Attualità
Sanzioni alla Russia, bloccare i soldi? Impossibile, non ci sono più
Mario Draghi: “Non possiamo bloccare i soldi dei russi, perché mentre eravamo impegnati a ghettizzare i non vaccinati, loro li hanno fatti sparire”. Parla il grande banchiere, esperto di banche e di soldi, il salvatore della patria, il capo del governo dei migliori.
LO STRATEGA
Mentre l’Europa e l’Occidente erano impegnati nella campagna in difesa del gender fluid, nell’instaurazione del sistema verde (inteso sia come transizione verso la fame energetica che lasciapassare anti non-punturati) e a fantasticare su campi di concentramento per i no-Uax, la Russia ha fatto sparire tutti i soldi (le riserve monetarie) che oggi l’Europa vorrebbe bloccare.
Si trattava delle riserve della Banca Centrale Russa che dalla guerra di Crimea erano aumentate di 6 volte.
Quindi di fatto le sanzioni tanto propagandate a mezzo stampa non sono attuabili perché, nel silenzio Putin a rastrellato tutto.
Non solo, ma la Russia sta facendo la transizione (quella vera) dal sistema interbancario occidentale (swift) a quello cinese (cips), così quei soldi li potrà mettere al sicuro per ciò che servirà alla Russia.
E di cosa stiamo parlando?
Ma naturalmente degli scambi commerciali necessari a rendere indipendente la Russia dall’Europa e l’Europa senza una metro cubo di gas, quindi dipendente dal sistema Cino-russo.
Tutto questo senza che il banchiere dei banchieri, il migliore, il salvatore della Patria se ne fosse accorto; intento a lanciare anatemi contro i non vaccinati che, per qualche oscura ragione stavano, a suo dire, contagiando l’Italia nonostante fossero ghettizzati da mesi, esclusi dal lavoro e dalla vita sociale.
Ci dice, Draghi, che tutta questa operazione di Putin ha richiesto mesi di preparazione.
Strano, visto che la questione ucraina è instabile da 8 anni – esattamente il periodo di tempo in cui la Russia ha ripetuto le sue istanze ai membri della NATO.
Draghi è malizioso… “Putin ha premeditato”… Mentre in Europa ci chiudevano in casa per le stesse ragioni che oggi consentono a migliaia di persone di accalcarsi senza mascherina per sventolare bandierine.
E non è tutto.
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Mentre nessuno si accorgeva del piano di Putin, le banche occidentali rimanevano esposte verso la Russia in maniera massiccia.
La più esposta oggi è Unicredit. Per 25 miliardi di investimenti (e quindi risparmi di imprese e famiglie).
Non a caso Unicredit sta subendo un crollo in borsa (-10,7%) https://bit.ly/3sydoA1
Non a caso Unicredit sta subendo un crollo in borsa (-10,7%)
Il tutto ovviamente potrebbe portare a seri problemi finanziari ed economici che non escludono contagi fra banche e banche.
Nel frattempo gli italiani passano le giornate su social e in piazza a sbandierare il loro odio verso Putin e l’amore incondizionato verso il battaglione Azov: quel genere di persone che condannano in Italia quando si travestono da sardine.
Poco, male si dirà. Resta pur sempre il petrolio e il gas da Libia e Nord Africa.
Già, peccato che a conservare l’influenza dell’Italia sui giacimenti e il mercato petrolifero nordafricano ci abbiamo messo l’asso nella manica: Giggino, che in meno di due anni e mezzo da Ministro degli Esteri ha fatto più danni della peste, facendosi usare come zerbino dall’Egitto e lasciando il parcheggio libero alla Turchia, che ha soppiantato l’Italia nel suo antico ruolo.
Mica come quei ladri della Prima Repubblica, che ci facevano rispettare.
E mentre Putin masticava polvere da sparo e KGB, nelavate a vedere gli honesty in politica al posto dei “politici di carriera”.
Voi eleggevate Giggino Di Soccupato con il sogno che diventasse Presidente del Consiglio.
Il voto si paga.