Seguici su

Politica

Sanità in Piemonte una filiera in forte crescita

Pubblicato

il

La sanità in Piemonte, prevalentemente a finanziamento pubblico, vale l’8,6% del Pil regionale. Nel 2024 questa filiera ha raggiunto il valore di 9,43 miliardi, con una occupazione pubblica di 66 mila addetti e una occupazione complessiva di 166 mila persone, che aggiungendo gli addetti indiretti, arriva fino a 278 mila unità lavoro equivalenti, pari al 15% degli occupati regionali. Il Pil direttamente e indirettamente attivato sale quindi a 18,2 miliardi, pari all’11,7% del Pil regionale 2023. E a parità di risorse pubbliche e servizi, la filiera della sanità pubblica piemontese può crescere ancora, in valore, dall’11,7% al 14,2% del Pil regionale, che nel 2023 è di 138 miliardi di euro.

E’ quanto riporta uno studio del Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi, presentato al convegno “Le evoluzioni della filiera della salute – Il futuro delle collaborazioni fra pubblico e privato” organizzato da Confindustria Piemonte in collaborazione con UniCredit. Non solo: la sanità e il suo insieme integrato realizzerebbero una crescita occupazionale diretta e indiretta di 61 mila unità lavoro equivalenti, da 278 mila a 339 mila, a parità di spesa per le cure iniziale di 13,3 miliardi. Si avrebbe altresì un aumento di imposte riscosse da 6,6 miliardi a 8,3 miliardi, riferibili alla domanda interna di cure, con un aumento di gettito annuo di 1,7 miliardi, che giustificano la quota di investimento pubblico nella realizzazione della rete mista.

In caso contrario, il costo di non adeguamento agli standard innovativi della logistica sanitaria, allungamenti dei periodi di cura, inadeguatezze, costi da ridondanza e da non ottimizzazione dei trasporti e dei luoghi di immagazzinaggio, sulla base degli studi condotti in altri Paesi, si può stimare prudentemente al 5% della spesa sanitaria totale.  Considerando che la spesa sanitaria del Piemonte è di 8 miliardi di euro, il costo potenziale di non innovazione potrebbe raggiungere i 400 milioni di euro all’anno. Un grande potenziale inutilizzato, confermato anche nell’analisi del Centro Einaudi, poiché la spesa sanitaria attiva ricerche, nuove tecnologie e diffonde innovazioni che provengono da tutto il mondo, e che potrebbero scaturire di più dal territorio economico regionale, che ha una vocazione per l’hi-tech e l’innovazione. 

“Identificare quella della salute come filiera industriale che può crescere e recare vantaggio all’economia regionale e alla sua popolazione, è la chiave di lettura su cui intende impegnarsi il sistema confindustriale piemontese promuovendo una piena e costante collaborazione fra pubblico e privato, anche attraverso un protocollo d’intesa tra i vari attori”, ha sottolineato Alberta Pasquero, presidente della Commissione Sanità e Scienza della vita di Confindustria Piemonte.

“Con Finpiemonte, le imprese, le agenzie di attrazione degli investimenti e noi come assessorato alla Sanità regionale, vogliamo avviare un progetto di sviluppo dell’industria sanitaria in Piemonte. Vogliamo lavorare su tutti i comparti coinvolti: dalla ricerca alla distribuzione e logistica, dall’innovazione alle strutture ospedaliere, senza però creare nuove sovrastrutture ma attraverso Finpiemonte” ha spiegato Federico Riboldi, assessore alla Sanità di Regione Piemonte.

Un grande potenziale inutilizzato, confermato anche nell’analisi del Centro Einaudi, poiché la spesa sanitaria attiva ricerche, nuove tecnologie e diffonde innovazioni che provengono da tutto il mondo, e che potrebbero scaturire di più dal territorio economico regionale, che ha una vocazione per l’hi-tech e l’innovazione. Le piattaforme dove cura ed innovazione procedono di pari passo hanno generato la fortuna di casi esteri, sia in Europa, a Lille, sia negli Stati Uniti, ad Akron.

Per stimare questo potenziale, lo studio ha immaginato di accrescere gli acquisti e gli investimenti originati dal territorio, a parità di spesa finale, trovando che la realizzazione di un sistema completo industria-sanità porterebbe appunto la quota di PIL al 14,2% con un aumento di 4,4 miliardi di PIL, a parità di spesa sanitaria pubblica e privata, senza ipotizzare un probabile aumento di spesa e senza considerare le opportunità di esportazione. “La filiera della salute in Piemonte rappresenta una priorità concreta di sviluppo sia per i cittadini che per le imprese. Il supporto di UniCredit è focalizzato su tre priorità: una migliore gestione della logistica del farmaco, gli investimenti in innovazione e ricerca nelle scienza della vita, lo sviluppo di partnership tra pubblico e privato” spiega Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit. 

Insomma un bell’esempio di gestione oculata della sanità pubblica in una Regione ben governata da una alleanza di centro destra e che può essere un modello per altre realtà regionali.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento