Economia
#arrivailBidone – La Revisione del PIL potrebbe pesare tra il 6 ed il 14% del PIL
Su scala planetaria, di recente, c’e’ un gran da fare per revisionare i metodi di calcolo del PIL. Qualche mese fa si parlava dell’adozione nel PIL della spesa in ricerca e sviluppo, attualmente conteggiata come un costo e che invece rientrerà tra gli investimenti, e quindi nel PIL, sulla scorta di quanto fatto negli USA. Si stimava (vedi QUI) un impatto in europa del 2% (appena l’1-2% per l’Italia dove tali spese hanno minore incidenza). Di recente pero’, si sa che in autunno arrivera’ una revisione del PIL che includera’ oltre a quanto sopra, anche l’inclusione nel PIL delle attivita’ criminali. La domanda da porsi e’: quanto pesera’ tutto cio’?
Andiamo a vedere cosa dice l’ISTAT. Nel paper “Cambia il Sistema dei conti nazionali” ci dice che”
Il 2014 è un anno di importanti cambiamenti per il Sistema dei conti nazionali (Sec), l’impianto che definisce la metodologia armonizzata per la produzione di dati di contabilità nazionale all’interno dell’Unione europea. In Italia, come in gran parte dei paesi Ue, il passaggio ad una nuova versione delle regole di contabilità (ovvero la transizione dalla versione 1995 a quella 2010 del Sec) è il momento più adatto per adottare i necessari miglioramenti dei metodi di misurazione e per introdurre nuove fonti informative che si sono rese disponibili negli anni recenti.
Aprendo l’allegato si sa che la nuova stima del PIL arrivera’ il 3 Ottobre 2014. Vediamo alcuni passaggi:
Le innovazioni dei metodi di misurazione e delle fonti che saranno introdotte nei nuovi Conti Nazionali sono state suddivise in tre categorie principali:
a) I cambiamenti metodologici introdotti dal Sec2010
Qui si parla di considerare nella nuova versione dei conti, le spese in Ricerca e Sviluppo come spese di investimento (e quindi PIL) e non come costi. Cio’ si porta dietro anche gli ammortamenti dello stock di capitale di R&S delle PA. Anche le spese per armamenti, verranno riclassificate da spese per consumi intermedi a spese per investimento.
b) Le altre modifiche sulle pratiche di compilazione dei conti
Qui c’e’ un po’ di tutto, e cio’ nasce da rilievi Eurostat. Tuttavia, la rilevanza maggiore, riguarda l’inserimento nei conti delle attività illegali, che già il Sec95 aveva previsto, in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico. La misurazione di tali attività è molto difficile, per l’ovvia ragione che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni. Eurostat ha fornito linee guida ben definite. Le attività illegali di cui tutti i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol).
c) Innovazioni e miglioramenti nelle misurazioni combinati a nuove fonti informative
Innovazioni connesse al modello di definizione dell’input di lavoro e i metodi di misura dell’economia non osservata e, in particolare, della componente connessa con la sotto-dichiarazione dell’attività economica da parte della imprese. Il nuovo modello di costruzione delle stime dell’occupazione è basato sulla completa integrazione a livello micro di tutte le fonti amministrative con informazioni relative all’attività lavorativa (e ai relativi redditi) e sul loro collegamento puntuale con le informazioni raccolte dal lato degli individui mediante l’indagine continua sulle Forze di Lavoro. E’ stata sviluppata una revisione completa ed approfondita dell’insieme delle metodologie utilizzate per la misurazione dell’economia non osservata … e nella misurazione delle componenti non osservate dell’economia riguarda la stima dei redditi da lavoro dipendente per il lavoro irregolare.
Ricapitolando:
a) I cambiamenti metodologici introdotti dal Sec2010 (Spese Ricerca e Sviluppo, etc): queste sono stimate avere un impatto sul PIL dell’ordine dell 1-2% in Italia
b-c) Aaltre modifiche, inserimento nel PIL delle attivita’ illegali e criminali (traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando), nuova stima dell’economia sommersa.
L’Istat, già inserisce nel Pil il sommerso economico, ovvero tutte quelle attività di produzione che, pur essendo legali, sfuggono al controllo diretto attraverso il sistema di frode fiscale e contributiva. Le ultime stime in questo senso risalgono al 2008 e indicano come il valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso sia stimato tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro, per un peso percentuale sul Pil che si aggira tra il 16,3% e il 17,5%. Queste verranno riclassificate, ma non si sa l’impatto sul PIL.
La vera novita’ e’ l’inserimento nel calcolo del Pil di alcune attività illegali. La cosa e’ complessa per la misurazione di questo tipo di attività che, per evitare di incorrere in sanzioni legislative, si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione.
Eurispes stimo’ che nel 2007 l’intera economia criminale pesava l’11% del PIL. Confesercenti fece una stima analoga parlando del 7% del PIL. Banca d’Italia fece uno studio approfondito (opera di Ardizzi, Petraglia, Piacenza e Turati) relativo al quadriennio 2005-2008, valutando il peso dell’economia illegale al 10,9% del PIL (vedi QUI e QUI). Un’altro studio condotto da Argentiero, Bagella e Busato parla del 12% di attivita’ di riciclaggio. Quardate cosa c’e’ scritto nello studio della Banca d’Italia:
“Dai risultati emerge un’incidenza media dell’economia sommersa e di quella illegale pari rispettivamente al 16,5 e al 10,9 per cento del PIL. Questa evidenza conferma che, trascurando la componente di scambi illegali, si rischia non solo di imputare erroneamente a comportamenti di evasione una parte di transazioni in contanti derivante invece da attività illecite, ma anche di sottostimare il valore complessivo dell’economia irregolare. Tuttavia, rivedere la stima dell’economia sommersa non implica automaticamente una pari revisione nel livello del PIL, che consegue da un articolato processo di combinazione e bilanciamento di un vasto insieme di indicatori della domanda e dell’offerta, tra cui le attività sommerse.”
In sintesi, la Revisione del PIL che arrivera’ ad Ottobre, vedra’:
A) Una crescita del PIL dell’1-2% per l’adozione del SEC 2010 (spese R&S, etc)
B-C) Una crescita del PIL che verosimilmente puo’ essere del 5-12% legata alla stima di gran parte dell’economia illegale e dalla ritaratura dell’economia sommersa
Conclusione) L’Impatto sul PIL dovrebbe essere tra il 6% ed il 14%. Verosimilmente sara’ dell’8-10%.
Cosa implica cio’? Ipotizziamo che il PIL venga rivisto al rialzo del 10%.
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Il Debito Pubblico del 2014 verrebbe rivisto dal 136% al 124%
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Un Deficit del 3,3% (con l’attuale contabilizzazione) varrebbe il 3,0% (col PIL revisionato), e quindi vi sarebbe un “extra-deficit” teorico per rispettare il 3% superiore a 5 miliardi
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Magicamente le Uscite e le Entrate dello stato, attualmente nell’ordine del 51% e 48% del PIL, passerebbero rispettivamente al 46-47% e 43-44%.
Ovviamente nessun problema dell’Italia verra’ minimamente risolto, ma molti saranno indotti a pensare che le cose vanno meglio.
GPG
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