Conti pubblici
RUGGISCE LA TIGRE MESSICANA: ECONOMIA IN GRANDE CRESCITA
Con l’occasione dell’analisi del NAFTA, quale precursore del TTIP, abbiamo potuto conoscere bene il Messico e scoprire un paese in forte sviluppo, un po’ come l’italietta degli anni 70!
Difatti, un po’ grazie alla competitività di costo della sua manodopera, che consente di attrarre investimenti USA e CANADESI, si è sviluppata molto l’industria, con lo spostamento di campesinos da una vita di sussistenza nei campetti a loro disposizione, ad una vita di fabbrica, con tutti i pro e i contro che conosciamo.
L’export viaggia alla grande:
Però ciò che importa supera l’export e quindi la Current Account è sempre negativa:
Ciò non va bene ma il Messico è ancora lontano dai problemi dell’alto debito quindi può permettersi:
E questo porta ad una crescita del debito pubblico sul Pil:
Però fate attenzione, guardate quanto è cresciuto il PIL Messicano:
Esso cresce sia in senso reale, sia per il vantaggio offerto dall’inflazione costante intorno al 4%:
e questo livello d’inflazione aiuta a gestire correttamente anche gli alti tassi sui bond decennali pagati dal Messico:
Quindi, come vediamo, il Messico rappresenta oggi la via di mezzo dell’Italia anni ’70 e anni ’60. Anni 70 per come viene gestita l’equazione del debito pubblico (calibrando l’inflazione per contenere i costi degli interessi sui bond e per spingere all’apertura di iniziative imprenditoriali in quanto disincentivante per la tesaurizzazione), anni 60 perché ancora la crescita è garantita dai bassi costi della manodopera un po’ come l’italia prima della eccessiva sindacalizzazione.
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
