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Economia

Russia: una terza petroliera rivela di essere in grave difficoltà. Sono tutte navi inadatte all’alto mare

Una terza petroliera è in difficoltà nello stretto di Kerch. Anche in questo caso si tratta di petroliere fluviali usate in mare. Un rischio provocato dalle sanzioni occidentali

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Una terza nave cisterna russa ha dichiarato di essere stata danneggiata dopo che altre due petroliere si sono riversate nel Mar Nero in seguito ai danni subiti da una tempesta. Del resto visto il tipo di navi non poteva finire diversamente.

Secondo i media russi, la Volgoneft-109 ha inviato un segnale di soccorso martedì, segnalando la presenza di crepe nel suo corpo. La nave trasporta olio combustibile, si legge nei rapporti, aggiungendo che non ci sono segni di perdita del carico.

Volgoneft 109

Martedì, le navi Volgoneft 212 e Volgoneft 239 hanno subito gravi danni a causa di una tempesta nel Mar Nero, incagliandosi nello stretto di Kerch. La Volgoneft 212 si è sputata a metà. Secondo i resoconti del disastro, le due petroliere trasportavano circa 4.300 tonnellate di portata lorda di greggio ciascuna.

Entrambe le petroliere danneggiate dalla tempesta di martedì avevano più di 50 anni, ha osservato la Reuters in un rapporto sulla notizia, citando la TASS, l’agenzia di stampa statale russa. La terza petroliera appartiene alla stessa generazione di navi, ha riferito la Reuters, citando un certificato di cui ha preso visione.

Molti hanno avvertito che un disastro ambientale era solo una questione di tempo con le vecchie petroliere che la Russia è stata costretta a utilizzare per trasportare il suo greggio all’estero in seguito alle sanzioni occidentali sempre più severe.

Un punto focale delle sanzioni è stato il divieto per gli assicuratori e gli armatori occidentali di fornire servizi agli esportatori di petrolio russi al di sopra di un prezzo massimo di 60 dollari al barile di greggio. Di conseguenza, la Russia è passata a navi e assicuratori propri, ricorrendo anche ai servizi di compagnie assicurative e armatoriali dei suoi due nuovi maggiori mercati petroliferi: Cina e India.

Ora le assicurazioni di questi paesi rischiano un duro colpo, anche se poi, economicamente, il danno da pagare dipenderà dalla valutazione fatta dalle autorità russe. Sicuramente comunque usare in mare delle petroliere studiate soprattutto per il trasporto fluviale e negli anni sessanta settanta del secolo scorso presenta un rischio molto elevato, per quanto queste navi fossero già dotate di doppio scafo. Sono navi adatte ad acque dolci, al limite a mari estremamente calmi. Le tempeste sul Mar Nero le fanno a pezzi. Queste navia avrebbero già dovuto essere ritirate o utilizzare esclusivamente per quello per cui erano nate: il trasporto fluviale.

 

 


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