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SCHERZA CON I SANTI

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La Corte Europea dei diritti umani –  uno dei tanti enti comunitari inutili che continuiamo lautamente  a mantenere alla faccia del nostro debito pubblico mostruoso – ha emesso una singolare sentenza in materia di rispetto della religione e della libertà di parola. Tutto nasce nel 2012 quando una società lituana, la Sekmadienis Ltd, s’inventa di utilizzare immagini della Madonna e del Cristo aureolati, in abiti folk o seminudi, per pubblicizzare i suoi capi d’abbigliamento.  La ditta viene multata per violazione della morale pubblica e si incaponisce in una serie di ricorsi che approdano, alla fine, sui banchi della Onorevolissima Corte di Strasburgo. La quale ha dato ragione agli ideatori dei cartelloni blasfemi con una logica tipica delle toghe quando vogliono darti torto e non sanno che pesci pigliare, ma poi un pesce lo pigliano comunque. Secondo i giudici, le critiche della Lituania alle immagini incriminate “sono vaghe e non spiegano con sufficiente esattezza perché il riferimento nelle pubblicità a simboli religiosi era offensivo”. Sarebbe come se un Tribunale – a cui vi foste rivolti col naso rotto e sanguinante per ottenere giustizia contro un aggressore – vi rispondesse che la vostra lamentela “è vaga e non spiega con sufficiente esattezza perché un pugno sul muso dovrebbe considerarsi doloroso”. Il verdetto potrebbe apparire molto strano alla luce di una elementare constatazione; in Europa tutte le istituzioni che contano sono sensibilissime al tema del rispetto dei valori religiosi: quelli degli altri. Tanto per esser chiari, se qualcuno bisbiglia un commento men che rispettoso  sui musulmani si becca, per direttissima, il pubblico epiteto di islamofobo. Addirittura, dopo la strage di Charlie Hebdo, non pochi intellettuali del Continente e pezzi grossi della nomenklatura europeista avevano detto che – sì – l’attentato era orribile, ma bisognava comunque mettere un limite alla libertà di satira. Due pesi e due misure: massima severità con chi sfiora tradizioni estranee alle nostre e tolleranza largheggiante verso chi vilipende il cristianesimo. Perchè? Il motivo di fondo è forse compendiabile nel famoso motto: il nemico del tuo nemico è mio amico. L’Europa politica attuale nasce da un progetto (e ha un afflato) potentemente anti-cristiano. Nonostante le illusioni patetiche dei partiti cosiddetti moderati (modello scudocrociato) il Sogno a stelle d’oro su fondo blu si regge su un impianto ultralaicista, ma non solo e non tanto nel senso di anti-religioso, quanto piuttosto e soprattutto nel senso di anti-cristiano. Ebbene, l’Islam, anche nelle derive massimaliste ed estremiste (ma pure nelle espressioni moderate),  con la sua sorda e atavica vocazione militante, ha da sempre la croce nel mirino. Per ora, fa un gioco che piace ai parrucconi di Strasburgo e di Bruxelles. Per questo, toccare Maometto proprio no, ma scherzare con i Santi eccome se si può.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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