Energia
Saipem fa il colpo grosso in Qatar: maxi commessa da 4 miliardi (con i cinesi) per il gas del North Field
Saipem conquista il Qatar: vinta una maxi commessa da 3,1 miliardi di dollari per il gas del North Field. L’azienda italiana, insieme ai partner cinesi, garantirà la produzione del più grande giacimento al mondo per i prossimi decenni.

QatarEnergy non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro sui mercati energetici globali e guarda ai prossimi decenni con un pragmatismo industriale che farebbe invidia a molti. La compagnia statale del Qatar ha infatti assegnato un contratto da ben 4 miliardi di dollari per l’installazione di complessi di compressione nel North Field, il più grande giacimento di gas naturale non associato al mondo.
La notizia che ci riguarda da vicino è che a guidare la partnership vincente c’è l’italiana Saipem. Una boccata d’ossigeno per l’industria nazionale e una conferma delle capacità ingegneristiche tricolori in un settore, quello dell’Oil & Gas, che resta fondamentale nonostante le sirene della transizione ecologica.
I dettagli della commessa: l’Italia guida, la Cina supporta
Saipem non ballerà da sola. L’azienda di San Donato Milanese lavorerà in partnership con la cinese Offshore Oil Engineering Co. per un progetto che si estenderà nei prossimi cinque anni. Tuttavia, la parte del leone spetta proprio all’azienda italiana: Saipem ha comunicato che la sua quota nel contratto (identificato come pacchetto COMP5) ammonta a circa 3,1 miliardi di dollari.
Il lavoro, tecnicamente complesso e logisticamente sfidante, prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fabbricazione e l’installazione di due enormi complessi di compressione offshore. Per chi non fosse del mestiere, stiamo parlando di infrastrutture titaniche, necessarie per mantenere stabile la produzione di gas e sostenere le esportazioni di GNL (Gas Naturale Liquefatto) fino al 2030 e oltre.
Le operazioni di installazione in mare sono previste per il biennio 2029-2030 e vedranno l’impiego della nave da costruzione De He (di proprietà di Saipem), un mezzo navale per sollevamenti pesanti.
Cosa verrà costruito?
Per dare un’idea della scala del progetto, ogni complesso peserà circa 68.000 tonnellate. Non si tratta di semplici tubature, ma di vere e proprie città galleggianti dell’energia che includeranno:
Una piattaforma di compressione;
Una piattaforma alloggi per il personale (living quarter);
Una piattaforma per la torcia (flare platform);
Ponti di interconnessione tra le varie strutture.
Continuità strategica
Questa commessa non arriva dal nulla, ma consolida un rapporto ormai stretto tra Doha e l’ingegneria italiana. Saipem sta già supportando la strategia di QatarEnergy per il potenziamento del North Field attraverso i contratti COMP2 e COMP3, assegnati rispettivamente nell’ottobre 2022 e nel settembre 2024.
In un mondo che si divide in blocchi geopolitici, il business del gas sembra mantenere una sua logica ferrea: servono competenze tecniche, capitali ingenti e una visione a lungo termine. E in questo scenario, piaccia o no, l’Italia, quando si tratta di fare sul serio con l’acciaio e l’ingegneria, ha ancora qualcosa da dire.
Domande e risposte
Perché sono necessari questi complessi di compressione nel North Field? I giacimenti di gas naturale, col passare del tempo e con l’estrazione continua, tendono a perdere pressione naturale. Per mantenere costanti i livelli di produzione e garantire le esportazioni di GNL per i decenni futuri, è necessario installare potenti compressori che spingano il gas verso gli impianti di trattamento. Senza questi investimenti infrastrutturali, la produzione del giacimento più grande del mondo inizierebbe inesorabilmente a calare, compromettendo la strategia energetica del Qatar.
Qual è il ruolo specifico di Saipem rispetto al partner cinese? Saipem agisce come leader della partnership, assicurandosi la quota maggioritaria del valore del contratto (3,1 miliardi su 4 totali). Il suo ruolo copre l’intero ciclo: dall’ingegneria di dettaglio all’approvvigionamento dei materiali, fino alla fabbricazione e all’installazione in mare. La collaborazione con la cinese Offshore Oil Engineering Co. permette di ottimizzare la capacità produttiva e logistica, ma la regia e le competenze chiave per l’installazione, inclusa la gestione della nave De He, rimangono saldamente in mani italiane.
Questa commessa ha implicazioni per la sicurezza energetica globale? Indirettamente sì. Il North Field del Qatar è una delle fonti principali di GNL a livello mondiale. Garantire che questo giacimento possa produrre a pieno regime anche dopo il 2030 significa assicurare una fornitura stabile di gas sui mercati internazionali, Europa compresa. In un contesto di incertezza geopolitica, sapere che le infrastrutture per l’estrazione sono affidate a società tecnicamente solide come Saipem è una garanzia di continuità per l’approvvigionamento energetico globale.









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