Attualità
Siamo senza GAS? Il governo a febbraio ha CHIUSO la produzione interna. La follia del PITESAI scritto da Conte e applicato da Draghi. Nessuno indaga i burocrati?
Manca il Gas? Spegniamo l’industria? Allora il governo Draghi a febbraio, ha firmato e applicato il PITESAI che chiude quasi tutte le esplorazioni ed estrazioni italiane. PITESAI è una delle stupide sigle Green volute dai Cinque Stelle, portate avanti dai due governi Conte, e poi applicata e firmata proprio lo scorso 12 febbraio, non secoli fa, dal governo Draghi. PITESAI significa Piano per la Transizione Energetica Sostenibile nelle Aree Idonee. Quando leggete “Transizione energetica” e “Sostenibile” leggete dipendenza, anzi schiavitù, dalle fonti energetiche importate, che siano russe, americane o algerine. Un legame tanto punitivo per noi, quanto favorevole per i nostri fornitori. In altri paesi hanno fatto indagini sui finanziamenti russi ai gruppi di pressione “Green”, ma in Italia nessuno ha guardato niente…
Come fa notare il Corriere della Sera:
I limiti che impone il documento ha creato non poche complicazioni: su 123 concessioni minerarie, sono ben 108 quelle legate al gas ma oltre il 70% si trovano in aree definite, appunto, non idonee. Di queste, sono già 20 quelle revocate mentre 45 sono ancora in fase di verifica. Il blocco riguarda anche gli investimenti in nuovi pozzi: 42 titoli esplorativi, su un totale di 45 che sono stati presentati, saranno revocati, così come 37 istanze
Appare incredibile, folle, che questo piano sia stato pubblicato proprio quando le carenze di gas si stavano facendo sentire sul sistema produttivo e sulle bollette degli italiani. Perfino gli esperti lo ritenevano un piano “Storico”, nel senso di vecchio, superano, non aggiornato.
Il PiTESAI è un manuale di idrocarburi alla memoria. Spiega mirabilmente tecniche, economics e legislazione di un'attività che di fatto dichiara per legge consegnata al passato.
— Massimo Nicolazzi (@MNicolazzi) February 13, 2022
Eppure questo piano è li, sussiste, e solo dopo un mese il parlamento ha iniziato a chiederne la sua revisione. Il problema è che proprio non doveva nascere e, già dallo scorso settembre, quando si capiva quale sarebbe stato l’andazzo energetico, si sarebbe dovuto rivedere tutto.
Quindi il 70% delle risorse del gas italiane è oggettivamente bloccato non dal caso, ma da una decisione burocratica del governo Draghi. Lo stesso governo che si accanisce nel negare lo scostamento di bilancio per aiutare la famiglia. Un uno – due perfetto a famiglia ed economia italiana: da un lato si blocca la possibilità di sfruttare risorse nazionali che, nel medio periodo, aiuterebbero ad abbassare il prezzo del gas, dall’altro non si aiutano le famiglie e le aziende colpite dal disastro energetico. Neanche uno sceneggiatore sadico avrebbe saputo fare di meglio.
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