Economia
La Cina inizia la conquista del Gas algerino?
La Cina entra con forza nel mercato del gas algerino, vitale per l’Italia. La compagnia ZPEC ha battuto ENI e Total, assicurandosi un giacimento strategico. Una nuova, diretta sfida per la sicurezza energetica europea.

Zhongman Petroleum and Natural Gas Group (ZPEC), una società petrolifera e del gas indipendente cinese quotata alla borsa di Shanghai, ha ottenuto un contratto di licenza per l’esplorazione di un giacimento di gas naturale nell’Algeria centrale, secondo quanto ha dichiarato l’azienda.
L’Agenzia nazionale algerina per la valorizzazione delle risorse idrocarburiche, ALNAFT, ha assegnato alla società cinese un contratto di esplorazione per il giacimento di gas Zerafa II.
ZPEC si è aggiudicata il giacimento in concorrenza con la supermajor francese TotalEnergies e un consorzio di altre due società petrolifere europee, l’italiana Eni e la norvegese Equinor, secondo quanto riportato da Reuters.
Il giacimento Zerafa II si trova nella parte meridionale del principale bacino gassoso dell’Algeria, Gourara-Timimoun.
Nello stesso bando di gara algerino, TotalEnergies e QatarEnergy si sono aggiudicate la licenza per l’estrazione di petrolio e gas nel giacimento Ahara nel primo round di concessioni previsto dalla nuova legge sugli idrocarburi emanata nel dicembre 2019. Il blocco Ahara si estende per quasi 14.900 chilometri quadrati alla confluenza dei bacini di Berkine e Illizi.
L’aggiudicazione segna un’espansione strategica per entrambe le società in Nord Africa.
TotalEnergies opererà durante le fasi di esplorazione e valutazione con una partecipazione del 24,5%, pari a quella di QatarEnergy. La compagnia petrolifera nazionale algerina, Sonatrach, detiene la quota di maggioranza del 51%, come previsto dalla legge.
“Siamo lieti di esserci aggiudicati il blocco Ahara, che segna il nostro ingresso nel settore upstream algerino e amplia ulteriormente la nostra presenza in Africa”, ha dichiarato Saad Sherida Al-Kaabi, presidente e amministratore delegato di QatarEnergy.
L’Algeria, che ha aderito all’OPEC nel 1969, produce attualmente circa 900.000 barili al giorno (bpd) di petrolio greggio.
Il produttore nordafricano fa parte dell’accordo OPEC+ che mira a gestire l’offerta di petrolio al mercato.
Negli ultimi mesi, l’Algeria ha cercato di monetizzare le proprie risorse di gas naturale, soprattutto nelle esportazioni verso l’Europa, che ora deve fare a meno di gran parte del gas russo che consumava prima del 2022. L’arrivo dei player cinesi sul mercato viene a introdurre un nuovo concorrente per le grandi società europee che, sinora, si sono divise, con la locale Sonatrach, lo sfruttamento dei giacimenti locali. ENI ha una forte posizione nel paese, il principale fornitore di gas dell’Italia via gasdotto, e ora deve affrontare un nuovo concorrente.
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