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Segnali confusi dagli USA: PIL ottimo, occupazione meno

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Oggi infornata di informazioni sull’economia (e la politica)  USA. Sulla politica il fallimento del vertice vietnamita fra Kim e Donald rinvia la possibilità per entrambi di portare a casa un grosso risultato politico (e per Kim anche economico), concludendosi in uno stallo e rinviando ad un tempo futuro il momento decisivo. Risulta strano che non vi sia stato un lavoro di Sherpa a monte in grado di far giungere all’incontro con tutto già preparato.

Passiamo ora ai dati, sul PIL e sulle richieste di sussidi di disoccupazione. Sul PIL dati positivi, più delle attese:

La crescita anche se in calo rispetto al mese precedente è comunque superiore al 2,4% delle attese e facendo si che la crescita su base annua raggiunga un valore record dal 2005:

Un ottimo risultato che però viene leggermente oscurato da due numeri meno positivi. Prima di tutto i consumi personali destagionalizzati si sono rivelati in leggero ribasso, segno che un ciclo sembra essere cambiato:

Quindi anche le richieste per i sussidi di disoccupazione sono aumentati di 8 mila unità a 225 mila, , contro un valore atteso di 220 mila. Un valore leggermente superiore alle attese che può segnalare un calo degli inattivi o un leggero rallentamento dell’economia :

Che farà la FED? I dati sono leggermente contrastanti ed il discorso di Powell a mercati chiusi, in piena notte per l’Italia sarà molto importante per capire se le tendenze da colomba di dicembre proseguono.