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Difesa

Saab vuole sostituire il famoso Gripen con un caccia Stealth che interagisce con i Droni

La Saab sta sviluppando una soluzione specifica per la Svezia , costituita da un caccia stealth in grado di guidare dei droni loyal wingman, cioè che accompagnano il caccia principale negli attacchi. Una soluzione ad hoc per la Svezia e non da esportare

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Dopo oltre 25 anni di servizio, il JAS 39 Gripen sta finalmente raggiungendo la fine della sua vita operativa. L’aeronautica svedese si trova ora di fronte a una decisione cruciale: quale sarà il prossimo passo?

Saab, l’azienda che ha realizzato il Gripen, è alle prese con la sfida di sostituire l’iconico caccia adattandolo alle esigenze in continua evoluzione della guerra aerea moderna. Ma non si tratta solo di sostituire un aereo, bensì di ripensare l’intero approccio al combattimento aereo.

Si tratta di combinare velivoli con e senza pilota in un modo che non è mai stato fatto prima. Secondo Peter Nilsson, responsabile della divisione Advanced Programs di Saab, quest’ultima sta valutando la possibilità di integrare i droni nella sua futura strategia di aerei da combattimento.

Non si tratterebbe però di droni qualsiasi, ma di fedeli gregari, “Loyal Wingman”, potenzialmente progettati come esche per deviare i missili e il fuoco nemico dai caccia con equipaggio. Questo approccio potrebbe cambiare il modo in cui le forze aeree pensano alla difesa aerea, con i droni che fungono da scudo per i piloti, assumendo il peso maggiore dell’attenzione e della potenza di fuoco del nemico.

Ipotesi di Loyal Wingman della Saab

L’idea di utilizzare i droni come esche sta già prendendo piede negli ambienti dell’aviazione militare e, se Saab ci riuscirà, potrebbe cambiare completamente il paradigma delle future strategie di combattimento aereo.

Ma Saab non sta esplorando solo questo. Sta anche valutando seriamente la possibilità di integrare la tecnologia stealth nei suoi nuovi progetti, una capacità con cui non ha mai lavorato prima. Se il JAS 39 Gripen è sempre stato un caccia efficace e versatile, la tecnologia stealth lo porterebbe a un livello superiore. Nell’odierno campo di battaglia altamente tecnologico e guidato dai radar, la capacità di non essere individuati dai sistemi nemici è fondamentale.

Saab punta molto sull’idea che i suoi caccia di prossima generazione dovranno mimetizzarsi nel cielo, invisibili ai radar, per sopravvivere e superare le difese antiaeree avanzate. L’integrazione di caratteristiche stealth è una mossa coraggiosa per Saab, ma potrebbe essere necessaria se la Svezia vuole mantenere un vantaggio competitivo nei moderni combattimenti aerei.

Tuttavia, come per tutti i grandi progetti di difesa, le ambizioni di Saab comportano alcune serie sfide. Il governo svedese dovrà prendere una decisione sul futuro della flotta di caccia svedese nei prossimi anni e, sebbene Saab sia desiderosa di assumersi questo compito, la realtà è che il mercato dei nuovi caccia è incredibilmente competitivo.

 

Le nazioni di tutto il mondo stanno già sviluppando i propri caccia di nuova generazione, rendendo incerto il potenziale di esportazione internazionale di un nuovo caccia svedese.

Per questo motivo Saab si concentra principalmente sulle esigenze dell’aeronautica militare svedese. Secondo Nilsson, l’obiettivo non è necessariamente quello di costruire un caccia per i mercati globali; si tratta di garantire che la difesa nazionale svedese sia forte e sostenibile, anche se nessun altro acquista l’aereo.

Vendere jet da combattimento sul mercato internazionale è un’attività notoriamente difficile e spietata. I principali attori come gli Stati Uniti e la Russia dominano e competere con loro non è un’impresa da poco. Saab sa bene che, per essere finanziariamente sostenibile, deve creare una piattaforma che funzioni per la Svezia, indipendentemente dalle opportunità di esportazione.

La realtà di questa situazione è che il futuro caccia di Saab potrebbe anche non essere venduto ad altri Paesi. Questo potrebbe essere un grande allontanamento dal modello di business tradizionale dell’azienda, che prevede la vendita di caccia all’estero.

Tuttavia, concentrarsi sulla costruzione di un caccia che soddisfi le esigenze specifiche delle forze di difesa svedesi potrebbe fornire a Saab la flessibilità e la stabilità di cui ha bisogno. La chiave sarà la creazione di una piattaforma che dia alle forze aeree svedesi un vantaggio nei conflitti futuri, assicurando al contempo che sia accessibile e sostenibile.

Anche altri Paesi stanno lavorando ai propri caccia di nuova generazione, ma Saab si sta posizionando per rimanere all’avanguardia puntando su tecnologie all’avanguardia. La combinazione di velivoli con e senza pilota, l’integrazione di capacità stealth e l’attenzione alla difesa nazionale indicano un cambiamento importante nell’approccio della Svezia al combattimento aereo.

L’idea di Saab di utilizzare i droni come esche e di investire nella tecnologia stealth dimostra una chiara comprensione della natura mutevole della guerra, in cui rimanere nascosti e utilizzare tattiche innovative può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

Mentre Saab continua a sviluppare le sue idee per il futuro del potere aereo svedese, i prossimi anni saranno cruciali per determinare se riuscirà a realizzare la sua ambiziosa visione. Se Saab avrà successo, la Svezia potrebbe emergere con una flotta di caccia all’avanguardia che combina il meglio delle capacità con e senza equipaggio, rimanendo al passo con le potenziali minacce.

Il futuro dell’aviazione da combattimento svedese è a un bivio, ma se la visione di Saab diventerà realtà, le forze aeree del Paese potrebbero posizionarsi all’avanguardia nell’industria della difesa globale.

Nonostante gli ostacoli che si prospettano, l’attenzione di Saab per la creazione di un caccia di nuova generazione che soddisfi le esigenze uniche della Svezia, integrando al contempo tecnologie all’avanguardia come i droni e lo stealth, segna un nuovo entusiasmante capitolo nella difesa aerea.

La decisione di Saab di concentrarsi principalmente sulla difesa nazionale svedese e di non esportare i futuri caccia nei mercati esteri ha molto a che fare con il mutevole panorama geopolitico.

La posizione geografica della Svezia nella regione nordica la pone nelle immediate vicinanze della Russia, le cui recenti azioni aggressive, tra cui l’annessione della Crimea nel 2014 e l’invasione dell’Ucraina nel 2022, hanno notevolmente aumentato le preoccupazioni per la sicurezza in tutta Europa.

Caccia Saab e loyal Wingman

Con la presenza militare sempre più assertiva della Russia, la necessità di un sistema di difesa solido e indipendente è diventata più pressante. Per la Svezia, ciò significa assicurarsi che le sue capacità di potenza aerea rimangano all’avanguardia senza dipendere pesantemente dalle vendite all’estero.

A livello globale, la concorrenza nel mercato dei jet da combattimento è intensa. Gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e altre nazioni hanno consolidato la loro posizione dominante, non solo con tecnologie avanzate, ma anche con solide alleanze politiche e militari. Per poter competere con questi attori consolidati, Saab ha bisogno non solo di aerei di qualità superiore, ma anche di una leva politica e di rapporti di esportazione consolidati.

La vendita di caccia avanzati nel mercato attuale comporta seri rischi geopolitici ed economici, soprattutto se si considerano questioni come il furto di proprietà intellettuale, lo spionaggio e il potenziale uso improprio della tecnologia.

La strategia di difesa della Svezia, quindi, si sta spostando verso il rafforzamento delle capacità nazionali e non necessariamente verso acquirenti stranieri. Questa attenzione all’autosufficienza consente a Saab di dare priorità allo sviluppo di velivoli specificamente adattati alle esigenze delle forze di difesa svedesi.

Sebbene il mercato globale delle esportazioni rimanga una considerazione, l’obiettivo primario di Saab è quello di garantire la sostenibilità finanziaria e l’efficacia operativa dell’aeronautica militare svedese, che probabilmente nei prossimi anni farà sempre più affidamento sui propri sistemi di combattimento aereo.

 


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