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Russia: Varato il Khabarovsk. Il nuovo sottomarino “second strike” progettato per il siluro Poseidon

Mentre l’attenzione del mondo è focalizzata sulle dinamiche del conflitto in Ucraina e sull’impatto delle sanzioni occidentali, Mosca continua a investire in sistemi d’arma strategici di nuova generazione. L’ultimo esempio di questa priorità arriva dal cantiere Sevmash di Severodvinsk, nell’estremo nord artico russo, dove è stato appena varato il Khabarovsk.
Non si tratta di un sottomarino qualsiasi. È il primo vettore progettato appositamente per trasportare l’ormai famigerato “siluro dell’apocalisse”, il Poseidon: un’arma a propulsione e testata nucleare pensata per garantire la capacità di rappresaglia di Mosca in qualsiasi scenario.
Il varo, sebbene avvenuto con anni di ritardo rispetto ai piani originali, segnala che il Cremlino non intende rallentare sui suoi programmi di deterrenza più avanzati, indipendentemente dai costi economici e dalle difficoltà contingenti.
Un varo di alto profilo
La cerimonia a Severodvinsk non è stata un evento di routine. A presenziare erano figure di vertice della difesa russa, tra cui il nuovo Ministro della Difesa, Andrei Belousov, e il comandante della Marina, l’ammiraglio Alexander Moiseev. Una presenza che sottolinea l’importanza strategica del Khabarovsk (Progetto 08951) per il futuro della dottrina nucleare del paese.

Spaccato del Khabarovsk , da HiSutton
Le immagini diffuse dal Ministero della Difesa russo sono state, come da tradizione, parziali e studiate. Hanno mostrato principalmente la sezione di poppa del sottomarino, ancora nel bacino di costruzione, rivelando la presenza di un propulsore pump-jet (un sistema di idrogetti intubati) simile a quello dei moderni sottomarini classe Borei. Questo design è fondamentale per ridurre la firma acustica e aumentare la furtività del battello.
Khabarovsk: L’identikit tecnico
Il Ministero della Difesa russo ha classificato il Khabarovsk come un “incrociatore missilistico a propulsione nucleare”. Una definizione ampia, che la Russia usa tipicamente per i suoi sottomarini lanciamissili balistici (SSBN).
Tuttavia, il Khabarovsk non porterà missili balistici intercontinentali. Il suo armamento primario è il Poseidon. Questa scelta progettuale lo rende un ibrido strategico unico.
And here we have Khabarovsk first look in satellite imagery – courtesy of @vantortech and @SkyfiApp (sorry Vantor, I couldn't find a new logo for the image)
Rough measurements 135 to 140 metres in length, 13.5 width.
No apologies for the watermarks. Fed up with images being… pic.twitter.com/sb0Fz1OItC— planesandstuff (@Topol_MSS27) November 3, 2025
Per risparmiare sui costi di sviluppo e accelerare (almeno in teoria) la costruzione, il sottomarino è stato progettato dal Rubin Central Design Bureau utilizzando come base lo scafo della classe Borei, la spina dorsale della moderna deterrenza navale russa. Naturalmente, lo scafo è stato profondamente modificato, in particolare con la rimozione della sezione centrale destinata ai silos dei missili balistici.
Il risultato è un sottomarino significativamente più compatto rispetto al suo “cugino” SSBN. Ecco un confronto dimensionale basato sulle stime degli analisti:
- Classe Borei (SSBN)
- Dislocamento (in superficie): ~15.000 tonnellate
 - Lunghezza: ~170 metri
 - Armamento principale: 16 missili balistici Bulava
 
 - Classe Khabarovsk (Progetto 08951)
- Dislocamento (in superficie): ~10.000 tonnellate
 - Lunghezza: ~113 metri
 - Armamento principale: 6 siluri a propulsione nucleare Poseidon
 
 
Oltre ai sei siluri strategici, si prevede che il sottomarino mantenga una capacità di autodifesa e di attacco convenzionale tramite tubi lanciasiluri standard, capaci di lanciare siluri tradizionali e missili da crociera (anti-nave e land-attack).
Il siluro “Poseidon”: un’arma da “secondo colpo”
Il vero protagonista del progetto è l’arma che il Khabarovsk trasporterà. Il Poseidon (noto anche come Status-6) è un sistema d’arma senza eguali negli arsenali noti.
Non è un semplice siluro, ma un drone sottomarino autonomo (UUV) con dimensioni colossali: si stima sia lungo circa 20 metri (66 piedi) e pesante 110 tonnellate. La sua caratteristica più sconvolgente è il sistema di propulsione: un piccolo reattore nucleare che gli conferisce un’autonomia virtualmente illimitata.
Ciò significa che il Poseidon può essere lanciato da migliaia di chilometri di distanza, navigare per giorni o settimane a grandi profondità, per poi colpire il suo obiettivo con una potente testata nucleare. Proprio la settimana scorsa, il presidente Vladimir Putin ha confermato il successo del primo test a lungo raggio del siluro, durante il quale il reattore nucleare di bordo è stato attivato dopo il lancio da un sottomarino vettore.
La missione primaria del Poseidon è colpire installazioni costiere strategiche, come basi navali o intere aree metropolitane. Si è molto discusso sulla sua capacità di generare “tsunami radioattivi” o di essere una “bomba sporca” progettata per contaminare vaste aree, sebbene l’efficacia tattica di uno tsunami artificiale sia ancora molto dibattuta tra gli esperti.
Il suo vero valore strategico è un altro: la “capacità di secondo colpo” (second-strike capability). In uno scenario da incubo di guerra nucleare totale, anche se un attacco preventivo distruggesse i silos missilistici terrestri e i comandi russi, sottomarini come il Khabarovsk, nascosti negli oceani, potrebbero lanciare la loro rappresaglia, garantendo la mutua distruzione assicurata (MAD).
Inoltre, il Poseidon è un’arma pensata per aggirare le difese missilistiche, come il sistema “Golden Dome” pianificato dagli Stati Uniti. Un’arma che non vola nell’atmosfera, ma nuota nell’oceano, è invulnerabile agli intercettori missilistici tradizionali.
Analysis of the waterline mark and measurements confirms that the new-construction submarine Khabarovsk is closely related to the Borei-A (as expected), but also that it sits much lower in the water. This likely means that it has much less reserve bouyancy. pic.twitter.com/O9uuFVEa3P
— H I Sutton (@CovertShores) November 2, 2025
Un programma travagliato: non è tutto oro quel che luccica
Sebbene il varo sia una vittoria per l’industria della difesa russa, il programma Khabarovsk è stato tutt’altro che semplice. I lavori sul sottomarino sono iniziati nel lontano 2014, e il suo varo era originariamente previsto per il 2020. Questo ritardo di cinque anni la dice lunga sulle sfide affrontate da Mosca.
Le cause sono probabilmente molteplici. In primis, le sanzioni internazionali, aggravate dopo l’invasione dell’Ucraina, che hanno certamente complicato l’accesso a componentistica high-tech e macchinari di precisione.
In secondo luogo, la “concorrenza interna”. La Marina russa sta portando avanti contemporaneamente diversi programmi di modernizzazione estremamente costosi, tra cui la produzione in serie degli SSBN classe Borei e dei sottomarini d’attacco (SSGN) classe Yasen. Anche per il Cremlino, le risorse non sono infinite e le priorità devono essere bilanciate.
Infine, non si possono escludere difficoltà tecniche nell’adattare il design del Borei a un ruolo così diverso. Un indizio in tal senso è che il prossimo sottomarino della serie, il cui nome dovrebbe essere Ulyanovsk, secondo alcuni rapporti potrebbe non essere basato sul Borei, ma su uno scafo modificato della classe Yasen.
Un nuovo mal di testa per la NATO
Il Khabarovsk non è il primo sottomarino capace di lanciare il Poseidon. Tale onore spetta al Belgorod (Progetto 09852), entrato in servizio nel 2022.
Però il Belgorod è un battello diverso: è una conversione di un vecchio scafo classe Oscar II ed è descritto come una “nave madre” multi-ruolo, una piattaforma per “ricerca scientifica” (un eufemismo per operazioni speciali e di spionaggio), capace di trasportare mini-sottomarini e droni.
Il Khabarovsk è il primo sottomarino costruito appositamente per il Poseidon. È un vettore dedicato. Con un piano per la costruzione di altre due o tre unità, la Russia mira a dispiegare questi battelli tra la Flotta del Nord e quella del Pacifico.
Per la NATO, questo rappresenta un grattacapo strategico significativo. Gli sforzi di guerra antisommergibile (ASW), già concentrati nel tracciare i silenziosi Borei e Yasen, dovranno ora dedicare enormi risorse anche a questa nuova classe di sottomarini, il cui carico utile ha una valenza strategica pari a quella di un tradizionale SSBN. Il varo del Khabarovsk dimostra che la corsa agli armamenti strategici, anche nelle profondità oceaniche, non si è mai fermata.
Domande e risposte
Che differenza c’è tra questo sottomarino (Khabarovsk) e l’altro sottomarino russo (Belgorod) che trasporta il Poseidon?
Il Belgorod è un sottomarino multi-ruolo, una conversione di un vecchio scafo (classe Oscar II) modificato per vari compiti, tra cui “ricerca” e operazioni speciali, oltre al trasporto dei Poseidon. Il Khabarovsk è invece il primo sottomarino progettato e costruito da zero (purpose-built) con l’obiettivo primario e specifico di essere un vettore dedicato per i siluri Poseidon. È una piattaforma ottimizzata per questo singolo compito strategico, basata su un design più moderno (lo scafo della classe Borei).
Perché la Russia sta costruendo un’arma così estrema come il Poseidon?
Il Poseidon è concepito come l’arma definitiva per la “capacità di secondo colpo”. La sua propulsione nucleare gli dà un’autonomia illimitata, permettendogli di colpire da direzioni imprevedibili. Il suo scopo principale è aggirare i sistemi di difesa missilistica (come quelli statunitensi), che sono progettati per intercettare minacce aeree (missili balistici), ma non possono fermare un siluro autonomo che viaggia nelle profondità oceaniche. È, in sintesi, una polizza assicurativa per la deterrenza nucleare di Mosca.
Se questo sottomarino è così importante, perché ha avuto così tanti anni di ritardo?
Il programma, iniziato nel 2014, doveva concludersi nel 2020. I cinque anni di ritardo sono probabilmente dovuti a un mix di fattori. Le sanzioni internazionali hanno reso difficile per la Russia procurarsi componenti tecnologiche avanzate. Inoltre, la guerra in Ucraina ha deviato enormi risorse economiche e industriali. Infine, il cantiere Sevmash sta già lavorando alacremente su altri sottomarini prioritari (come le classi Borei e Yasen), creando un “collo di bottiglia” produttivo.









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