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Rivolta nella Nuova Caledonia: Parigi incolpa l’Azerbaigian di fomentare i rivoltosi

Il ministro degli interni accusa uno stato caucasico di aver aiutato l’organizzazione della rivolta in Nuova Caledonia. Magari per nascondere i propri clamorosi errori

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La drammatica situazione nel Territorio d’Oltremare francese della Nuova Caledonia, nel Pacifico, dove una proposta di riforma della base elettorale sta causando una vera e propria rivolta con disordini e anche vittime, sta prendendo una direzione paradossale.

Gérald Darmanin, Ministro degli Interni francese, ha accusato l’Azerbaigian di interferire in Nuova Caledonia, dove i disordini hanno causato almeno quattro morti, tra cui un gendarme, dall’inizio della settimana.

Sebbene i partiti pro-indipendenza abbiano invitato alla calma, i giovani continuano a provocare il caos nella periferia di Nouméa. Per Alain Bauer, professsore di criminologia presso il Conservatoire National des Arts et Métiers, lo Stato ha dimostrato “arroganza” e incuranza per la reale situazione del paese:

“La Nuova Caledonia è un territorio che conosco bene. Sono stato coinvolto da lontano con il team di Michel Rocard nel 1988, che ha portato la pace dopo 21 morti negli scontri di Ouvea, più altri che hanno preceduto e seguito l’accordo. La pace è durata 35 anni, fino a quando lo Stato, con la sua fretta e arroganza e una certa forma di ignoranza, ha deciso, vedendo una bottiglia di nitroglicerina davanti a sé, di darle un bel calcio. Questo testo straordinario (la riforma del corpo elettorale, n.d.r.) è stato votato da 351 deputati che ovviamente non vivono nel nostro stesso mondo. È sempre possibile tornare a una situazione di pacificazione, se ci prendiamo il tempo e la misura necessari“.

“Azerbaigian si sta vendicando”

Il Ministro degli Interni Gérald Darmanin che giovedì ha accusato Baku di interferenza: ”

Non si tratta di una fantasia sull’Azerbaigian, ma di una realtà“, ha spiegato a France 2. “È una dittatura che si è impossessata di un’altra persona. È una dittatura che massacra alcuni armeni. Mi dispiace che alcuni leader indipendentisti caledoniani abbiano fatto un accordo con l’Azerbaigian, questo è innegabile. Oggi, anche se ci sono tentativi di interferenza, nessun Paese ricorrerà alla violenza in Nuova Caledonia. La Francia è sovrana nel suo Paese, e questo va bene”.

Il mese scorso è stato firmato un memorandum di cooperazione tra il Congresso della Nuova Caledonia e il Parlamento azero. Il testo ha un obiettivo chiaro: “Sensibilizzare la comunità internazionale sul diritto del popolo della Nuova Caledonia all’autodeterminazione”. Le bandiere azere sono state viste durante le manifestazioni a Noumea.

Quindi l’Azerbaigian si starebbe vendicando dell’appoggio francese all’Armenia nel conflitto che ha visto coinvolti i due paesi. In questo caso Baku si vendicherebbe aizzando il nazionalismo Kanak che si oppone duramente all’ampiamento del diritto di voto.  Un problema spinoso di equilibri politici viene seppellito sono la banalità della “Minaccia esterna”.

Appare un po’ ridicolo che la potente Francia, che vuole guidare la UE, si lasci giocare da un paese caucasico relativamente piccolo e che, fra l’altro, fa parte della strategia europea per sganciarsi dal gas russo. Un paese che giunge a minacciare la Russia di intervento diretto in Ucriana, ma non riesce ad avitare che un paese senza neanche sbocco al mare

 


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