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SANITA’: DALLA QUOTA BALDUZZI ALLA QUOTA DAYTONA. Ovvero date un passaporto sudamericano anche alla Dottoressa Balanzoni (di Diana S.)

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L’ordine dei medici è stato suonato dalla salsa cubana delle cooperative ma la musica non è piaciuta, in particolare a Padova, dove nei pronto soccorso operano medici sudamericani assunti tramite contratto di appalto tra l’Ulss e la Mst Group srl.

Il disappunto della categoria medica è stato esternato dal presidente dell’ordine dei medici di Padova -dott. Crisarà- e dalsegretario regionale dei medici ospedalieri del Veneto – dott. Barutta- che dal quotidiano il Mattino di Padova hanno lanciato il loro grido di dolore, chiedendo che i medici sudamericani siano soggetti al controllo dell’ordine.

Eppure la situazione dei medici assunti con cooperative non è di certo nuova, da mesi sanitari di altre parti d’Italia  e non solo si recano a Padova per fare gli straordinari pagati a peso d’oro per potersi comperare il Daytona (cfr. Mattino di Padova del 19 ottobre 2022).

Allora il mal di pancia dei medici ospedalieri nei confronti dei medici esterni, bisognosi di un nuovo orologio, era silenziato dalla causa di forza maggiore dell’emergenza epidemiologica; ora che “il re è nudo”, si cercano di trovare i colpevoli che porteranno all’abolizione di fatto dell’ordine dei medici.

La questione della asserita tutela del paziente è pruriginosamente uscita solo adesso, divenuta ormai insostenibile per il medico ospedaliero la differenza stipendiale rispetto ai medici delle cooperative.

Se la classe medica fosse davvero animata dall’incondizionato amore per i pazienti non si comprende perché non abbiano sollevato perplessità rispetto ai contratti milionari di appalto nei quali non vengono puntualmente illustrati con la dovuta accuratezza del caso. I contratti milionari si tradurranno giocoforza in minori servizi di cura per i pazienti.

Non si può nemmeno escludere che i medici delle cooperative siano letteralmente pagati a peso d’oro, un tot al chilo, in base al peso corporeo.

Per eliminare le lungaggini delle liste di attesa, qualche anno fa era stata introdotta la “quota Balduzzi”, ossia una somma trattenuta dalle prestazioni intra moenia dei.

Peccato che invece di recuperare le liste di attesa, non ci siano proprio le liste ed è più facile che l’operatore del Cup dia i numeri giusti per vincere al lotto che trovare un posto per vedere tutelato il proprio diritto alla salute e viene da pensare che la quota Balduzzi si sia trasformata in quota Daytona.

I ponti d’oro alle cooperative sono stati eretti (anche) con il decreto legge n. 172 del 26.11.2021 che all’articolo 1 lettera c), estende l’obbligo vaccinale a varie categorie di personale eccetto “quello che svolge attività lavorativa con contratti esterni”.

Il personale assunto dalle cooperative è escluso per legge dall’obbligo vaccinale, quasi che lo status di dipendente di cooperativa regali una immunità alla malattia del Sars Cov. Non mancheranno i provvedimenti dei vari tribunali italiani che illustreranno la sottostante legge scientifica, di certo la massima di esperienza è la privatizzazione della sanità.

In Italia quindi si può esercitare la professione di medico senza essere iscritti all’albo e senza essere  vaccinati contro il Sars Covid, basta avere la cittadinanza extracomunitaria e lavorare tramite cooperativa.

Un pensiero non può che andare alla dottoressa Balanzoni, vittima di reverse discrimination, alla quale consigliamo di prendersi la cittadinanza cubana e poi di farsi assumere da qualche cooperativa, e se lavorerà a 2000 euro per un doppio turno e le venisse voglia di comperarsi orologi di lusso, le chiediamo almeno di farceli vedere, pare che i Daytona vadano molto di moda.


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