Economia
Sfida a Russia e Cina nell’Artico: l’America corre ai ripari con una nuova alleanza per i rompighiaccio
Con una flotta di rompighiaccio obsoleta e insufficiente, gli Stati Uniti rischiano di perdere terreno nell’Artico di fronte a Russia e Cina. Per colmare il divario, nasce un’alleanza cantieristica strategica con Canada e Finlandia, pronta a consegnare nuove navi in tempi record.

Quattro cantieri navali, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Finlandia, hanno dato vita in sordina a una nuova alleanza cantieristica con l’obiettivo di consegnare entro i prossimi tre anni l’Arctic Security Cutter (ASC) della Guardia Costiera degli Stati Uniti.
Per una regione remota e inospitale come l’Artico, questa collaborazione segna un passo concreto verso una presenza marittima statunitense costante e a lungo termine.
Al centro di questa iniziativa c’è la “Bollinger Shipyards”, un’azienda con sede negli Stati Uniti che guida lo sforzo congiunto. Al suo fianco lavorano la “Seaspan Shipyards” canadese, la “Rauma Shipyards” finlandese e la Aker Arctic, una società di ingegneria e progettazione finlandese con sede a Helsinki.
Ciascuna di esse apporta un punto di forza diverso: esperienza ingegneristica, competenza nella progettazione per climi freddi e una profonda conoscenza delle esigenze operative in ambienti polari.
L’alleanza si inserisce nell’ambito dell‘ICE Pact, un accordo di cooperazione trilaterale tra Stati Uniti, Canada e Finlandia incentrato sullo sviluppo dell’Artico e sulla preparazione marittima.
Piuttosto che partire da zero, l’approccio consiste nel combinare ciò che già funziona, ovvero progetti collaudati, team esperti e strutture in grado di costruire navi in grado di resistere ad alcune delle condizioni più estreme al mondo.
Il Polar Security Cutter previsto è un rompighiaccio di classe media destinato a operare insieme ai futuri Polar Security Cutter della Guardia Costiera degli Stati Uniti.
Insieme, queste navi formeranno una flotta a due livelli in grado di rispondere a una vasta gamma di missioni, dalla ricerca e soccorso all’applicazione della legge e alla difesa in tutta la regione artica.
Quando Washington ha dato il via libera al primo Polar Security Cutter alla fine dello scorso anno, ha segnalato qualcosa di più di una semplice assegnazione di fondi. Ha dimostrato che le priorità artiche stavano iniziando a passare dalla fase progettuale a quella produttiva.
Cosa hanno gli Stati Uniti nell’Artico?
Al momento, la capacità della Guardia Costiera degli Stati Uniti di operare nelle regioni polari si basa solo su due navi principali.
- Una è la Polar Star, una rompighiaccio pesante in servizio dal 1976. A quasi 50 anni, è ancora in servizio, ma la manutenzione è una sfida costante.
- L’altra è la Healy, una rompighiaccio di medie dimensioni entrata in servizio nel 1999. Sebbene più moderna, è progettata principalmente per missioni scientifiche piuttosto che per operazioni di rompighiaccio pesanti.
Insieme, queste due navi costituiscono la spina dorsale della flotta polare statunitense, ma tale spina dorsale sta invecchiando e si sta assottigliando, soprattutto se paragonata a quella di altri paesi.
Nel tentativo di potenziare la propria capacità limitata, la Guardia Costiera ha recentemente compiuto un passo concreto acquisendo un rompighiaccio polare disponibile in commercio. Questa nave, acquistata tramite un contratto con Offshore Service Vessels, non sostituirà nessuno dei due cutter esistenti, ma aggiungerà una flessibilità e una presenza molto necessarie nell’Artico.
Si tratta di una soluzione a breve termine, volta a mantenere gli Stati Uniti in gioco mentre prendono forma piani a più lungo termine come i programmi Arctic Security Cutter e Polar Security Cutter.
La prossima generazione di rompighiaccio, il programma Polar Security Cutter, è ancora lontana dalla consegna, come dimostrano i problemi di progettazione e i costi superiori al previsto.
In termini semplici, ciò che gli Stati Uniti hanno a disposizione è modesto. Ma la crescente attenzione verso l’Artico suggerisce che è in arrivo un maggiore sostegno.
“Seaspan Aker Multi Purpose Icebreaker”
È qui che entra in gioco l’importanza della partnership tra i quattro cantieri navali. Il team ha proposto una nave chiamata “Seaspan Aker Multi Purpose Icebreaker” che, secondo loro, è pronta per la costruzione.
Il progetto, sviluppato da Seaspan e Aker Arctic, è in grado di rompere il ghiaccio spesso fino a quattro piedi, percorrere 12.000 miglia nautiche e rimanere operativo per oltre 60 giorni.
È progettata per soddisfare le missioni statutarie della Guardia Costiera e funzionare in modo affidabile negli ambienti più difficili.
Ben Bordelon, presidente e amministratore delegato di Bollinger Shipyards, ha sottolineato che non si tratta solo di un progetto sulla carta. “Siamo pronti a costruire”, ha affermato. “Si tratta di velocità, certezza e risultati. Non stiamo facendo previsioni, stiamo offrendo una soluzione reale e pronta per la costruzione”.
Rauma Shipyards offre molto più che la semplice esperienza nella costruzione navale. Secondo il suo CEO, Mika Nieminen, il cantiere finlandese è anche pronto a sostenere lo sforzo degli Stati Uniti con l’addestramento dell’equipaggio, simulatori di ponte e elementi di prova su ghiaccio che aiutano gli operatori a diventare più rapidamente e più sicuri pronti per la missione.
John McCarthy, CEO di Seaspan Shipyards, vede questa partnership come qualcosa di più di un contratto. Per lui si tratta di rafforzare i legami con un alleato di lunga data. “La collaborazione con Bollinger, Rauma e Aker Arctic ci offre l’opportunità di contribuire con un valore reale a un interesse comune per la sicurezza e la capacità nell’Artico”.
Il design della nave condivide anche elementi comuni con i rompighiaccio progettati per la Guardia Costiera canadese. Ciò significa che le navi potrebbero beneficiare di sistemi logistici, di addestramento e di manutenzione condivisi, rendendo più facile il loro funzionamento congiunto durante le missioni congiunte. Se consegnata come previsto, questa classe di rompighiaccio diventerebbe la più grande al mondo nel suo genere.
Bollinger e Seaspan hanno già contratti in corso per la costruzione di rompighiaccio per i rispettivi paesi, mentre Rauma e Aker Arctic sono ben note per il loro vasto lavoro sulle navi per climi freddi. Non si tratta di un nuovo esperimento per nessuna di queste aziende, ma della continuazione di un lavoro già avviato, ora adattato alle esigenze degli Stati Uniti.
All’inizio di quest’anno, la Guardia Costiera degli Stati Uniti ha pubblicato una richiesta di informazioni, chiedendo suggerimenti su come accelerare lo sviluppo di una nuova classe di navi adatte all’Artico. La proposta di questa partnership risponde direttamente a tale richiesta, offrendo un calendario di 33 mesi dall’aggiudicazione del contratto alla consegna, in netto contrasto con i programmi tradizionali che spesso subiscono lunghi ritardi.
Perché queste navi?
L’Artico si sta trasformando da frontiera naturale a epicentro di tensioni geopolitiche a causa dello scioglimento dei ghiacci, che apre nuove rotte commerciali e l’accesso a ingenti risorse. Gli Stati Uniti, pur essendo una nazione artica, si trovano in una posizione di svantaggio strategico. La Russia esercita un forte controllo sulla rotta marittima settentrionale grazie a una potente flotta di rompighiaccio, anche a propulsione nucleare, mentre la Cina, autoproclamatasi “Stato vicino all’Artico”, avanza con la sua “Via della Seta Polare” in collaborazione con Mosca.
Per Washington, il divario principale è la carenza di navi capaci di operare tutto l’anno tra i ghiacci, limitando la propria influenza economica e di sicurezza. Tuttavia, il contesto geopolitico è mutato: con l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO, l’alleanza ora include quasi tutti gli stati artici, creando un fronte comune contro l’asse russo-cinese. Per colmare il divario operativo, gli USA hanno lanciato il programma per l’Arctic Security Cutter e stretto un patto (ICE) con Canada e Finlandia, sfruttando l’esperienza finlandese nella cantieristica navale. Questa mossa è un passo cruciale per riaffermare la presenza americana in una regione di crescente importanza strategica.
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