Rinaldi: il Green pass discrimina ingiustamente fra i cittadini? Interrogazione urgente diritti fond

Antonio Maria Rinaldi presenta un’interrogazione urgente sull’utilizzo fatto del Covid-19 certificate, o Green Pass, che potrebbe discriminare fra cittadini vaccinati e non vaccinati, impedendo ai secondi una vita sociale. Una violazione anche dei diritti fondamentali dell’uomo, come sanciti proprio negli anni cinquanta a livello europeo.

Ecco le parole dell’europarlamentare e, di seguito, il testo dell’interrogazione.

Ecco il testo dell’interrogazione

Il Governo italiano ha emanato il DL 23.7.21 n.105 dal titolo “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio di sicurezza di attività sociali ed economiche”.
All’art.3 è disposto che dal 6 agosto p.v. sul territorio nazionale, anche in zona bianca, sia “consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazione verdi COVID-19”, l’accesso ai servizi di ristorazione al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, musei e tante altre attività culturali e ludiche.
Alla luce di queste disposizioni, sorgono dubbi in merito all’utilizzo distorto e potenzialmente discriminatorio del Regolamento UE 2021/953 sul Digital Covid Certificate, concepito esclusivamente al fine di agevolare la libera circolazione fra i Paesi membri così come previsto dai Trattati.
Emergono, inoltre, perplessità anche in merito alla compatibilità di tali disposizioni con i valori fondanti della UE sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, in particolare il principio di non discriminazione (art.21).
Tenendo presente quanto sopra:
1) La Commissione ritiene che la normativa italiana rispetti il principio di non discriminazione più volte richiamato dal Regolamento UE sul Digital Covid Certificate?
2) La Commissione intende supervisionare e eventualmente intervenire per evitare possibili violazioni della Carta dei Diritti Fondamentali?