Attualità
ROBERTO BATTISTON CACCIATO DALL’ASI: FINALMENTE UN NIPOTE FILOFRANCESE DI PRODI CHE SE NE VA
Non ci sono grandi soddisfazioni nella politica timida del governo che sembra aver paura a fare delle scelte per irritare chicchessia, ma qualcosina comunque succede.
Roberto Battiston era stato confermato a capo dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana , il 7 maggio di quest’anno da un governo ormai dimissionato, e quindi con una scelta francamente forzata. Inoltre la sua nomina non aveva avuto il via libera dal Ministero dell’Economia, non era stata approvata dagli organi di controllo interni, e non aveva avuto l’approvazione dal Comitato interministeriale per le politiche dello spazio, che era già al mare a prendere il sole. Quindi il governo gialloverde, appena nominato il nuovo Comitato lo ha subito trombato. Un bel colpo per il marito di Paola Prodi, nipote dell’inossidabile Romano, e per l’AD, fresco di Legion D’Onore concessa a Palazzo Farnese dall’ambasciatore di Francia per la “Collaborazione”. Parliamoci chiaro, un dirigente pubblico o un politico che ricevesse la Legion d’Onore dovrebbe seduta stante dare le proprie dimissioni.
Battiston in Prodi riceve la Legion D’Onore
Peccato che al neocomitato sia subito arrivato un bel fascicolo, accusato di aver lasciato fuggire l’aerospaziale italiano il altri paesi e di essersi appiattito totalmente alla Francia. Un disastro per il nostro aerospazio, del resto in via di dismissione fin dal 2004 con la cessione della maggioranza di Alenia Aerospazio ad Alcatel prima ed a Thales dopo. Un settore strategico che sarebbe da riconquistare con le unghie e coi denti.
E pensare che l’Italia fu la quinta nazione al mondo lanciare satelliti propri, nel 1964 con il San Marco 1 . Oltre 50 anni, ma il problema era la liretta……
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