Esteri
Sanders vuole lavorare con Trump per il bene degli USA: dimostra che i Dem non rappresentano la sinistra, usano solo i suoi voti
Ieri è successo qualcosa di essenziale, che attendevamo da tempo: visti gli innegabili aspetti positivi per il 99.9% della popolazione USA – e parallelo svantaggio per le elites globaliste – nel cancellare il trattato di libero scambio Pacifico TPP da parte di Trump (seguirà la cancellazione del trattato NAFTA), il leader politico dichiaratamente di estrema sinistra Sanders ha plaudito alla mossa trumpiana proponendosi addirittura di lavorare con Trump a favore dei lavoratori USA.
Ricordiamo che Sanders fu il candidato Dem che perse le primarie democratiche con Hillary Clinton grazie a trucchi e trucchetti dell’avversaria sconfinati in veri e propri trabocchetti, sgambetti, anche dolo se proprio vogliamo visto che si è scoperto che la Clinton truffaldinamente ebbe a disposizione le domande che sarebbero state fatte nei dibattiti pubblici potendo così facilmente avvantaggiarsi nei consensi.
L’aspetto importante di quanto è accaduto ieri è precisamente ideologico ossia la proposta di Sanders di lavorare con Trump – avendo visto l’efficacia per i lavoratori delle prime mosse del tycoon newyorkese – dimostra in modo cristallino che purtroppo la vera sinistra non è compatibile con le politiche Dem. Meglio detta, i Dem non rappresentano né gli ideali di sinistra né soddisfano le esigenze che il popolo di sinistra necessita. Ossia, i Dem usano i voti di sinistra mistificando la propria appartenenza, in realtà sono solo interessati a mandare avanti politiche non nell’interesse della gente che li vota ma delle elites che governano il paese alle spalle della classe media, non a caso in estinzione. I Dem come specchietto per le allodole dietro cui si celano enormi patrimoni da difendere.
In effetti fare la prova del nove è facile: se uno va a guadare la composizione dei supporter Dem la situazione è chiara. Vediamo una foltissima rappresentanza di miliardari soprattutto giovani e rampanti, da Zuckerberg (Facebook) a Tim Cook di Apple fino a Elon Musk (Tesla) e praticamente tutti i proprietari di grande aziende cresciuti con internet fino a vecchie gloria ma ancora decisamente rampanti come Bill Gates. Non precisamente dei comunisti, men che meno gente interessata a pagare più tasse sgravando i propri dipendenti. Due esempi: l’Obamacare e la segretaria di Warren Buffet, un altro Dem. Il primo esempio, la legge sanitaria di Obama, di fatto grava principalmente sui dipendenti e sulla classe media con aumento esponenziali dei costi assicurativi a fronte di una copertura previdenziale universale decisamente antieconomica ed insostenibile che ha finito per pesare soprattutto sui cittadini di classe media e medio bassa. La segretaria di Buffett, uno degli uomini più ricchi del mondo, fu invece presa ad esempio all’inizio dell’era Obama in relazione ai provvedimenti da mettere in cantiere. Era infatti il simbolo della stortura che costringeva appunto detta segretaria a pagare aliquote di tassazione molto superiori a quelle pagate dal suo ricchissimo datore di lavoro. Il primo presidente nero prese l’impegno di correggere tale aberrazione (a parole): il risultato dopo 8 anni è che detta segretaria continua a pagare tasse più alte del suo capo, alla faccia degli ideali sinistroidi Dem.
E se qualcuno di Voi ha dubbi, riporto il programma di Sanders: temo per i Dem che molte punti del suo indirizzo politico saranno sovrapponibili a quanto farà Trump… [per adesso, a pochi giorni dall’insediamento, i punti 1, 6, 9, 11 sembrano cosa fatta!]:
(Verrebbe da dire, facile predicare l’uguaglianza egalitaria di sinistra essendo miliardario attaccato ai propri privilegi da miliardario)
E in Italia? I più grandi sostenitori Dem sono di stirpe molto simile alle elites USA, centimilionari se non miliardari, basti pensare a Carlo Debenedetti, tessera numero 1 del PD cittadino e residente in Svizzera. O Farinetti, che da quando è entrato che nell’orbita renziana ha aperto locali in tutta Italia per altro essendo stato aspramente criticato per gli stipendi bassissimi che eroga ai suoi dipendenti oltre ad aver messo un metal detector o qualcosa di simile nell’Eataly di bari per evitare i furti dei dipendenti (basterebbe chiedere cosa pensano di lui i suoi conterranei piemontesi, mi viene da dire non precisamente bene, credetemi). Poi Montezemolo, Davide Serra del fondo Algebris, Colaninno, Marchionne in rappresentanza degli Elkann… insomma mica poveracci. E che dire di Illy che dopo il NO al referendum ha tacciato gli italiani di ignoranza o qualcosa di simile….
E tutti “ideologicamente” iperclintoniani, certo la radice è la stessa dei Dem elitari americani, in inglese si dice “pay to play”. Vedrete che per incassare i suoi dividenti politici dai suoi sodali Renzi andrà all’estero, sempre che non incappi in qualche sentenza stile traffico di influenze.
E’ chiaro che esistono punti di contatto con quello di Sanders per i lavoratori nell’attuazione del piano economico di Donald J. Trump
In breve, i Dem sembra proprio che abbiano usato i voti delle masse che votano sinistra NON per fare gli interessi dei loro votanti ma per fare gli interessi degli appartenenti a quella elite internazionale miliardaria che si è arricchita a dismisura grazie ai provvedimenti pro globalizzazione che hanno fatto arricchire pochi eletti impoverendo parallelamente le masse e portando dunque all’estinzione della classe media. Da qui il potenziale supporto di Sanders per Trump.
Se ci pensate bene la seconda prova del nove sta nei fatti: oggi i Dem stanno attaccando Trump NON nei contenuti ma nella forma, nell’apparenza e nei dettagli, incapaci di proporre qualcosa di fattualmente valido in alternativa alle rozze (come dice il WaPo) ma efficacissime azioni trumpiane ed anzi spogliati – i Dem – della loro aurea di benemerenza ideologica visto che oggi al potere il loro avversario sta portando i risultati che i Dem mai sono riusciti a raggiungere nell’interesse della gente, troppo intenti a spostare influenze dalla Fondazione Clinton, a Renzi, a Berlino nel progetto elitario della moneta unica grazie al sostegno dei loro ricchissimi finanziatori, attraverso i media (con una massa enorme di fake news) anch’essi di proprietà delle stesse elites che progettano per loro interessi i provvedimenti Dem da attuare.
Un’ultima parola sui miliardari nel governo Trump: sono quasi tutti vecchi, a partire dallo stesso Trump e dal ricchissimo Wilbur Ross. Il resto dei ministeri pesanti sono Generali in pensione che cercano soprattutto lealtà. Essere vecchi e ricchissimi comporta di norma non voler accumulare altro denaro e potere ma soprattutto voler passare alla storia per aver fatto anche qualcosa di buono per quella società che tanto li ha fatti arricchire. Non si può dire la stessa cosa per i rampanti elitari targati Dem, loro sì che per età vogliono ancora accumularne di ricchezza….ma alle spalle di chi?
Non alle spalle mie, io non sono socialista e sto con Trump ma da oggi anche Sanders è d’accordo con noi almeno per quanto concerne gli interessi della middle class lavoratrice. Ce ne fosse anche anche in Italia di gente così, che guarda agli interessi del Paese…
Mitt Dolcino
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