Seguici su

Attualità

Sberla per Juncker su CETA – ma la guancia brucia a Calenda e Renzi: è l’UE bellezza!

Pubblicato

il

Attenzione! Non sentirete questa storia dai media italiani! Le guanciotte di Renzi e di Calenda bruciano troppo 🙂

Come un pugile suonato che sta in piedi a forza di sventole, dopo Brexit e annullamento del voto in Austria Juncker ha dovuto incassare ieri l’ennesimo uppercut, stavolta sul trattato commerciale CETA tra Canada e UE.

Il CETA (Canada-EU Trade Agreement) è un trattato di libero scambio (neolingua) simile al famigerato TTIP, e contenente le stesse criticità per la sovranità degli Stati rispetto alle multinazionali e gli stessi rischi per la salute dei consumatori e la tutela delle nostre piccole e medie aziende.

Per questo era visto come l’apripista di un metodo propugnato da Juncker e fortemente sostenuto dal neo-ministro Calenda: approvare il trattato in Commissione e parlamento Europeo (controllato da PPE e PSE) senza passare dai singoli parlamenti nazionali, riducendo ulteriormente la sovranità nazionale. Questo modus operandi consegnerebbe decisioni importantissime e gravide di conseguenze nelle mani di burocrati non eletti, e quindi irresponsabili davanti ai cittadini. 

Il ministro Calenda ha pubblicamente dichiarato la sua contrarietà al passaggio del CETA dai parlamenti nazionali, motivandolo con i rischi di bocciatura e la perdita di credibilità dell’UE come negoziatore. Ovvio che è cosi’. E’ circolata anche una lettera di Calenda alla Commissione che impegnava l’Italia (!!!) a sostenere questa posizione.

Lo stesso Juncker una settimana fa nel caos del dopo Brexit aveva dichiarato che il CETA non sarebbe stato sottoposto ai parlamenti dei singoli stati

CETA 1

E INVECE NO … CONTRORDINE COMPAGNI! Ieri l’annuncio a sorpresa del commissario Cecilia Malmström: il CETA è un “trattato misto” e come tale verrà sottoposto ai 38 parlamenti nazionali e regionali dei 28 stati membri UE. Solo in Belgio sono ben 7, con quello vallone che ha già annunciato da tempo la netta bocciatura di CETA e TTIP per tutelare gli agricoltori e i consumatori valloni. Grazie Vallonia!!!

Anche la Camera Bassa olandese ha annunciato la sua contrarietà, e molti partiti olandesi pensano a un referendum sia per il CETA che per il TTIP. E solo alla parola ‘referendum’ ormai a Juncker viene una gran sete …

Un serio rovescio per Renzi e Calenda, che ancora una volta hanno seguito una fallimentare strategia estremista pro-UE andando contro il vento prevalente in Europa. Infatti molti paesi hanno fatto sentire il loro dissenso a Juncker e alla Mälmstrom per l’aggiramento dei parlamenti nazionali, dissenso motivato dalla crescente impopolarità dell’arroganza dei burocrati di Bruxelles e dalla pessima immagine che costoro hanno presso gli elettori.

Pessima immagine che rischia di travolgere i partiti al governo, come visto in Gran Bretagna.

 

CETA 2

Come colpo di coda dell’Impero, la Mälmstrom ha informato che – grazie a un voto del Consiglio d’Europa – il CETA può entrare in vigore da subito in maniera provvisoria senza ratifica alcuna.

Immaginiamo con quale efficacia, viste le posizioni di molti parlamenti nazionali. Per usare le parole di Juncker ieri, The credibility of Europe’s trade policy is at stake (“la credibilità della politica commerciale europea è in gioco”). Bene, e speriamo che questi servi delle lobby perdano del tutto la residua credibilità

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito