Energia

Sciopero in Francia, terminali GNL bloccati: un altro grattacapo per le scorte di gas europee

Scioperi in Francia, chiusi i rubinetti del gas GNL: l’Europa trema per le scorte invernali mentre i terminal strategici si fermano.

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L’operatore francese di terminali GNL Elengy ha inviato ai propri clienti una comunicazione di forza maggiore in cui informa che i suoi tre impianti di importazione in Francia non riceveranno carichi fino al 2 ottobre a causa di uno sciopero prolungato, ha dichiarato venerdì un portavoce della società a Reuters.

La Francia è paralizzata da uno sciopero nazionale per le trattative salariali nel settore energetico, che negli ultimi giorni ha causato una riduzione della produzione di energia elettrica nelle centrali nucleari francesi e in altri impianti energetici.

Lo sciopero ha colpito anche i terminali GNL.

Elengy gestisce i terminali GNL di

  • Fos Tonkin
  • Fos Cavaou sulla costa mediterranea francese
  • l’impianto di Montoir-de-Bretagne sulla costa atlantica.

Tutti questi, oltre al terminale di Dunkerque, hanno risentito dell’impatto degli scioperi negli ultimi giorni. Le interruzioni a Dunkerque sono state minime.

Tuttavia, i tre terminali GNL gestiti da Elengy non riceveranno carichi di GNL almeno fino al 2 ottobre.

Impainto Elengy di Fos Cavaou

Problemi per tutta la UE

I terminali GNL di Fos Tonkin e Fos Cavaou non hanno potuto inviare gas naturale alla rete dei paesi vicini, che dipendono dalle importazioni francesi per parte del loro fabbisogno di gas. Il terminale GNL di Montoir-de-Bretagne ha registrato una riduzione dei flussi verso i sistemi di rete del gas vicini, ha dichiarato a Reuters il portavoce di Elengy.

Lo sciopero ha anche bloccato le operazioni di carico al terminale di Fos Cavaou, hanno aggiunto. Il problema è che questi terminali rifornivano anche i paesi confinanti, soprattutto la Germania. Ora sarà necessario attivare altri terminal.

La riduzione degli arrivi di GNL in Francia ha mantenuto stabili venerdì mattina ad Amsterdam i futures sul gas naturale TTF olandesi, il benchmark per il trading del gas in Europa, nonostante l’aumento dei flussi di gas norvegese attraverso i gasdotti, con la conclusione della manutenzione programmata degli impianti.

L’Europa sta riempiendo le scorte in vista dell’inverno, ma il ritmo di riempimento è inferiore ai livelli dello scorso anno, dopo che un inverno freddo ha prosciugato maggiori volumi dalle riserve. I paesi non vogliono cadere preda della speculazione che si approfitterebbe degli acquisti per il riempimento, ma prima o poi i paesi europei dovranno comprare il gas.

Quest’estate, la domanda di GNL in Asia è stata modesta, consentendo all’Europa di attingere a grandi quantità di GNL dagli Stati Uniti. La debolezza della domanda asiatica di GNL è stata una buona notizia per l’Europa, che sta cercando di riempire le scorte in vista dell’inverno.

Impianto Fos Tonkin

Domande e Risposte

1. Quali sono le conseguenze immediate di questo sciopero per l’Italia?

L’Italia, pur avendo propri terminal di rigassificazione, risente indirettamente della situazione. Una minore disponibilità di gas sul mercato europeo, soprattutto per un partner commerciale come la Germania, aumenta la competizione per accaparrarsi i carichi di GNL disponibili. Questo può portare a un aumento dei prezzi sul mercato spot (a breve termine), rendendo più costoso anche per l’Italia completare le proprie scorte. Se la crisi dovesse prolungarsi, la pressione sui prezzi del gas a livello continentale aumenterebbe per tutti.

2. Perché la Francia è così importante per il gas europeo se non è un grande produttore?

La Francia non produce gas, ma è uno dei principali “hub” europei per il Gas Naturale Liquefatto (GNL). Grazie ai suoi numerosi terminali, può importare via nave enormi quantità di gas da tutto il mondo (USA, Qatar, etc.), rigassificarlo e immetterlo nella rete di gasdotti europea. Questa capacità la rende strategica per la diversificazione delle forniture, specialmente per paesi come la Germania che non hanno sufficienti rigassificatori e dipendevano storicamente dai gasdotti russi. Bloccare i terminal francesi significa chiudere uno dei rubinetti più importanti per il mercato continentale.

3. Questo evento potrebbe influenzare il prezzo delle bollette in autunno?

Un blocco di pochi giorni avrà un impatto limitato se risolto rapidamente. Tuttavia, dimostra la fragilità del sistema energetico europeo. Se scioperi di questo tipo dovessero ripetersi o prolungarsi, la tensione sui mercati aumenterebbe. Un aumento del prezzo del gas all’ingrosso (come quello scambiato al TTF) si traduce quasi sempre, con qualche mese di ritardo, in un aumento dei costi in bolletta per famiglie e imprese. L’episodio è un campanello d’allarme che ricorda quanto i prezzi dipendano da fattori geopolitici e sociali, oltre che dalla semplice domanda e offerta.

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