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Si avvicina ottobre e con lui l’«Obamagate»: prime rivelazioni dall’inchiesta del Procuratore Barr

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Si sapeva che il Dipartimento della Giustizia guidato dal procuratore Barr avrebbe reso pubblici alcuni documenti relativi all’inchiesta Russiagate-Obamagate, cioè ai vari tentativi da parte dell FBI e dei servizi deviati per creare falsi scandali e far dimettere il presidente neoeletto Trump. Attualmente su questi tentativi di tradimento sta indagando il procurato Durham, che, come sappiamo, è venuto pure in Italia ad ascoltare i vertici dei servizi segreti.

Ora Barr ha inviato alla commissione senatoriale presieduta da Leslie Graham una lettera in cui sono elencati e descritti una serie di documenti legati a queste indagini e soprattutto al famoso “Dossier Steele” , un faldone di notizie false che però autorizzò l’FBI ad iniziare delle indagini che portarono poi nei guai il consigliere alla sicurezza nazionale Flynn ed altre persone legate all’entourage di Trump. Quello che si è venuto a sapere è riassunto qui sotto:

  • In primo luogo, la fonte principale per il dossier Steele era probabilmente un agente russo.
  • In secondo luogo, nel 2009 l’FBI sospettava che la fonte primaria fosse un agente russo e su questo individuo era stata condotta un’indagine di controspionaggio attiva. Quell’indagine dell’FBI ha rivelato che la fonte primaria primaria era sospettata di fornire informazioni all’ambasciata russa ed era in contatto con noti ufficiali dell’intelligence russa, e ha fatto offerte in denaro a persone collegate ai funzionari dell’amministrazione Obama per ottenere informazioni riservate.  Tra l’altro questa fonte ha insistentemente cercato informazioni su  una particolare nave militare degli Stati Uniti. Quindi una vera e propria spia.
  • In terzo luogo, le informazioni fornite mostrano che nel dicembre 2016 l’FBI era a conoscenza della precedente indagine di controspionaggio sull’origine  e dei legami della fonte con i servizi di intelligence russi. Però l’agenzia federale si è “Dimenticata” di avvertire la procura speciale per le indagini sullo spionaggio (FISA) dell’origine russa del dossier Steele, ma hanno continuato a utilizzarlo per cercare mandati contro Carter Page, allora consigliere per i rapporti esteri di Trump. Anzi gli investigatori hanno detto alla corte FISA corte che la fonte primaria era sincera e collaborativa. In particolare, le tre domande FISA depositate dopo dicembre 2016 non fanno menzione della precedente indagine di controspionaggio contro la sottorisposta primaria e le ultime due domande FISA hanno inoltre indotto in errore il tribunale sui risultati ottenuti dalle interviste della sottorete primaria a gennaio e marzo del 2017.

Quindi la FBI ha mentito ad una corte federale per poter proseguire delle indagini su Trump che erano direttamente guidate dalla Russia di Putin. Potremmo dire che Obama ha collaborato con fonti russe per far cadere Trump, il tutto con la collaborazione della FBI e soprattutto dell’ex vicedirettore McCabe. Un bello scandalo, e Mifsud non è ancora stato sentito!!!


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