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Sciopero in Francia riduce la produzione di energia nucleare e diventa importatore netto di elettricità

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Tre reattori stanno operando a capacità limitata a causa dell’azione sindacale, e l’interruzione rappresenta circa il 4,1% della produzione totale giovedì mattina, secondo i dati che sono stati pubblicati da Reuters.

La produzione di energia nucleare francese è ai minimi da 30 anni a questa parte a causa di un numero senza precedenti di interruzioni nella flotta di 56 reattori di EDF.

Alle 0810 di giovedì, la Francia era un importatore netto di 6,4 GW di energia da Spagna, Gran Bretagna, Germania, Belgio e Svizzera, secondo i dati dell’operatore di rete RTE. Una volta la Francia era la centrale elettrica d’Europa, ora è il grande malato energetico del Continente. Questo non accadeva dall’inizio del sistema di registrazione dell’interscambio fra i vari paesi, il 2012. 

La produzione nucleare è attualmente ridotta a 27,3 GW, poiché il Paese è costretto a mettere fuori servizio più della metà della sua flotta a causa di problemi di corrosione e di manutenzione programmata. Le interruzioni si sono sommate all’incertezza sulle forniture di gas di quest’inverno in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e hanno contribuito a spingere i prezzi dell’energia elettrica ai massimi storici degli ultimi mesi.

Quindi l’Europa va in crisi energetica perché i suoi principali player, Francia e Germania, hanno commesso dei madornali errori di programmazione: la Francia, per inseguire un finto mercato a prezzo forzatamente ridotto, ha ignorato sia il problema delle manutenzioni ponendo un prezzo energetico forzatamente basso che non sosteneva il rinnovo degli impianti, dall’altro si sono imposte politiche green irrealistiche. L’Italia poi non fa politica energetica seria da anni, tutto demandato a Bruxelles. I cittadini pagheranno questi errori salati il prossimo inverno.

 


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