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Europa

Qualcuno ancora non ha capito che l’EU franco-tedesca sta tramando per rompere l’Unità d’Italia, per comandare il Continente. Ossia per mettere all’angolo gli anglosassoni

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La maggioranza di voto M5S nel 2018 è praticamente sovrapponibile ai confini del Regno delle Due Sicilie

Se leggete il mio profilo SE trovate la ferrea convinzione secondo cui la storia è la base per comprendere il presente e prevedere il futuro. Or dunque, oggi, sappiatelo, l’EU vuole rompere l’Italia almeno in due parti, Nord e Sud. E si è attivata in tal senso, da anni. Questo per contravvenire al capolavoro britannico del 1855-56 quando si misero le basi del progetto di Unità d’Italia per neutralizzare Francia e Germania nel Vecchio Continente ovvero per comandare l’EUropa da fuori, il solito dividi et impera – introducendo un terzo incomodo nel Mediterraneo, ndr -.

Tralascio i dettagli, aggiungo solo che la Spagna ai tempi era alla frutta dopo 300 anni di sperperi post Colombiani – il quale, checchè ne pensino e dicano gli spagnoli, non si chiamava Cristobal Colon ed era genovese ovvero italiano -. Da qui la nascita dell’Italia Unita, che ottenne come fantastico risultato il sistematico annichilimento degli imperi centrali, prima nella guerra fratricida franco-prussiana del 1870 e poi nelle due guerre mondiali perse dai franco-tedeschi, consegnando di fatto il mondo agli anglosassoni.

Oggi arriviamo al dunque: dopo quasi 200 anni dal capolavoro nel mediterraneo l’EUropa franco-tedesca ritiene, all’alba del III. millennio, di essere pronta per sfidare gli anglosassoni, che oggi non sono solo Londra ma tutto il mondo anglofono, in primis Washington (Steve Bannon non era a Roma per caso durante le elezioni italiane, …). Da qui la convinzione che per fare questo bisogna prima di tutto neutralizzare l’Italia, il grimaldello mediterraneo vecchio quasi due secoli:  prima economicamente, poi politicamente ed in ultimo geostrategicamente, ossia per arrivare a dividere l’Italia in varie sotto-parti. Il golpe del 2011 deriva precisamente da tale indirizzo, personalmente ho visto documenti che, nel periodo clintoniano, ipotizzavano la suddivisione in due parti della Penisola preservando il sud come riserva USA affacciata al Medio Oriente ed al nord Africa ed il nord verso l’EUropa (solo un appunto, in tale caso sarei emigrato al sud fossi rimasto a vivere in Italia).

Oggi arriviamo al dunque: per il tramite di uno strumento – il M5S – ideato ed attuato dai servizi inglesi pre-Brexit, ossia nell’ottica di un’EU indipendente dagli USA (con Obama presidente, che tutta questa simpatia per gli States tradizionali forse proprio non ce l’aveva), arriviamo ad una elezione 2018 in cui i confini italiani del voto del M5S praticamente ed incredibilmente coincidono con quelli del Regno delle Due Sicilie.

Dove ci porterà tutto questo? Semplice, alla divisione dell’Italia non solo in due ma in tre, per interesse straniero (NON americano). La Francia ambirebbe tornare alle origini, con la Milano francese del tricolore. Peccato che i milanesi proprio non si sentano francofili, anzi. E tutto sommato anche i piemontesi, visto che considerano Pietro Micca un eroe e dunque con i francesi vogliono averci a che fare lo strettissimo indispensabile. Pensate che dopo la fine della seconda guerra mondiale le famiglie cripto-coloniche transalpine – che avevano preso possesso delle terre presso Salice d’Ulzio e Claviere, in Italia – non volevano mollare l’osso, ossia non volevano tornare in patria, ci tornarono solo nel 1947, a due anni dalla fine del conflitto. Ovvero, volevano le terre italiane. Questo per farvi capire di che vicini si tratti…

Forse bisognerebbe anche meditare sulla vera ragione – mai detta – che ha portato nottetempo ad un potente ministro degli esteri italofono in Svizzera dopo quasi 20 anni di assenza tout court degli italiani nel governo elvetico, forse stanno agendo per conto della Germania quanto meno per accaparrarsi un pezzo di Italia in caso di vittoria francese al banchetto della Penisola? Che sia chiaro, chi dovesse essere aggregato alla Confederazione dovrebbe solo esultare, ma il punto non è questo: oggi tutti noi stiamo discutendo su Grillo e Di Maio, su Salvini e Berlusconi, su Renzi  ed il PD sconfitto a morte ecc. senza fermarci a pensare alla sostanza delle cose: l’Italia si sta disgregando e chi vuole questo sta a Parigi e Berlino. E usa come traccia operativa quella sopra indicata, prima crisi economica, poi politica ed infine geostrategica. Oggi siamo a metà del guado, quasi precisamente.

Chi scrive conosce personalmente gli eredi di Pietro Micca per cui certamente osteggerà la deriva francese. Ma il punto è un altro, chiedere agli italiani tutti due cose:

1. se si rendono davvero conto di quello che sta accadendo

2.se è nel loro interesse che ciò avvenga.

Sulla seconda domanda, a parte considerare come unica soluzione veramente conveniente andare con gli elvetici, chiedo se gli italiani del nord si rendono conto che durante l’impero austroungarico le terre italiche contribuivano con quasi circa 30% di tutto il gettito imperiale, sulla base di una popolazione tutto sommato ridotta (le 5 giornate di Milano avvennero per combattere contro le tasse austriache troppo alte). A quelli del sud chiedo invece se pensano che vivrebbero meglio senza gli enormi trasferimenti che oggi il nord italiano versa, con i tedeschi o anche con gli americani a governare col cavolo che ci sarebbe qualcuno interessato a mantenere decine di migliaia di forestali. O a pagare carissime pensioni di reversibilità e/o di invalidità…

In fondo la riposta spetta gli italiani: che iniziassero a fare i propri interessi dimenticando chi era al governo nel 1999 e dopo ma ricordandosi invece di quanto ricchi loro fossero in quel periodo in rapporto a coloro che oggi vorrebbero l’Italia conquistata, ossia Francia e Germania.

Argomento ostico il mio, lo so. Ma vale la pena farci una pensata. Quanto meno se tutti – nordisti e sudisti italiani – non volete che, con la separazione dell’Italia, il debito magari venga perso non sapendo come suddividerlo…. ma anche le pensioni ed i capitali/risparmi privati faranno la stessa fine. E senza dovermi sforzare per prevedere un aumento delle tasse o confische varie da parte del nuovo colono. Da buon intenditore poche parole.

Ossia, cari italiani (tutti) se proprio non riuscite a fare i vostri interessi oggi, almeno cercate da capire se i paesi che vogliono colonizzare l’Italia saranno davvero interessati a pagare la vostra lauta pensione e/o a mantenere integri i vostri risparmi privati…

Senza fare gli Illusi, la storia è matrigna coi suoi duri insegnamenti

Mitt Dolcino


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