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Russia: il PMI manifatturiero è in crescita. Paradossalmente guerra e sanzioni fanno produrre

La Russia vede gli indici previsionali della manifattura indicare espansione. Un effetto di guerra e sanzioni

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Paradossalmente, ma quasi logicamente, guerra e sanzioni fanno bene alla manifattura russa, e gli indicatori previsionali relativi crescono.

Il PMI manifatturiero di S&P Global Russia è salito a 51,3 nel novembre 2024 da 50,6 in ottobre, segnando la lettura più alta da agosto, in quanto la produzione e i nuovi ordini sono tornati a crescere grazie a condizioni di domanda più forti. Si è inoltre registrato il 2° mese consecutivo di espansione dell’attività industriale, con le vendite all’estero in crescita per il quarto mese consecutivo. Ricordiamo che un indicatore sopra il 50 prevede un’espansione del settore.

Nonostante il ritorno alla crescita della produzione e dei nuovi ordini, l’occupazione è diminuita di poco, mentre il lavoro arretrato è diminuito per la quarta volta negli ultimi sei mesi, in quanto le imprese sono riuscite ad esaurire il lavoro in corso. Nel frattempo, l’attività di acquisto è aumentata ulteriormente, mentre i tempi di consegna si sono allungati, nonostante la più piccola in cinque mesi, grazie alle rotte ferroviarie e logistiche.

Per quanto riguarda i prezzi, i costi degli input hanno registrato la più rapida accelerazione dall’ottobre 2023 a causa della debolezza del tasso di cambio e dell’aumento dei costi dei fornitori, mentre l’inflazione dei costi di produzione è salita al livello più alto da un anno a questa parte, poiché i produttori hanno trasferito i costi più elevati ai clienti. Infine, il sentiment delle imprese è migliorato, raggiungendo un massimo di quattro mesi.

Ecco il relativo grafico

Il sistema produttivo russo presenta delle contraddizioni, anche forti, derivanti dalla situazione di conflitto militare, ma comunque cresce. La guerra da un lato è una guerra di attrito e quindi macina beni fisici, dall’altro molti beni di consumo non più importati vengono prodotti internamente. Le materie prime ci sono, le tecnologie, se necessario, le fornisce la Cina, quello che manca, paradossalmente, è la manodopera.

 


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