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Scandalo Kontron: Tecnologia tedesca sensibile aggira le sanzioni e finisce in Russia

Un’azienda tedesca, Kontron, avrebbe aggirato le sanzioni UE esportando tecnologia militare sensibile in Russia tramite la sua filiale slovena. Un caso che solleva dubbi sull’efficacia delle restrizioni europee.

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Un produttore tedesco di alta tecnologia sensibile dal punto di vista militare è risucito ad aggirare i dazi, che la Germania stessa vuole fortemente, ed ha esportato prodotti tecnologici in Russia.

Kontron, azienda tecnologica con sede in Germania, ha esportato tecnologia sensibile in Russia attraverso la sua filiale slovena, Kontron doo, nonostante un nuovo ciclo di sanzioni dell’UE, come riportato da Politico il 23 maggio.

Secondo il giornale, Kontron ha utilizzato l’entità slovena per spedire apparecchiature di telecomunicazione per un valore di oltre 3,5 milioni di euro (3,9 milioni di dollari) alla sua filiale russa, Iskra Technologies, tra luglio e novembre 2023.

Le spedizioni sono state 11 e comprendevano la piattaforma di telecomunicazione SI3000, un prodotto a doppio uso in grado di monitorare e intercettare le comunicazioni.

Secondo Politico, la mossa è apparsa come un tentativo di eludere i molteplici cicli di sanzioni dell’UE introdotti nel 2023 e mirati alle tecnologie a duplice uso e sensibili.

Kontron ha dichiarato che le esportazioni erano legate a contratti precedenti alle sanzioni e sono state autorizzate dalle autorità slovene in base a licenze precedentemente rilasciate. Tuttavia, il media ha riferito che le sanzioni dell’UE si applicano a tutti i contratti relativi a tecnologie a duplice uso, compresi quelli firmati prima dell’entrata in vigore delle restrizioni.

Possono esistere eccezioni, ma solo in casi specifici come la sicurezza informatica, l’uso medico o le emergenze – e solo se autorizzate dal governo nazionale competente.

Nonostante le ampie sanzioni occidentali volte a tagliare le linee di approvvigionamento, la Russia continua a rifornirsi di beni sanzionati, come i microchip, attraverso Paesi terzi.

Gli alleati di Kiev hanno cercato di fermare la capacità del Cremlino di aggirare le sanzioni, e la Germania è teoricamente il paese più rigido, ma i legami economici fra Russia e Berlino erano strettissimi prima del conflitto e quindi le aziende tedesche, evidentemente, cercano ancora di fare affari, infischiandosene delle norme europee.

All’inizio di questa settimana, il 20 maggio, l’UE ha adottato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prende di mira principalmente la sua flotta ombra di petroliere.


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