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Economia

Rinascita Nucleare: Tra Annunci e Ostacoli Concreti

L’energia nucleare rinascerà come dicono molti ? Un’analisi realistica su cosa è fisicamente, ed economicamente, interessante e di csa è solo un’illusione, con l’aiuto di Sabine Hossenfelder una note

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Negli ultimi tempi, si assiste a un rinnovato interesse globale per l’energia nucleare di cui abbiamo spesso parlato anche su ScenariEconomici. Paesi come gli Stati Uniti stanno valutando la riattivazione di vecchi reattori, mentre nazioni che avevano abbandonato l’atomo, come l’Italia (che ha approvato una legge per rilanciare il nucleare a febbraio 2025), o che non ne avevano mai avuto, come la Polonia, pianificano nuovi impianti.  Persino in Svezia e in Germania, dove l’uscita dal nucleare sembrava definitiva, si discute di un possibile ritorno.

Tuttavia, dietro questi annunci, la strada per una vera “rinascita nucleare” appare irta di difficoltà significative, come emerge dall’analisi di Sabine Hossenfelder nel materiale fornito. 

Il Problema dei Vecchi Impianti: Costi e Fattibilità

Un primo ostacolo riguarda la riattivazione di centrali dismesse da tempo. L’esempio dell’impianto vicino al Lago Michigan negli USA, chiuso nel 2022 e costruito negli anni ’70, è emblematico Il progetto di riavvio richiede prestiti governativi per oltre 3 miliardi di dollari e sta incontrando problemi tecnici, come danni ai generatori di vapore che richiederanno riparazioni costose.  Analogamente, la riattivazione della famosa centrale di Three Mile Island Unit 1 costerebbe almeno 1,6 miliardi di dollari.  Si tratta di cifre ingenti.

Questi impianti sono semplicemente vecchi, superati. Riportarli in funzione non solo è costoso, ma solleva interrogativi sull’opportunità di investire in tecnologie datate quando oggi esistono opzioni più moderne, sicure ed efficienti, destinate a durare più a lungo.

Centrale nucleare dismessa, in ricostruzione,  di Palisades

Scetticismo degli Operatori e Barriere Normative

Anche laddove tecnicamente possibile, manca spesso la volontà degli stessi operatori energetici. In Germania, nonostante le pressioni di lobby pro-nucleare, i CEO delle principali aziende energetiche (Eon, RWE, EnBW, Vattenfall) si sono espressi chiaramente contro la riattivazione dei loro impianti, definendola economicamente insensata o addirittura “impossibile”.

A ciò si aggiungono le barriere legali e politiche. Sempre in Germania, rimettere in rete una centrale nucleare richiederebbe una modifica legislativa, al momento improbabile data l’opposizione di alcuni partiti chiave.

La Sfida dei Nuovi Impianti: Burocrazia e Costi

Se riattivare il vecchio è complesso, costruire il nuovo non è da meno. Sebbene Paesi come Giappone e Corea del Sud dimostrino che è possibile realizzare una centrale nucleare in circa 5 anni,  nel mondo occidentale i processi autorizzativi e la burocrazia allungano enormemente i tempi.  Secondo Hossenfelder, sarebbe necessaria una seria revisione degli oneri burocratici, che tenga conto dei progressi fatti dalla tecnologia nucleare in termini di sicurezza.

Infine, resta il nodo dei costi. È innegabile che le centrali nucleari siano impianti costosi da realizzare, specialmente se confrontati con alternative come le centrali a gas. 

In conclusione, nonostante il crescente dibattito e le iniziative politiche in diversi Paesi, la “rinascita nucleare” si scontra con ostacoli economici, tecnici, politici e burocratici significativi. La riattivazione del vecchio appare costosa e poco lungimirante, mentre la costruzione del nuovo è frenata da procedure lente e costi elevati. Superare queste difficoltà richiederà ben più che semplici annunci. Alla fine l’unica energia sinora generata è quella della bocca, che emette le parole per la rinascita del nucleare stesso, ma di vera generazione di energia se ne è vista ben poca. 


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