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Scoperto un falso documento di Galilei Galilei

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Purtroppo l’analisi scientifica dei documenti antichi può riservare delle brutte sorprese ai collezionisti. Un documento scritto a mano che si pensa sia stato redatto da Galileo Galilei è in realtà un falso, come ha annunciato l’Università del Michigan. Il singolo pezzo di carta era un gioiello della collezione della Biblioteca dell’Università del Michigan, secondo un comunicato della biblioteca. Ma un’indagine interna condotta da un professore di storia ha scoperto che si tratta di un falso: Le filigrane presenti nel foglio risalgono a non prima del XVIII secolo, oltre cento anni dopo la morte del famoso astronomo. Si pensa che, in realtà, il documento sia un falso del XX secolo su carta più antica

Il falso documento attribuito a Galileo Galilei

L’università possiede il manoscritto dal 1938, quando fu donato dagli amministratori di Tracy McGregor, un uomo d’affari di Detroit che aveva acquistato il documento all’asta di un altro collezionista nel 1934. Il catalogo dell’asta del 1934 affermava che il cardinale Pietro Maffi (1858-1931), arcivescovo di Pisa, aveva autenticato il manoscritto confrontandolo con altre lettere di Galileo della sua collezione, secondo la Biblioteca dell’Università del Michigan. Probabilmente anche l’autenticazione era falsa.

La parte superiore del manoscritto è una bozza di una lettera che Galileo scrisse prima di presentare un nuovo telescopio al Doge di Venezia nel 1609. Il famoso astronomo scrisse davvero una versione di questa lettera – una bozza finale è conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia, Italia. La metà inferiore del documento è costituita da una serie di note sulle lune di Giove, anch’esse basate su appunti reali di Galileo. Anche la bozza finale di questi appunti si trova in Italia, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Un mix di due documenti noti quindi, ma il linguaggio utilizzava dei termini non comuni nel XVII secolo e questo ha suscitato dei dubbi nello storico Nick Wilding che, facendo esaminare la carta, ha scoperto il falso.

Chissà quanti falsi documenti sono esposti nelle biblioteche di mezzo mondo. Però ci sono anche le sorprese positive, come una lettera del noto scienziato sconosciuta e scoperta a Londra nel 2018.

 

 


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