Attualità
ROUBINI: LA DEPRESSIONE NON E’ UN PROBLEMA DEL 2020, MA DI TUTTI GLI ANNI VENTI….
Buoriel Roubini ha rilasciato un’interessantissima intervista a Yahoo Finance che potete cogliere, nel suo insieme, al termine del presente articolo. Praticamente nella scelta fra ripresa post covid -19 a V a U a W o al L, Roubini vede un’ampia possibilità di un mix delle varie soluzioni , ed il tutto in un’ottica estremamente pessimistica.
Roubini vede una apparente crrescita a V nel terzo trrimestre del 2020, legata ad un rimbalzo e ad una ripresa dell’economia, ma , nello stesso tempo, il virus viene considerato come uno degli elementi di crisi che verrà ad incrociarsi ad altri elementi, di carattere finanziario ed economico, che porranno un forte stress al sistema economic.
Volendo fare un rapido riassunto possiamo dire che:
- prima di tutto il livello di indebitamento delle aziende post covid-19 sarà talmente elevato da non rendere tollerabile l’atttuale valore, portando ad una crisi di carattere finanziario che avrà delle pesanti ricadute anche sul sistema finanziario e bancario americano ed internazionale;
- inoltre vi sarà anche un problema di risparmio delle famiglie. La maggiore incertezza porterà le famiglie a risparmiare di più, quindi rallentando ulterioremente la crescita economica e quindi causando un danno ulteriore al sistema;
- se negli anni 30 del secolo scorso l’uscita dalla crisi è stata progressivamente accompagnata da un aumento dell’occupazione. Più l’economia cresceva, maggiore era anche l’occupazione, la ricchezza diffusa ed il benessere sociale. In questo caso la crisi si è innescata su un processo di robotizzazione-informatizzazione che fa crescere la produttività del lavoro facendo quindi crollare la domanda di lavoro. Ci sarà progressivamente una espulsione dal mondo del lavoro e del benesssere non solo dei colletti blu, gli operai, ma anche di una larga fascia dei colletti bianchi, gli impiegati con qualifiche non solo basse, ma anche medie, che però necessiteranno di una continua formazione;
- vi sarà una progressiva fine della globalizzazione con la creazione di due blocchi separati ed impermeabili, Cina e USA, economicamente impermeabili per cui chi commercia ed acquista tecnologia da un lato non avrà un accesso a quella dall’altro. questo si vede dal 5G: se uno utilizza componenti cinesi, meno costosi, non può utilizzare quelli americani, ma questo fenomeno verrà anch’esso a portare ad un calo della crescita economica.
Tutto questo verrà a condurre non ad una ripresa a V, non ad una ripresa a U, ma ad una situazione ad L, quindi con un tasso di svuiluppo molto più basso, un’alta disoccupazione strutturale, ad un livello talmente elevato che vi saranno delle sollevazioni popolari ed una forte turbolenza sociale, e, soprattutto, avremo una depressione decennale. Bisognerà provvedere ad una forma di “Reddito universale” per far ripartire la macchina e placare le rivolte per le strade.
Buon ascolto.
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