Attualità
SE NON PIGLI IL VACCINO, TI TOLGO IL BAMBINO
Se abbiamo capito bene, si profila un giro di vite clamoroso contro i genitori che osano non sottoporre a profilassi
vaccinale i loro bambini. Dopo aver minacciato il divieto di iscrizione alla scuola dell’obbligo per i renitenti ed essersi
resi conto che la misura sarebbe stata lievemente incostituzionale, i nostri ‘governanti’ hanno optato per
contravvenzioni da guerra al narcotraffico: porte chiuse agli asili nido (hai capito, i geni! Così nessuno potrà tacciarli
di aver violato il diritto sacrosanto all’istruzione pubblica), multa di 7.500,00 euro che equivale a mandare in rovina
le casse di una famiglia di reddito basso con prole e, infine, addirittura la sottrazione dei figli alla patria potestà dei
genitori ‘malavitosi’ ignari di quanto il vaccino faccia il bene del bambino. Ora, un qualsiasi essere umano dotato di
buon senso, prima di crederci, è costretto a leggere e rileggere una decina di volta le predette novità legislative. Poi, si
rassegna: è tutto vero! Ed è tutto così palesemente assurdo, fuori luogo, sproporzionatamente grottesco da far
dubitare della sanità mentale di chi certe regole le partorisce e dei media che ne danno conto senza neppure
abbozzare una critica, così tanto per tenere alta la bandiera della dignità di categoria della libera stampa che fu. A
questo punto, piuttosto che discutere del merito della questione converrebbe – ai cittadini che ancora non hanno
portato il cervello all’ammasso della sindrome da deficienza acquisita dilagante – confrontarsi sull’interlocutore
giusto con cui affrontare la faccenda. Perché è ormai del tutto evidente che quell’interlocutore non possono essere i
politici cui abbiamo delegato (magari a nostra insaputa, visto che con l’esito del voto ci si puliscono il naso) di
rappresentarci. Infatti, come puoi protestare con un ministro o sottosegretario che promuove iniziative da apartheid
nei confronti di chi assume un atteggiamento riflessivo sui vaccini? Quei sieri con cui le nuove generazioni vengono
imbottite come bovini all’ingrosso? Come se ci trovassimo ai tempi della peste manzoniana, coi morti per le strade
gonfiati da bubboni purulenti e la caccia agli untori? È ovvio, è palese che gli interlocutori di una trattativa volta al
rinsavimento di chi partorisce certi obbrobri normativi non possono più essere ‘i’ governanti. Perché qui abbiamo a
che fare, tutt’al più, con ‘le’ governanti intese come personale maggiordomo dei veri tenutari del ‘Palazzo’. Personale
al servizio di esigenze estranee al pubblico interesse e prone a interessi privati. Solo così si spiega la foga liberticida
nei confronti degli obiettori di coscienza al vaccino. Soprattutto di fronte alle legittime, e scientificamente
supportate, perplessità nei confronti della vaccino-mania, alle microscopiche conseguenze delle asserite epidemie in
atto e alle macroscopiche dosi di antivirus commercializzate. Probabilmente è proprio una faccenda di business.
Allora, i cittadini bypassino ‘le’ governanti e parlino coi loro mandanti. Si trovi un compromesso. È l’unico modo per
frenare la deriva del delirio in atto. Ormai non facciamo più a tempo a levare la patria potestà ai genitori di certi
politici. Il danno l’hanno già fatto.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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