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RINALDI AL SUSSIDIARIO: COMITATO SCIENTIFICO PER RIVEDERE I VINCOLI UE

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Cari amici,

oggi il prof. A.M. Rinaldi ha concesso un’intervista al Sussidiario, relativamente alle possibilità che venga creato il nuovo governo sulla base di un contratto, o programma,  comune Lega M5s.  Vi proponiamo alcuni estratti molto interessanti sui temi più scottanti:

Sui temi scottanti del programma , cioè Flat Tax e Reddito di cittadinanza :

Dunque, è già un governo del cambiamento nella forma. Lo è anche nei contenuti programmatici?

Il cambiamento deve essere radicale: bisogna abbandonare le politiche di austerità. La sfida è proprio questa: stando ai dettami – direi così – “spintaneamente” ordinati dall’Unione europea abbiamo accumulato risultati disastrosi. Ora con la riforma radicale del sistema fiscale, della legge Fornero e con il reddito di cittadinanza dobbiamo liberare risorse.

Ma queste riforme costano. Dove si trovano le risorse?

Nel breve queste misure hanno un impatto negativo sui conti, ma nel medio-lungo periodo portano risultati. Non possiamo stare sempre fermi solo sulle percentuali e costantemente sotto la spada di Damocle della possibile reazione dei mercati. Occorre rompere questo giogo, questa gabbia e percorrere altre strade.

Flat tax e reddito di cittadinanza possono coesistere?

In tutti i Paesi del mondo le campagne elettorali sono caratterizzate da promesse altisonanti. Poi bisogna tradurre queste promesse nel concreto. La flat tax è il cavallo di battaglia della Lega, il reddito di cittadinanza lo è del M5s. Rimarrà deluso chi crede che verranno realizzate così come sono state annunciate in campagna elettorale: bisogna trovare una quadra, gradualmente. Ma con i dovuti aggiustamenti sono sicuro che siano misure conciliabili e attuabili.

Quindi ci sono le possibilità di fare dei passi avanti notevoli in entrambe i settori, anche se non con una realizzazione completa del programma, Vediamo ora come ottenere una revisione dei patti europei che possa permettere questo aggiustamento:

Lega e M5s non la pensano allo stesso modo sul rispetto dei vincoli Ue. Non c’è però il rischio che si entri in rotta di collisione con Bruxelles?

Una revisione radicale delle regole Ue è necessaria. Maastricht, e tutto quello che ne consegue, si regge su vincoli ormai anacronistici. È giusto rivedere i parametri.

Per esempio?

Tutto gira attorno al rapporto debito/Pil: perché a suo tempo non furono inseriti nel calcolo anche i debiti privati? Quando scoppiano, come si è visto, costringono poi gli Stati a intervenire per sanare la situazione. Se si inserissero i debiti privati nel calcolo del rapporto con il Pil, di colpo l’Italia si ritroverebbe tra i Paesi più virtuosi. Certo, a Bruxelles si deve andare con le idee chiare, la necessaria autorevolezza e con l’appoggio politico più ampio possibile. A tal proposito, vorrei lanciare una proposta al nuovo governo.

Di che si tratta?

L’idea è quella di istituire una Commissione scientifica di alto livello che avanzi proposte concrete su come riformare i vincoli europei, prevedendo, come in Germania, il criterio che non devono essere in contrasto con la nostra Costituzione.

Il conceto di commissione scientifica e di revisione dei vincoli sarebbe quanto mai necessario. Parliamoci chiaro: troppo spesso gli accordi europei sono stati basati su un approccio politico,su giochi di forza, ma sul dilettantismo economico. Perfino il vincolo Deficit Pil su adottato in modo a-scientifico, solo perchè serviva un paramento e non se ne trovavano altri. Potremmo poi parlare del devastante errore del paper di Rogoff che ha condizionato a lungo la politica economica europea spingendola all’austerità, oppure della cocciutaggine con cui FMI ed Eurogruppo hanno a lungo considerato  inferiore all’unità il moltiplicatore fiscale, sbagliando in modo clamoroso, ma probabilmente voluto , tutte le politiche sulla Grecia. Ormai è tempo di affrontare in modo equilibrato e corretto il problema UE, se no, tutti a casa.

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