Energia
Shell vende tutto ed esce dalla Nigeria, ma non sfugge al caos giudiziario
Shell pensava di liberarsi dei problemi e del contenzioso legale e giudiziario uscendo dalla Nigeria e cedendo tutto a Reinassance, un nuovo consorzio. Però qualcuno continua a mettere i bastoni fra le ruote

Shell ha annunciato il completamento della vendita della Shell Petroleum Development Company of Nigeria Limited (SPDC) a Renaissance Africa Energy Holdings, come previsto dal comunicato del 16 gennaio 2024. Questa operazione segna un passo significativo nella strategia di Shell di semplificare la sua presenza in Nigeria, concentrandosi sulle attività in acque profonde e sul gas integrato, abbandonando la produzione di petrolio onshore nel Delta del Niger.
Renaissance, un consorzio di cinque società (ND Western, Aradel Energy, First E&P, Waltersmith e Petrolin), ora detiene il 30% della SPDC JV, una joint venture con la Nigerian National Petroleum Corporation (55%), Total Exploration and Production Nigeria Ltd (10%) e Agip Energy and Natural Resources (Nigeria) Limited (5%). Shell ha dichiarato che non prevede svalutazioni significative a seguito di questa transazione.
Tuttavia, la cessione, del valore di 2,4 miliardi di dollari, è immediatamente avvolta da una fitta nebbia di contenziosi legali. Global Gas & Refining Limited (GGRL) ha intensificato la sua battaglia legale, accusando Shell e la Nigerian Upstream Petroleum Regulatory Commission (NUPRC) di aver ignorato un ordine dell’Alta Corte Federale.
GGRL, attraverso il suo presidente Kenneth Yellowe, ha denunciato la “flagrante mancanza di rispetto” di Shell per l’autorità giudiziaria, citando la causa n. FH/ABJ/CS/413/2024. Secondo GGRL, esiste un ordine del tribunale che vieta qualsiasi azione sulla cessione fino alla conclusione del contenzioso. L’azienda sostiene che l’approvazione della vendita da parte di NUPRC violi sia una mozione pendente per ingiunzione, sia un’affidavit di impegno presentato al tribunale, in cui NUPRC si impegnava a mantenere lo status quo fino alla risoluzione del caso.
La disputa legale affonda le sue radici in una controversia ventennale tra GGRL e SPDC, durante la quale GGRL afferma che un investimento di 500 milioni di dollari è stato ostacolato da Shell. GGRL sostiene che la cessione rappresenti un tentativo di Shell di eludere la responsabilità per le passate controversie, mentre la questione rimane sub judice.
Questo contenzioso solleva interrogativi critici sull’applicabilità delle decisioni giudiziarie in Nigeria, soprattutto quando coinvolgono interessi di multinazionali. La situazione mette in luce le tensioni tra le aziende straniere e le aziende locali, con GGRL che accusa Shell di favorire gli attori stranieri a scapito delle imprese indigene.
La questione è complessa, e la sua risoluzione avrà implicazioni significative per il clima degli investimenti in Nigeria. L’esito di questa battaglia legale determinerà se gli ordini del tribunale possono essere ignorati impunemente, e se il quadro normativo nigeriano è in grado di garantire un ambiente di business equo e trasparente.
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