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Euro crisis

Si fa, Tsipras farà giustizia dell’austerity eurotedesca. E la Germania si scoprirà molto più debole di quanto si pensi… Ecco perché

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Ho dovuto attendere conferme per valutare il caso greco, scenario davvero complesso e superiore alle mie possibilità di analisi. Dunque per commentare non con il cuore ma con il cervello, quando si hanno dubbi bisogna approfondire e farsi aiutare.

Dunque, si, Tsipras negherà l’austerity tedesca, dopo un giorno al potere ha già bloccato le privatizzazioni volute dalla troika e si accinge a rinegoziare il debito, più o meno come fece la Germania dopo la seconda guerra mondiale, se volete potete dire anche che i diktat tedeschi non saranno precisamente applicati in futuro dal giovane leader di Atene. Il contesto atteso sarà, si noti bene, di dialogo tra Grecia ed Bruxelles (con propaggini a Francoforte) ma non di rottura, diciamo un allontanamento progressivo dal concetto di Europa attuale che potrebbe portare nell’arco di qualche anno anche all’uscita dalla moneta unica (vedasi oltre). Ergo, rispetto al recente passato l’interesse tedesco diventerà secondario rispetto a quello di un paese periferico oggi supportato da chi governa il contesto globale (…).

Ma, domanda che sorge spontanea, perché tutto questo capiterebbe proprio ora e non prima? Per rispondere bisogna andare indietro al 2012 quando la caduta della Grecia rischiava di far letteralmente fracassare l’euro e l’economia mondiale, ai tempi ancora troppo instabile a valle della crisi subprime. Infatti Syriza, buona seconda nelle elezioni che portarono alla precaria stabilità con un seggio di vantaggio di Samaras a capo del Governo ellenico pro-austerity, lo capì bene, forse dovremmo dire che glielo fecero capire molto bene. E quindi si dedicò ad un “viaggio sabbatico” per l’Europa a farsi amici di peso, sapendo che in Grecia non avrebbe potuto comunque fare nulla in tale momento storico. Venne anche in Italia dove presentò la sua lista politica, importante soprattutto in prospettiva: si ricordi bene che il fratello di Panagulis, l’eroe greco compagno di Oriana Fallaci con cui la scrittrice ebbe la storia d’amore più intensa, è nella lista Tsipras, si è schierato per la prima volta con un partito politico dopo la morte probabilmente non accidentale dei suoi due fratelli durante il periodo dei Colonnelli.

Che sia chiaro per tutti, non ci sarà rottura totale tra Grecia ed Europa tedesca ma piuttosto un allontanamento dai canoni austeri imposti ai periferici oggi a vantaggio soprattutto della Germania. E dunque appare logicissimo che la prima misura del nuovo governo Greco anti austerity sia stata quella di non privatizzare più nulla bloccando i processi in corso (ad es. PPC, l’equivalente di ENEL in Grecia), gli acquirenti europei [quelli dei paesi che stanno imponendo l’austerity, il caso della ROSCO con Siemens fa scuola*, ndr] sembra che siano rimasti senza parole. Insomma, oggi Tsipras, che si è comportato in modo estremamente diligente e rispettoso nei confronti del villaggio globale due anni fa – evitando di deragliare l’euro e l’economia mondiale nel post Lehman – ha carta bianca per andare contro agli interessi euro-tedeschi sebbene non possa deragliare l’euro, almeno per ora (dopo il Novembre 2016 vedremo). Dunque la critica che leggo sui giornali italiani riguardo a Tsipras che non farà nulla è profondamente scorretta, il fatto di essere non completamente anti Europa ed anzi avere un dialogo con la troika pur volendo rinnegare l’austerity e parte del debito – e lo farà – sono due fattori entrambi veri. Mi direte in futuro.

Un punto critico da stigmatizzare è che come in tutte le guerre ci sono sempre coloro che ci guadagnano dalla collaborazione con il prepotente di turno, sempre (per chi non lo avesse ancora capito oggi la guerra è economica, dopo la bomba atomica i conflitti tra gli attori principali avvengono con le clave dell’economia, facendo il verso ad Einstein). In questo caso non si fa eccezione: è vero dunque che ci sono forze economicamente potenti in Grecia – oltre ad essere economicamente molto interessate – che possono avere nocumento da un dietro front così repentino rispetto all’austerity. Ed è oltremodo chiaro che tali soggetti possono essere (stati) legati ai governi precedenti o alle elites locali. Da lì ad ipotizzare un supporto almeno indiretto alle loro posizioni ed interessi da parte delle forze armate greche – forze armate che non hanno avuto problemi in passato a dichiarare guerra allo Stato di diritto ellenico – il passo è breve… Ed infatti il rischio golpe esiste. Anzi esisteva, come commentato in modo estremamente tecnico in un mio intervento una decina di giorni or sono.**

Chi sta alla regia lo sa bene e sa anche che, innegabilmente, chi a livello continentale trae vantaggio dall’austerity imposta ai periferici avrebbe grande interesse a deragliare il riformatore Tsipras, costi quel che costi. Va da se che in Grecia i militari sono sempre in qualche modo coinvolti in azioni ad effetto, la storia insegna…

Dunque arriviamo ad Albacete, alcuni giorni fa: un aereo militare greco esplode durante un addestramento NATO e fa numerose vittime, notizia sparita dai radar solo alcuni giorni dopo. Per i complottisti ben informati Il messaggio sembra chiaro: i militari si astengano da azioni sopra le righe, Tsipras va bene e deve andare avanti per la sua strada, sa cosa fare…

Il fatto che Tsipras abbia apparentemente supportato la Russia negando le sanzioni UE è una lettura falsata dei giornali: semplicemente, in un recupero di orgoglio nazionale è stato fatto presente alla EU/Mogherini che non si può prendere decisioni in politica estera anche per la Grecia senza averne avuto l’autorizzazione, solo questo…

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Ed in tutto questo che dire della Germania? Come ripetuto in numerosi interventi il Paese di Goethe non ha la forza per opporsi alla corrente occidentale predominante, o se lo farà se ne dovrà assumere le conseguenze. Della serie, o la Germania decide di fare il grande passo che implica anche il riarmo – avendo quindi una successiva esposizione globale anche in politica estera, esposizione autonoma e dotata di apparato militare e di intelligence -, o deve sottostare alle regole NATO. Geopoliticamente la Germania è sempre stata il paese cuscinetto tra Europa occidentale e Inghilterra vs. Russia, per questo serve. Oggi il nemico USA, nemico globale, è Mosca ed è ormai chiaro che la Cancelleria tedesca è recalcitrante ad allinearsi, se continua così ne subirà le conseguenze (opinione di chi scrive). A tutto questo aggiungiamoci la considerazione che la ricchezza di Berlino è effimera, dipende dall’esterno sia per le materie prime che per la domanda dei suoi prodotti, avendo per altro un fardello di costi prospettici costituiti da un welfare che genericamente parlando non ha pari nel mondo di riferimento anglosassone, men che meno nei paesi emergenti…

Vedremo, gli schemi sono saltati, le squadre sono lunghe. Queste sono le partite più belle…

Mitt Dolcino

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* https://scenarieconomici.it/la-lezione-dellue-tedesca-nel-caso-rosco-grecia-prima-li-affami-e-poi-li-compri-un-monito-per-litalia/

** https://scenarieconomici.it/tecnica-moderno-colpo-caso-applicabile-mediterraneo-europeo-seguito-mio-precedente-intervento-si-interrogati-come-possa-perpetrarsi-intervento-europeo-in/

 


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