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Crisi

Slovenia al collasso politico ed economico

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Alenka Bratusek

Anche la Slovenia finisce nel turbine della crisi dell’Europa. L’esecutivo del conservatore Jansa cade a seguito di una sfiducia parlamentare, di inchieste giudiziarie, di manifestazioni di piazza e scioperi. Le elezioni del 2011 si erano concluse in uno stallo. Il partito “Slovenia Positiva”, lista personale del sindaco di Lubiana Zoran Jankovic, aveva ottenuto la maggioranza relativa. Jankovic però non era riuscito a formare una maggioranza di governo e l’incarico era quindi passato al leader conservatore Jansa, a capo di una colazione di centro-destra. Gli scandali finanziari piovuti sul leader conservatore e la crisi economica che sta strangolando la giovane democrazia Balcanica hanno quindi portato alla caduta per mancanza di fiducia del parlamento. Il parlamento sloveno, che utilizza una forma di “sfiducia costruttiva” simile a quella tedesca, ha quindi eletto come premier la signora Alenka Bratusek del partito “Slovenia Positiva”. La Bratusek è subentrata a Jankovic come leader di “Slovenia Positiva” dopo che questi era stato costretto alle dimissioni a causa di scandali di corruzione. Ora la neo-premier ha due settimane di tempo per presentare il nuovo esecutivo e ottenere la fiducia del parlamento. Se non ci riuscisse si terranno elezioni anticipate. La Slovenia sta attraversando una fase di crisi economica. La giovane democrazia balcanica, ha conosciuto una fase di forte espansione economica agli albori del nuovo millennio, una fase terminata bruscamente con l’esplosione della crisi globale nel 2008. Una storia simile a quella che abbiamo già sentito in Grecia, Irlanda e Spagna, tigri rivelatesi di carta. Prima del 2008 la Slovenia cresceva a ritmi del 4-5% l’anno, più o meno come le sopracitate Grecia, Irlanda e Spagna e la disoccupazione era bassissima (4.4%). Dopo il 2008 però il brusco risveglio, l’esplosione della bolla finanziaria, la recessione e il boom della disoccupazione che ora sfonda la doppia cifra. Le banche slovene sono in estrema sofferenza, più volte hanno richiesto salvataggi pubblici. Il paese è sull’orlo del crack e da mesi si rincorrono notizie circa l’imminenza della richiesta di aiuto. Se però la Slovenia ha reagito assai male all’austerità di Jansa, come reagirà all’austerità imposta da Bruxelles, qualora dovessero arrivare gli “aiuti”? Riuscirà la giovane professoressa universitaria a evitare alla Slovenia il “salvataggio” europeo? Curiosamente il crack della Slovenia è cominciato poco dopo l’adesione della stessa alla moneta unica. Un caso? Fatto sta che in Slovenia si comincia addirittura a rimpiangere la Jugoslavia.


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