Economia
Russia e Cina negoziano forniture di GNL e gasdotto Power of Siberia 2, ma senza entusiasmo
Russia e Cina negoziano forniture di GNL e il gasdotto Power of Siberia 2, ma Pechino esita per mantenere l’autosufficienza energetica. Scopri i dettagli delle trattative e le implicazioni geopolitiche.

Alti funzionari russi e cinesi hanno discusso della fornitura di GNL e gas tramite gasdotto dalla Russia alla Cina e della cooperazione in progetti energetici congiunti, secondo quanto riferito questa settimana dal Ministero dell’Energia russo.
Il ministro dell’Energia russo Sergei Tsivilev e l’ambasciatore cinese in Russia Zhang Hanhui hanno discusso delle forniture di GNL, dello sviluppo delle infrastrutture per il trasporto del gas naturale e dell’espansione della cooperazione nei settori del petrolio e del carbone.
La Cina è diventata uno dei principali acquirenti di energia russa da quando la guerra del Cremlino in Ucraina ha interrotto la maggior parte delle forniture di petrolio, gas e carbone della Russia precedentemente destinate ai paesi occidentali. L’embargo e i limiti di prezzo sul petrolio e sui prodotti russi hanno spinto la Russia a rivolgersi all’est e ad espandere le sue esportazioni verso l’Asia.
La Cina sta acquistando petrolio e gasdotti russi a prezzi più convenienti, ma non si è ancora impegnata a realizzare un nuovo importante gasdotto dai giacimenti siberiani.
Il gigante russo Gazprom ha iniziato a inviare gas alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia alla fine del 2019 e i flussi hanno ora raggiunto la capacità massima prevista.
Tuttavia, un aumento significativo dell’offerta che raddoppierebbe i flussi attuali con un nuovo gasdotto, Power of Siberia 2, sembra più lontano rispetto all’inizio di questo decennio.
La Cina ha negoziato da una posizione di forza dopo essere diventata il principale acquirente di gas della Russia e il suo principale partner commerciale in tutti gli altri settori a seguito dell’invasione dell’Ucraina, che ha interrotto i rapporti decennali tra la Russia e l’Europa per la fornitura di gas. La Russia sembra avere difficoltà a convincere la Cina ad aumentare le importazioni di gas tramite gasdotto a causa dei disaccordi sul prezzo che la Cina dovrebbe pagare.
Il mese scorso, Tsivilev ha affermato che la Russia è in una fase attiva di trattative con la Cina sul gasdotto Power of Siberia 2.
Nonostante le tanto pubblicizzate trattative “attive”, è improbabile che la Russia e la Cina firmino presto un accordo sul gasdotto proposto, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa TASS, che ha citato le parole di Tsivilev ai giornalisti. Il problema è semplice: a Cina non vuole dipendere da nessuno, neppure da quello che, ora, è un alleato piuttosto solido. Ptendo Pechino tenderebbe completamente all’autosufficienza energetica, la vera chiave di lettura della propria politica energetica, e un altro gasdotto sarebbe un legame troppo stretto.
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