Esteri
Schiaffo a Londra: la UE accetta che le Falklands siano definite Malvinas, accontentando Buenos Aires
Il Ministero degli Affari Esteri del Regno Unito ha subito un duro colpo in seguito all’apparente riconoscimento da parte dell’Unione Europea del nome argentino per le Isole Falkland.
All’inizio della settimana i leader dell’UE hanno incontrato a Bruxelles i funzionari di 33 Paesi latinoamericani, noti come Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC), e hanno firmato la dichiarazione del vertice UE-CELAC (pdf). Il documento si riferiva alle isole Falkland contestate come “Islas Malvinas”, che è il nome argentino del territorio.
L’Argentina rivendica da sempre le isole britanniche nell’Atlantico meridionale, per le quali i due Paesi hanno combattuto una guerra nel 1982.
“Per quanto riguarda la questione della sovranità sulle isole Malvinas, l’Unione europea ha preso atto della posizione storica della Celac, basata sull’importanza del dialogo e del rispetto del diritto internazionale nella soluzione pacifica delle controversie“, si legge nella dichiarazione. Nel testo in spagnolo presentato dal governo argentino, ma intestato a entrambe, vi è solo la parola Malvinas.
Il ministro degli Esteri argentino Santiago Cafiero ha salutato la mossa come un “trionfo della diplomazia” su Twitter.
Triunfo de la diplomacia argentina: por primera vez la Unión Europea y la CELAC adoptaron una moción sobre la Cuestión Malvinas 🇦🇷
Accedé al texto de la declaración: https://t.co/ac5wemv0Oj pic.twitter.com/hUcq6MtlFz
— Cancillería Argentina 🇦🇷 (@CancilleriaARG) July 18, 2023
Il governo argentino spera di proseguire il dialogo con l’UE in merito alle isole Malvinas, ha dichiarato Cafiero, aggiungendo che si tratta di un ulteriore invito al Regno Unito a riprendere i negoziati sulla sovranità con l’Argentina.
Dopo l’incontro di Bruxelles e la mozione sulla questione delle Malvinas, il presidente argentino Alberto Fernandez ha scritto su Twitter: “La nostra rivendicazione di sovranità, con mezzi pacifici e attraverso il dialogo, rimane intatta”.
Il conflitto sui diritti di sovranità dell’arcipelago è in corso, dopo un referendum del 2013, in cui gli isolani hanno votato per mantenere il loro status politico di territorio d’oltremare del Regno Unito.
In seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea nel 2020, l’UE ha rifiutato di permettere alle Falkland di far parte dell’accordo commerciale tra Regno Unito e Unione Europea. Di conseguenza, il territorio è soggetto a tariffe sulle esportazioni verso l’UE.
Ora la UE compie questo ennesimo sgarbo nei confronti di Londra. che non è rimasto inascoltato oltre la Manica e ha comportato una risposta dal ministro degli esteri britannico.
The Falkland Islanders have the right to choose their own future.
99.8% of Falkland Islanders voted to be part of the UK family.
Argentina and the EU should listen to their democratic choice.
— James Cleverly🇬🇧 (@JamesCleverly) July 20, 2023
Il ministro per gli affari esteri del Regno Unito sottolinea come gli abitanti delle Falklands/Malvine si siano espressi in stragrande maggioranza per l’unione con Londra, ma la cosa non viene considerata da Buenos Aires anche per l’esiguità della popolazione.
In risposta all’utilizzo da parte dell’UE del nome Malvinas per le isole, Lord Davies of Gower ha definito la decisione del blocco “spaventosa”.
I suoi commenti sono arrivati dopo che Buenos Aires si è ritirata dal comunicato congiunto del 2016, in cui Regno Unito e Argentina avevano concordato di lavorare insieme su varie questioni, tra cui la cooperazione nella pace e nella sicurezza internazionale.
I Paesi della CELAC sostengono l’ambizione dell’Argentina di continuare i negoziati internazionali sul futuro delle isole contese. Durante il vertice di Bruxelles, i negoziatori della CELAC hanno sostenuto che la Brexit era un’altra ragione per continuare la discussione, dal momento che le isole Falkland non sono più un territorio d’oltremare di uno Stato membro dell’UE.
All’indomani della dichiarazione UE-CELAC, il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano, ha dichiarato all’Independent che gli Stati membri dell’UE non hanno cambiato il loro punto di vista sulle isole Falkland/Malvinas.
“L’UE non è in grado di esprimere alcuna posizione sulle Falkland/Malvinas, poiché non c’è stata alcuna discussione o decisione del Consiglio [degli Stati membri] sulla questione. L’UE non prende posizione su tali questioni senza un mandato del Consiglio”, ha dichiarato Stano.
Bisogna però sottolineare che la decisione di chiamare Malvinas, invece che Falklands, il territorio conteso nell’Atlantico Meridionale, non può essere considerata casuale, ma è l’espressione dell’ostilità della Commissione nei confronti di Londra dopo la Brexit. Questo atteggiamento non viene assolutamente ignorato dal Foreign Office e porteerà a un inasprimento nelle relazioni bilaterali senza risolvere il problema delle Falklands.
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