Difesa
Royal Navy a corto di navi da guerra: le difese britanniche sono a rischio?
Con fregate e cacciatorpediniere in bacino per guasti e ritardi, la marina britannica è costretta a usare pattugliatori leggermente armati per scortare le potenti unità navali di Putin. Una debolezza che, secondo gli esperti, potrebbe incoraggiare Mosca.

Cresce la preoccupazione per la capacità difensiva del Regno Unito a causa di una “carenza cronica” di navi da guerra adeguate della Royal Navy, necessarie per monitorare la flotta navale di Vladimir Putin. Il Daily Mail ha messo il dito nella piaga, mostrando che, quando si vuole giocare con i grandi, bisognebbe avere almeno i necessari mezzi. Altrimenti si mettono a rischio le difese nazionali.
Negli ultimi mesi, navi da guerra, sottomarini e unità di spionaggio russe sono state avvistate con crescente frequenza al largo delle coste britanniche, nel Canale della Manica, nel Mare del Nord e nel Mare d’Irlanda.
La marina britannica ha risposto inviando navi ed elicotteri da caccia ai sottomarini per scortare le unità russe, in operazioni che i funzionari della difesa definiscono “di routine”. Tuttavia, emerge un quadro preoccupante: la Royal Navy sembra fare sempre più affidamento su pattugliatori d’altura (OPV) leggermente armati, invece che sulle sue più potenti fregate e cacciatorpediniere. Semplicemente perché non ci sono navi sufficienti in servizio.
Una flotta sempre più ridotta
Attualmente, si stima che solo la metà della flotta di vecchie fregate Type 23, specializzate nella caccia ai sottomarini nucleari, sia effettivamente disponibile. Ancora più critica è la situazione dei cacciatorpediniere Type 45, navi da un miliardo di sterline ciascuna: solo uno dei sei esemplari in dotazione sarebbe attualmente operativo nelle acque del Regno Unito, mentre quattro sono in bacino per lavori di ammodernamento o manutenzione.
Gli esperti di difesa temono che il ricorso crescente ai pattugliatori d’altura per questi compiti di scorta sia un sintomo di quanto la marina sia in difficoltà. Il comandante Tom Sharpe, ex capitano di una fregata antisommergibile, ha espresso profonda preoccupazione per l’uso degli OPV per seguire i sottomarini russi. “Dovrebbe essere una ‘vera’ nave da guerra a svolgere la scorta, per ragioni di deterrenza, raccolta di informazioni e velocità. Ma fingiamo che non sia così perché non abbiamo abbastanza navi”, ha dichiarato Sharpe.
Queste operazioni dovrebbero dimostrare alla Russia che il Regno Unito è in grado di rispondere colpo su colpo. “Ma per funzionare, devi essere davvero in grado di eguagliarli, e i pattugliatori, per quanto utili, non possono farlo”, ha aggiunto il comandante. “Se scegli di inviare un pattugliatore è una cosa. Ma se lo mandi perché sei costretto, perché non hai abbastanza fregate, allora non stai scoraggiando, ma incoraggiando”.
Pattugliatori al posto delle fregate
Negli ultimi mesi, i pattugliatori HMS Mersey, HMS Tyne e HMS Trent sono stati impiegati per inseguire sottomarini o navi da guerra russe. A maggio, l’HMS Tyne ha seguito da solo il sottomarino russo RFS Krasnodar e la corvetta RFS Boikiy. A giugno, l’HMS Trent ha monitorato la fregata russa Admiral Grigorovich, armata con un potente cannone navale da 100 mm e missili da crociera. Il mese scorso, l’HMS Mersey ha seguito il sottomarino RFN Novorossiysk.
Il commodoro Steve Prest, pur minimizzando l’impiego degli OPV, ha sollevato dubbi sullo stato generale della flotta. “Non ci aspettiamo che queste navi combattano con i russi nella Manica”, ha affermato. “Si tratta di inviare un OPV per tenerli d’occhio e far sapere che siamo lì. Ma la domanda è: c’è una cavalleria da chiamare se fosse necessario un intervento più deciso?”.
La “tempesta perfetta” dei ritardi e dei problemi tecnici
Le dimensioni attuali della flotta si sono ridotte dopo il ritiro di alcune delle 13 fregate Type 23, ormai obsolete. Quelle rimaste in servizio, spina dorsale della flotta antisommergibile fin dagli anni ’80, hanno visto la loro vita operativa estesa, ma sono destinate al pensionamento nei prossimi anni.
La loro sostituzione con le avanzate fregate Type 26 e le più semplici Type 32 è però afflitta da ritardi. Nonostante le rassicurazioni del Ministero della Difesa (MoD), fonti interne a Westminster esprimono scetticismo sulla possibilità di evitare un “vuoto di capacità”. “Il problema è che la marina ha così poche unità di scorta di superficie operative che sta usando sempre più gli OPV per colmare le lacune”, ha rivelato una fonte della difesa.
Mark Francois, Ministro ombra delle Forze Armate, teme che la Royal Navy sia sull’orlo di una grave crisi. La situazione è aggravata da una “tempesta perfetta”: gran parte dei cacciatorpediniere Type 45 è ferma per lunghi lavori di ammodernamento ai sistemi di propulsione difettosi. Nel frattempo, i problemi nella costruzione delle nuove fregate Type 26 nei cantieri di BAE Systems a Glasgow hanno causato un ritardo di 12 mesi, con un costo aggiuntivo di 233 milioni di sterline. La prima nave, HMS Glasgow, non sarà operativa prima di ottobre 2028.
“Considerando i problemi dei cacciatorpediniere Type 45 e i terribili ritardi nella costruzione delle nuove fregate Type 26, la Royal Navy si trova ad affrontare un ‘vuoto di scorte’ cronico per i prossimi anni”, ha dichiarato Francois. Una situazione che, di certo, non aiuta a scoraggiare avversari come Vladimir Putin.
Il fatto è in realtà chiaro: il Regno Unito ha ormai una flotta di seconda classe, a livello mondiale, al massimo a livello di potenza regionale, ma con ambizioni di volersi opporre alla Russia.
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