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Smacco per Bruxelles: i titoli del NetGenEU non entreranno negli indici MSCI come titoli di stato

La secca decisione porta a delusione e a una caduta nel corso dei titoli comunitari, che ora hanno uno spread negativo rispetto a quelli francesi.

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Gravissimo smacco per l’Unione Europea che, probabilmente, mette la parola “Fine” al sogno degli Eurobond e assimilati. Come riporta Bloomberg  MSCI Inc. ha annunciato  che non aggiungerà il debito dell’UE alla sua gamma di indici di titoli di Stato, perché gli operatori di mercato sono divisi sull’argomento.

Il blocco  europeo è attualmente trattato come un emittente sovranazionale dai compilatori di indici, e questo è il motivo principale per cui i suoi costi di prestito sono più alti rispetto a quelli dei governi europei con rating simili. Non viene considerato come un “Indice di stato”; ma come qualcosa di spurio, e questo non incentiva gli investimenti degli operatori isittuzionali che lavorano di indici.

La decisione di MSCI “non è stata in linea con le nostre aspettative o con quelle del mercato”, ha scritto il team di Citigroup Inc. guidato da Jussi Harju in una nota ai clienti. “Il rifiuto potrebbe dissuadere altri fornitori di indici dall’avviare consultazioni di questo tipo nel breve termine”.

Ovviamente questa decisione ha avuto un effetto sui valori delle obbligazioni della UE: il rendimento delle obbligazioni dell’Unione Europea è sceso giovedì proprio perché queste obbligazioni hanno perso attrattività . La situazione è tale che c’è uno spread negativo con il OAT, il tittolo di stato francese, che ora rende qualche punto meno dei titoli di stato europei!!

Diversi investitori hanno sostenuto pubblicamente l’inclusione dei titoli dell’UE negli indici governativi, per poter facilità gli investimenti in questi prodotti. Molti operatori avevano anche un po’ speculato su questa approvazione dell’MSCI, che avrebbe dovuto aprire la strada agli altri operatori, e quindi ora i mercati stanno reagendo alla cattiva notizia e chiede ragione (e soldi).

Se ci pensiamo un attimo, perché dovrebbe essere creato un indice nazionale per un’ente che NON è una nazione e che ha emesso titoli sull’impegno statutario che l’operazione fosse una tantum, non ripetuta, e non costituise la base di uno stabile debito europeo? I nodi vengono al pettine e non si può pensare che investitori istituzionali si pieghino ai pasticci giuridici e finanziari creati da Bruxelles.


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