Attualità
“Sì, paghiamo in Rubli” – “No, non paghiamo in Rubli”: Figura di palta mondiale di Cingolani e Draghi
Quando ci si fa servitor di due padroni, come il governo italiano, non si può che finire in farsa. Oggi il ministro della “Transizione ecologica”, cioè della povertà creata ad arte, Cingolani ha superato se stesso.
Il tema è sempre quello del “pagamento in rubli” del gas russo, che, come abbiamo spiegato decine di volte NON è un pagamento in Rubli, ma in Euro su un contro Gazprombank che poi viene convertito, al pagamento, in Rubli. Questa mattina esce sulla rivista online di politica europea Politico.eu la seguente intervista al ministro Cingolani:
“Penso che al momento la comprensione non sia completa dal punto di vista delle questioni legali e delle implicazioni. Penso che sarebbe bene, almeno per qualche mese, permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni“, ha detto a POLITICO, aggiungendo che vuole “un pronunciamento rapido e molto chiaro dalla Commissione Europea”.
Già quanto dice contraddistingue un po’ di confusione, ma almeno c’è la volontà di pagare le forniture.
Pomeriggio ed allora si gira il disco sul “Lato B” della posizione italiana, mostrato quando da Bruxelles hanno tirato le orecchie:
“Il ministro Cingolani ha detto chiaramente che non ci saranno pagamenti in rubli“. Così la commissaria Ue all’Energia Simson,dopo il Consiglio Ue straordinario sull’energia. Il ministero aveva già smentito che Cingolani, in un’intervista, avesse aperto a un pagamento temporaneo del gas in rubli.
La figura di palta epica è arrivata a livello internazionale, dove l’Italia è apparsa come il “Ventre molle” della dura coalizione europea contro la Russia, se mai questa coalizione è mai esistita. Perfino ZEROHEDGE lo ha riportato nel proprio sito, a indicare come del governo italiano non ci sia da fidarsi. Del resto è evidente l’imbarazzo di Draghi e compagni: da un lato devono prendere gli ordini da Bruxelles e Washington, dall’altro devono imbonire il M5s che deve far finta di essere pacifista. Così si mandano le armi , ma si segretano le liste. Forse per non mostrare quanto siamo poveracci, soprattutto morali.
Il commento finale non può essere che quello dell’ultimo giornalista italiano:
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