Conti pubblici
LA RIPRESA ITALIANA E’ ALLE PORTE (PARTE SECONDA): driver di crescita e previsione 2015
Ed eccoci, finalmente, all’esposizione dei driver di crescita per il 2015 con relativa previsione che. Questa volta, la previsione potrà esser alterata, anzi lo sarà sicuramente, dalle clausole di salvaguardia e dall’obbligo di effettuare ulteriori manovre recessive in occasione delle verifiche degli emissari della UE in Aprile 2015.
Ma veniamo a noi e all’esposizione di quello che forse è il più importante dei driver per le economie di trasformazione come la nostra: la crescita mondiale (che trainerà l’export)!
Goldman Sachs, che di solito ci prende, ha sentenziato che il PIL mondiale nel 2015 crescerà in modo superiore al 2014:
Questo 0,4% aggiuntivo, rispetto al 2014, è l’unica variabile davvero importante nel breve periodo, prescindendo da svalutazioni che potrebbero spingere i buyer mondiali a cambiare mercati di approvvigionamento repentinamente (consentendo all’elasticità dell’export alla svalutazione di operare con forza e determinazione).
Di questo maggior valore di commerci e produzioni mondiali, noi possiamo pensare di appropriarcene nella misura del 30% (ns. coefficiente di esportazione): 0,4*0,3=0,12%! Questo sarebbe il valore del primo dei driver di crescita.
Questo maggior valore del nostro export consentirebbe agli industriali di saturare i propri impianti e, dopo poco tempo, li spingerà a fare degli investimenti per far fronte alle maggiori richieste ((possiamo stimare nella misura del 20% circa, (200 miliardi su 1500 sarebbe un po’ meno ma vogliamo esser fiduciosi)).
In aggiunta a questi driver di crescita, abbiamo i maggiori consumi che, in base al nostro moltiplicatore keynesiano (da noi stimato in un valore di almeno 1,2) si generano.
A decurtare tale valore, abbiamo però un po’ di austerity che, per quanto minima, si avrà anche il prossimo anno. Il deficit passa dal 3% al 2,9% e, quindi ciò comporta un meno 0,1% (tagli o maggiori tasse) che si rifletteranno in minori consumi.
Ovviamente prescindiamo dai tagli ai trasferimenti locali che sono al momento non quantificabili e che, se sostituiti con tasse locali, comporterebbero ulteriori contrazioni del PIL.
Limitandoci anche solo a quanto sopra, IL SORPRENDETE RISULTATO CHE FA ESCLAMARE AL MITICO PRESIDENTE DELL’ISTAT (PAGATO PER NON FARE IL PROPRIO DOVERE E SERVIRE IL POPOLO ITALIANO MA I POTERI FORTI CHE LI LO HANNO VOLUTO):
“la fine della recessione è alle porte nel primo trimestre 2015”
dovrebbe essere in linea di massima questa:
+ 0,12%
Passi il Salsicciaio che, giorno dopo giorno, tutti quanti stanno scoprendo come un pericolosissimo cialtrone improvvisatore, ma che il Presidente dell’Istat Giorgio Alleva, di cui Piga segnala la massima reputazione possibile,
gioisca per questi valori
sapendo benissimo che gli Italiani stanno soffrendo disperatamente per l’incremento di povertà è davvero mostruoso. Fossi in lui, non riuscirei a guardare negli occhi né i miei figli, né i miei vicini, raccoglierei i miei risparmi e me ne andrei per sempre da questo paese. Fossi in lui mi sentirei davvero di fare questo perché saprei quanto stia miseramente ingannando gli Italiani NON FACENDO DAVVERO il mio lavoro ma semplicemente la voce ufficiale di ISTITUTO LUCE 2.0!
Presidente dell’Istat, mi dia retta, la Nuova Zelanda è bellissima,se ne vada in vacanza per sempre!
Maurizio Gustinicchi
Socio Sostenitore Lega Nord – Riscossa Italiana
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