Attualità
LA RUSSIA DI PUTIN IL “SOLONE”
Oggi cercheremo di riabilitare, per quel che si può, questo signore che da molti viene considerato un vero e proprio TIRANNO. Forse lo sarà, ma siamo proprio sicuri che il FOGNO democratico EUROPEIFTA sia effettivamente migliore della vita che offrono questo signore e il suo paese?
Vi faccio notare che nella storia il Tiranno, dai tempi della POLIS greca, pare lavorasse per la più parte delle persone (altrimenti escluse dal potere) appoggiandosi su di essa e schierandosi contro l’aristocrazia oligarchica. Quest’ultima, nelle nuove condizioni, s’impoverisce a favore del popolaccio, del volgo, della plebe.
Per riuscire nel processo di riabilitazione storica del nostro TIRANNO, dobbiamo attraversare tutta l’economia Russa per capire il modello di sviluppo applicato al paese nell’ultimo decennio. La scelta Putiniana è caduta sul mix di sfruttamento intenso delle risorse naturali e della capacità produttiva esistente. Questo ha garantito miglioramenti significativi delle condizioni di vita della popolazione:
– incremento dei salari reali
– crescita dei consumi.
Nonostante un prezzo del petrolio elevato e la progressiva svalutazione del rublo su dollaro ed euro:
la crescita economica che c’è stata ha segnato un leggero rallentamento:
Il PIL Russo è composto in questo modo:
Fonte: SACE
Si noti il basso livello della manifattura e l’alto peso del terziario (servizi).
Anche il Pil Pro Capite, pur essendo aumentato, è cresciuto con un angolo della retta verde lievemente inferiore (seconda curva rispetto alla prima):
Nel 2013 la disoccupazione ha continuato a mantenersi su livelli molto bassi (5,6%, con un minimo del 5,2% nel maggio 2013):
si e’ registrata una crescita della quota assorbita del settore pubblico, per questo abbiamo chiamato il presente articolo PUTIN IL “SOLONE”.
Come tutti i TIRANNI, quelli che i media mainstream ci hanno da sempre fatto odiare , Solone fece di tutto per garantire una maggior diffusione del benessere anche alle classi più basse, togliendo spazi vitali all’aristocrazia. D’altronde su tutti i libri di storia della prima superiori si riporta nella POLIS greca la contrapposizione tra il Tiranno (che trae la propria forza dall’appoggio delle classi meno abbienti) e l’aristocrazia. Solitamente, il Tiranno attuava piani economici che garantivano lo sviluppo grazie a SUSSIDI e ai LAVORI PUBBLICI, consentendo così lo sviluppo di nuove classi sociali emergenti (emergenti, appunto, a spese della TIMOCRAZIA).
Solone (640-560 a.c.) In un contesto di forte disgregazione sociale, attuò nel 594a.C. una vasta opera riformatrice, volta a superare i contrasti tra aristocrazia e ceti medio bassi e realizzòil ricambio della classe dirigente.
Ovviamente, certe riforme comportano un costo che oggi è rappresentato dall’INFLAZIONE (figlia della spesa a deficit che consente di tenere bassa la disoccupazione ben oltre quello che i liberisti chiamano DISOCCUPAZIONE NATURALE):
Relativamente all’inflazione, il dato consuntivo preliminare fornito dal Ministero dello Sviluppo Economico Russo per il 2013 è quello di un aumento dei prezzi al consumo compreso fra 6,2 e 6,8%, a fronte di una precedente previsione inferiore al 6%.
L’andamento inflazionistico è stato ovviamente influenzato dalla svalutazione del rublo che, dopo aver perso nel corso del 2013 il 9% del proprio valore nei confronti del dollaro e il 13% nei confronti dell’euro, ha fatto segnare nei primi mesi del 2013 un’accelerata svalutazione, perdendo nei confronti di euro e rublo oltre il 10% e superando le soglie psicologiche dei 50 rubli per euro e dei 36 rubli per dollaro. Secondo stime econometriche l’effetto in termini di maggiore inflazione dovuta al deprezzamento del cambio dovrebbe attestarsi al 10/15% (10% di svalutazione dovrebbe comportare un aumento dell’inflazione di 1/1,5 punti percentuali). Questo è il loro PASS-THROUGH !
La produzione di petrolio e di gas naturale e’ aumentata relativamente all’anno scorso, rispettivamente dell’1,4% e del 6,7%, raggiungendo un nuovo massimo storico nel periodo post-sovietico (oltre i 10,5 milioni di barili e 1,54 miliardi di metri cubi al giorno).
Tale dato ha trascinato verso l’alto tutta la produzione industriale:
Le esportazioni di gas naturale sono cresciute dell’1% mentre quelle di petrolio sono calate del 2%. Infatti la Current Account è comunque un po’ deteriorata:
Il tessuto delle piccole e medie imprese è ancora scarsamente sviluppato e concentrato essenzialmente nel settore commerciale e in quello dei beni di consumo, mentre l’industria e’ ancora debole. Si noti la saturazione dei macchinari molto contenuta:
Anche se l’accumulo di investimenti tecnologici è ininterrotto:
Le autorità sono comunque impegnate a migliorare il clima degli investimenti nel Paese, puntando a rimuovere gli ostacoli di diversa natura (legislativi, tariffari, amministrativi, giurisdizionali e burocratici) che costituiscono fattori di incertezza per gli investitori esteri (fra questi, le incertezze del quadro giuridico, complicato da frequenti cambiamenti legislativi e dalla difficoltà dell’apparato giuridico-amministrativo ad applicarli).
Il mantenimento delle promesse elettorali del TIRANNO SOLONE, implicante l’aumento di spese militari, servizi e pensioni, ha comportato una crescita della Spesa pubblica, cui si e’ solo di recente posto un freno. Ne e’ conseguito che il bilancio federale 2013 si e’ chiuso in leggero deficit (-0,5%).
Lo stock complessivo di debito pubblico della Federazione Russa ammonta a poco più del 10% del PIL.
Ampie sono le risorse disponibili nel Fondo di Riserva (attualmente 87,4 miliardi di USD). Pur sana nei suoi fondamentali finanziari, l’economia russa resta economicamente piuttosto vulnerabile di fronte ai mutamenti dello scenario internazionale.
Ma se la sua produzione è ridotta (tranne il settore energetico), cosa importano i Russi? Ce lo dice la SACe:
Tantissima meccanica strumentale e tanta moda!
Ma oltre al petrolio e al gas (ovvero le risorse naturali intensamente sfruttate) i Russi non esportano altro? Ben poco direi, ma comunque manufatti pregiati e incredibilmente ambiti:
Superbionde (Sharapova),
Bionde.
E biondissime.
Ma che barba che noia, che noia che barba! Questo Tirannoe questo popolo devono proprio scomparire dalla faccia della terra, non credete?
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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