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Euro crisis

Il piano globalista inizia a creparsi: i controllori aeroportuali iberici chiedono ca. il 30% di aumento di stipendio!

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Nessun media italiano riporta questa notizia, pur anche con un governo di sinistra: chiedetevi il perché (ricordate per favore chi ha la tessera numero 1 del PD, un operaio o un miliardario?)

Dopo anni di deflazione salariale frutto certamente dell’euro, che ha imposto austerità e riduzione di stipendio ai lavoratori della ex classe media – ma più propriamente dovrei dire del progetto globalista che sta dietro al progetto della moneta unica (…) -, gli spagnoli hanno forse raggiunto il punto di rottura: a partire da Barcellona [la città dove il costo della vita è maggiore di tutta la Spagna, ndr] gli addetti alla sicurezza aeroportuale iberica hanno dichiarato sciopero selvaggio proprio nel bel mezzo della stagione turistica estiva.
Motivo: prima della crisi del 2008 percepivano circa 1400 euro mensili, oggi 900-1100. Dunque richiedono un pareggio delle condizioni pre crisi visto anche che le aziende che li contrattano hanno nel mentre incrementato in modo sostanzioso i loro profitti (e visto che il costo della vita comunque è salito, sebbene non di molto). Dunque si richiede un aumento di 350 euro mensili per 12 mesi all’anno! Lordo su netto parliamo di circa il 30% di aumento.

Per capire chi ha la coda di paglia, fate conto che la prima controproposta dei datori di lavoro di Eulen, azienda che di fatto è una sorta di cooperativa (come vedete il metodo per deflazionare gli stipendi è lo stesso Italiano, attraverso le cooperative o soggetti assimilati) è stata di 200 euro – ossia tra il 15 ed il 20% – di aumento mensili invece che 350, offerta rifiutata dai lavoratori.
La cosa interessante è che la stessa richiesta di aumento di stipendio verrà fatta dai lavoratori di AENA – l’equivalente dei controllori di volo, circa – di TUTTI gli aeroporti spagnoli, con scioperi di ben 25 giorni a partire dal 15 settembre prossimo!

Contemporaneamente i tassisti di Malaga, durante la massima concentrazione di turisti annuale (la celebre Feria malagueña di agosto) hanno attuato uno sciopero simile contro l’equivalente spagnolo del noleggio con conducente conosciuto in Italia col nome di Uber (in Spagna si chiama Cabify), con scontri anche fisici tra tassisti e concorrenti senza licenza.

Che sta succedendo? Semplice, in Spagna la gente è arrivata al limite e non accetta più la riduzione di stipendio che il progetto globalista dell’euro impone. Oggi in terra iberica un giovane può ambire ad uno stipendio di ca. 700 euro mensili, se è fortunato da trovare un lavoro (la disoccupazione giovanile supera il 30%). Purtroppo i costi della vita non sono cosi bassi, anzi ultimamente sono in forte aumento a partire dagli affitti. Dunque alla fine del mese non resta nulla in cassa e spesso si finisce direttamente in rosso.
Da qui le proteste, per mera sopravvivenza, che rischiano di espandersi a macchia d’olio anche ad altri settori.
Fate attenzione ai dettagli politici:

– il governo di destra spagnolo (iper allineato alla Germania e tradizionalmente in rappresentanza dei potentati storici spagnoli, le elites locali) non ha accettato gli scioperi imponendo addirittura il 90% di copertura dei ruoli ed inviando in parallelo la guardia civil a Barcellona (ossia i carabinieri) per svolgere i ruoli della sicurezza aeroportuale.
– Inoltre ha imposto ai lavoratori – che non vogliono accettare – di ricomporre eventuali dissidi per gli aumenti salariali richiesti attraverso un tavolo arbitrale, imponendolo per legge (dopo aver ascoltato le parti l’arbitro entro meno di un mese prende una decisione vincolante per le Parti, ndr), strumento chiaramente a danno della parte più debole. Detto strumento arbitrale guarda caso era lo stesso che voleva il globalista Obama nel TTIP con l’EU, poi bocciato da Francia e Germania perché li avrebbe visti soccombenti in eventuali dissidi in veste di parte più debole.

Tradotto: o questo rappresenterà la fine del diritto di sciopero in Spagna o in un prossimo futuro potrebbe esserci uno scontro – anche fisico – tra lavoratori incazzati e guardia civil/governo… anche perché qui non si tratta di un caso speciale ed emergenziale come prima delle Olimpiadi di Barcellona (dove ci fu un arbitrato) ma di semplice richiesta del rispetto dei diritti basici dei lavoratori, arrivare a fine mese con abbastanza denaro per sopravvivere.

[un nuovo ’68 è alle porte, tra “neo-feudatari” e “plebaglia”, per usare un linguaggio da globalista quale dovrei essere se difendessi i miei personali interessi – CON LA DIFFERENZA CHE QUESTA VOLTA RISCHIA DI NON TRATTARSI PIÙ DI DESTRA CONTRO SINISTRA]

La considerazione che va fatta è questa: se dovesse innescarsi – come credo probabile, a medio termine – un trend generalizzato e soprattutto europeo in questo senso inevitabilmente ci sarebbe un aumento dell’inflazione che però rischierebbe di essere un problema solo nelle economie più deboli. Fatte salve azioni inconsulte per deragliare tale deriva antiglobalista…

Ben inteso, non tanto per gli aumenti di stipendio richiesti (aumenti comunque molto elevati) quanto per la pervasività delle richieste di incremento salariale da parte delle masse di impiegati, richiesta che rischia di estendersi a tutti i settori e soprattutto in contemporanea tra loro! A maggior ragione visto che, seguendo l’esempio iberico, il miglioramento della competitività dei profitti aziendali è da imputare praticamente in toto alla riduzione dei costi del personale, appunto la deflazione salariale sopra citata in cui quanto ha guadagnato una parte (le aziende) è stato perso dall’altra (i lavoratori salariati).
Tradotto, rischia una volta di più di emergere il peccato originale dell’euro ossia l’impossibilità di regolare tassi di interesse e valuta in modo che il punto di equilibrio vada bene per tutti i paesi della compagine.

Chiaramente questa notizia non la leggerete su nessun giornale italiano.

Vi consiglio di meditare su questa “piece of news”, potrebbe avere delle pesanti ripercussioni anche in Italia, a breve. Scritto da uno che di sinistra certamente non è, a maggior ragione questa sinistra.

MD


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