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Serial Bullshitter : neanche la decontribuzione dei contratti è vera, qualcuno comunque pagherà…

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Ormai siamo al mondo degli opposti: quando si sente un annuncio bisogna prepararsi al suo oppostonella realtà.

Ricordate il Jobs Act ? prevedeva una importante decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per la conversione dei contratti Co.Co.Pro. Si trattava del fiore all’occhiello del governo Renzi, con tanto di proclami trionfali sull’aumento di contratti a tempi indeterminato, (anche se questi realizzati a scapito del numero di neoassunti  come apprendisti o a tempo determinato…).

Peccato che , come sempre il governo dia con una mano e poi prenda con tutto il resto del corpo. Infatti come sottolinea Il sole 24 ore . la legge di riordino dei contratti di lavoro (Jobs Act) contiene una clausola di salvaguardia che , in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di incasso di contributi, porterà all’introduzione di un “Contributo di solidarietà” a carico dei lavoratori autonomi e dei datori di lavoro. 

Questa modifica è stata introdotto con il “Bollinato” da parte della ragioneria dello stato, che teme un’insufficiente copertura contributiva con deconribuzione dei nuovi contratti. E come dar loro torto, visto che, comunque, i contratti precari eliminati generavano contributi sociali pari a 24,5 o addirittura al 34% della retribuzione lorda, mentre la decontribuzione dei contratti a tempo indeterminato genera 0%.  Come abbiamo sottolineato prima il Job Act non ha generato nessun vero nuovo posto di lavoro, ma semplicemente una migrazione dai contratti a tempo determinato ed apprendistato ai contratti, ora più convenienti e meno tutelati, a tempo indeterminato.

Come successo nella categoria degli edili, dove il peso extra è stato pari al 15%,  quindi è probabile che lavoratori autonomi e  datori di lavoro subiranno un aumento del carico contributivo, anche se “Di solidarietà”.   La solita truffa all’italiana. 


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