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SINISTRA, CAVIALE & CHAMPAGNE

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Premessa: per non fare un torto al concetto di ‘Sinistra’ (il quale, al pari del concetto di ‘Destra’, è evocativo anche di valori, obbiettivi, programmi sacrosanti) sottolineiamo che quanto diremo riguarda non la sinistra in generale, ma una sinistra in particolare. Per la precisione, la sinistra italiana per come si è venuta a formare – con i suoi tic, le sue manie, i suoi mantra, i suoi proverbi – nel corso della storia successiva alla fine del secondo conflitto mondiale. E, quindi, parliamo della sinistra frutto della fusione fredda, o dell’imbastardimento caldo se preferite, tra due filoni di pensiero: quello comunista, da un lato, e quello cattolico progressista, dall’altro. Da questi forni scaturisce il singolare impasto della attuale sinistra, connotato, a sua volta, da un paio di missioni ben precise: in primis, quella di agevolare, assecondare, incoraggiare il definitivo trionfo del capitalismo finanziario globalista nonchè lo sradicamento e la precarizzazione delle classe lavoratrici. In secundis, quella di portare alla incipiente, e non reversibile, dissoluzione dell’identità (e della correlata sovranità nazionale italiana) in un superiore crogiuolo di burocrazie trans nazionali e di potentati mondialisti.
 
Sono dati di fatto non smentibili sol che pensiate a quanto segue: il Partito Democratico è stato uno dei principali, ed entusiasti, sostenitori di ogni passaggio destinato a incaprettarci, mani e piedi, agli ordini di Bruxelles e Francoforte: è merito anche e soprattutto suo se il Fiscal Compact, approvato nel 2012, ci impedisce (con il delirante criterio della convergenza del deficit verso il pareggio di bilancio, per di più costituzionalizzato) di fare spesa pubblica e di finanziare il welfare e quindi di portare avanti politiche sociali, anti-cicliche, in grado di immettere denaro non nei caveau digitali di una banca, ma nel portamonete di una massaia. Quanto all’ex Democrazia Cristiana e ai suoi esuli, essi sono stati (alla pari degli antichi avversari comunisti) una delle principali cinghie di trasmissione del processo di cui sopra. Di più: anche la stessa Chiesa ci ha messo del suo. O, meglio, non ci ha messo nulla, nel senso che non ha mai detto – come avrebbe invece potuto dall’alto del Magistero della sua celebrata dottrina sociale – una sola parola contro le famose ‘regole’ omicide inserite nei trattati UE.
 
Quanto alla liquefazione dell’Italia e degli italiani, si pensi a come la sinistra ha incoraggiato e foraggiato in tutti i modi il fenomeno migratorio, mentre un’altra migrazione (quella dei giovani connazionali verso l’estero) avveniva sotto il suo sguardo cinico e compiaciuto. È tutto questo riconducibile a un baco, un peccato originale, condiviso tra le due ‘famiglie’ politiche? Sì, e il baco è il concetto di Cittadino Universale (sotto le cui spoglie si nasconde il Consumatore Intercambiabile del Villaggio Globale): un individuo deprivato dei suoi elementi etnici, linguistici, religiosi, territoriali, familiari, insomma di tutto ciò che rende un uomo così insopportabilmente (e populisticamente) locale. Per questo, la nostra sinistra (di ascendenza comunista o cattolica) è adorata dalle elites: essa porta avanti, con la sua faccia ebete, ma pulita, il loro sporchissimo lavoro.
 
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com

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