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Difesa

Tensione alle stelle nel Baltico: navi da guerra russe scortano le petroliere. L’UE ora rischia lo scontro diretto.

Escalation russa nel Mar Baltico: navi da guerra hanno iniziato a scortare le petroliere della “flotta ombra”. Una mossa che sfida le sanzioni UE e alza il rischio di uno scontro diretto con la NATO.

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Navi militari russe stanno scortando petroliere che attraversano il Golfo di Finlandia, ha dichiarato il ministro della Difesa finlandese ai media questo fine settimana, affermando che si tratta di “uno sviluppo completamente nuovo”.

La notizia segue il tentativo della scorsa settimana da arte della marina estone di fermare una petroliera che trasportava petrolio russo, che ha provocato la comparsa di un caccia russo.

A causa delle sanzioni europee e del price cap del G7, la Russia utilizza quella che i media chiamano “flotta ombra” di petroliere, spesso vetuste e assicurate da soggetti esterni al mondo occidentale. Queste navi “si avvalgono di bandiere di convenienza e di intricate strutture di proprietà e di gestione, impiegando al contempo una varietà di tattiche per nascondere le origini del proprio carico, tra cui trasferimenti da nave a nave, oscuramento dei sistemi di identificazione automatica, posizioni falsificate, trasmissione di dati falsi e altre tecniche ingannevoli o addirittura illegali”.

L’Unione Europea ha cercato di ostacolare le spedizioni di greggio russo all’estero su queste petroliere, soprattutto attraverso il price cap del G7, la cui efficacia è stata, per usare un eufemismo, discutibile. Il Regno Unito ha recentemente sanzionato una serie di navi per il trasporto di greggio russo, ma questo non ha fermato il flusso di petrolio russo all’estero.

L’ultima idea dell’Europa è stata quella di proporre di abbassare il tetto del prezzo del petrolio russo che può essere assicurato dalle compagnie occidentali, da 60 dollari al barile a 50 dollari al barile. Si tratta di un prezzo ancora notevolmente più alto di quello richiesto dal presidente ucraino, pari a 30 dollari al barile, ma inferiore al tetto originario concordato dal G7 nel 2022.

Un recente rapporto del think tank finlandese Centre for Research on Energy and Clean Air ha suggerito che le sanzioni sulla flotta ombra sono più efficaci dei massimali di prezzo, citando un calo nell’uso delle petroliere della flotta ombra da parte della Russia ad aprile, dall’81% di gennaio al 65%.  Del resto se il tetto sul prezzo può essere aggirato, così non è per il blocco delle petroliere, ma se queste sono accopagnate da navi da guerra la situazione diventa scottante. Potrebbero sempre essere fermate fuori dal Golfo di Finlandia,, ma questo costituirebbe una provocazione.


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