Attualità
Seal Team 6 libera ostaggi americani nel Niger. Intanto i marinai italiani sono ancora prigionieri a Bengasi…
Il Pentagono ha annunciato sabato che le forze speciali statunitensi hanno compiuto un’audace operazione di salvataggio di un cittadino americano che era stato preso in ostaggio all’inizio della settimana da un gruppo armato in Niger.
Secondo quanto riferito, è stato condotto dal SEAL Team più di élite fra i corpi speciali USA, che nei resoconti dei media viene spesso indicato come SEAL Team 6 (sebbene abbia altri nomi internamente al JSCOC).
Non è chiara l’identità precisa del gruppo di rapitori, tuttavia, le attuali dichiarazioni ufficiali degli Stati Uniti suggeriscono che non si trattava di un gruppo terroristico organizzato, ma piuttosto di “banditi” in cerca di riscatto. L’americano era stato successivamente portato dal gruppo attraverso il confine nel nord della Nigeria, dove le forze speciali lo hanno salvato.
La pericolosa regione di confine è nota per la presenza dell’attività di al Qaeda e di Boko Haram, legato allo Stato Islamico. Il Dipartimento di Stato all’inizio della settimana aveva riferito che un americano era stato catturato martedì. I rapporti successivi hanno identificato l’uomo come un missionario di nome Philip Walton.
Il portavoce del Pentagono Jonathan Hoffman ha detto che il cittadino statunitense è stato recuperato ed è al sicuro, e inoltre che nessun membro del personale statunitense è rimasto ferito durante il salvataggio.
Complimenti agli Stati uniti ed ai team SEAL, che, con una preparazione minima, in un territorio ostile e poco conosciuto, sono riusciti ad intervenire con successo liberando un innocente. Nel frattempi i nostri 18 marinai sono prigionieri a Bengasi degli uomini di Haftar, nel disinteresse più totale del nostro governo, troppo impegnato nei DPCM per prendersi cura degli italiani veramente in pericolo. Nel quadrante libico intanto Al Sarraj , presidente fantoccio turco ad ovest, si è rimangiato le dimissioni ed è rimasto in carica, un po’ capo del governo, un po’ prigioniero in uno stallo governato dal Erdogan, russi ed Egitto, da cui traspare solo la totale incapacità del nostro governo.
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