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SCANDALO FRA LE BANCHE SVIZZERE: misterioso suicidio intorbida l’ambiente

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Uno scandalo fra le banche svizzere UBS e Credit Suisse ha  fatto il suo primo morto, con il suicidio di “Mister T”, dipendente di CS. La querelle fra le due banche nasce nel momento in cui Iqbal Khan, mago della gestione patrimoniale nel Credit Suisse, ha lasciato la banca in favore della UBS, a causa di una migliore offerta e per essersi sentito superato nelle promozioni interne. Quella che però sembrava una normale querelle fra grandi banche di Zurigo ha preso una svolta drammatica quando la signora Khan si è resa conto di essere seguita da una macchina sospetta. Temendo per la vita della sua signora il signor Khan ha avvisato la polizia elvetica che ha seguito e fermato l’auto sospetta. A bordo però non c’erano dei rapitori, ma degli investigatori privati della Investigo, assunti dal “Signor T” per seguire Iqbal Khan. La polizia elvetica comunque, per non sbagliarsi, ha fermato tutti i personaggi coinvolti.

Durante le indagini è risultato che il Signor T agiva per ordine del Credit Suisse che temeva che Iqbal Khan potesse attrarre altri dipendenti alla concorrente, cosa che non era nelle intenzioni del bancario, ma soprattutto gli azionisti di CS non hanno preso bene il comportamento non etico del management ed alcuni hanno chiesto la testa dell’amministratore delegato, Tidjane Thiam,

Fra gli azionisti più duri con l’amministratore la Harris Associates di Chicago che rappresenta azionisti per 8,1% , seguiti da altri studi rappresentanti di azionisti. Tutti hanno ritenuto inaccettabile eticamente il comportamento del CEO, ma alla fine non lo hanno rimosso per un motivo banale: non c’era nessun nome pronto per sostituirlo e Thiam ha salvato il proprio posto.

Alla fine “Mister T” ha pagato per tutti.


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