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Renzi è un politico “squisito”, elezione di Mattarella docet: i retroscena e qualche consiglio al Presidente del Consiglio

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Diciamolo tutta, Renzi ha un acume politico che mancava dai tempi di Craxi. Ho voluto metabolizzare e capire prima di intervenire, oggi posso dire che l’elezione di Mattarella è stata un capolavoro della politica a maggior ragione interpretando i retroscena. Dunque, proviamoci ad approfondire questi benedetti retroscena: il patto del Nazareno doveva scegliere chi andava al Colle, infatti questo è accaduto. Insomma, si, un po’… la decisione fu presa in effetti nel rispetto del Patto ma poi qualcosa è andato storto, si è andata così… I ben informati dicono che al Colle doveva andare qualcun altro e l’elezione di Mattarella doveva saltare il sabato, aprendo la strada al vero candidato duale imposto per evitare che capitasse un pasticcio tipo Napolitano II. Facendo i conti, è vero che senza i voti del centro destra il presidente non sarebbe stato eleggibile… Alla fine abbiamo scoperto che alcuni ipotetici e fidati uomini del Cavaliere hanno bellamente “cambiato idea” rispetto alle direttive ricevute, dunque ecco l’elezione. Ma chi sarebbe dovuto essere al Colle nel rispetto del patto tra i due leaders? Difficile dirlo, ma i ben informati puntano su un ex sindaco Roma, radicale ecologista, moglie molto attraente, amico dei dem-USA. Si dice anche che costui avrebbe avuto la forza o anche il profilo giusto per dare la grazia al Cavaliere, vera pietra angolare del Nazareno. Per come è poi andata a finire il Cav la grazia se la può scordare, un giudice della Consulta ben difficilmente la concederà, direi quasi impossibile se non in casi di sicurezza nazionale.

Prova del nove: appena dopo l’elezione del Presidente della Repubblica Renzi ha fatto un’uscita apparentemente senza senso, ossia ha affermato che con tale elezione si sarebbe votato nel 2018. Nei giorni successivi la cosa è diventata più chiara, precisamente da quando Berlusconi ha ottenuto lo sconto di pena di 45 giorni nonostante il parere contrario della Procura di Milano, oltre tutto sulla base di atteggiamenti non proprio amichevoli del Cavaliere nei confronti delle toghe. Voi direte, ma cosa c’entra questo con lo schema proposto? C’entra c’entra… Le elezioni del 2018 dovrebbero tenersi nel Giugno 2018. Facendo due conti si capisce che un fine pena a Marzo 2018 può permettere al Cavaliere di candidarsi, un fine pena a fine Aprile no. Ah, dimenticavo: per Berlusconi era già pronto il piano B con Mattarella presidente, la riabilitazione (tutto calcolato, sembrerebbe…). Dura tre anni, appunto da marzo 2015 a marzo 2018. Tutto torna.

Ora, dopo aver illustrato una fantastoria quirinalizia (mica poi così fanta direi) elaborata sulla base di pensieri laterali e non necessariamente veri (e qualche amico a Roma…), un’ipotesi da textbook direi, non posso che fare tutti i complimenti a Renzi, un politico eccezionale. E non aggiungo altro. Anzi, una piccola cosa la aggiungo, scusate: con questo Presidente della Repubblica siamo davvero certi che fino al 2018 il Cavaliere sarà uno se non il più fedele alleato dell’ex sindaco fiorentino, a questo punto Renzi politicamente se lo merita senza ombra di dubbio. Capolavoro politico assoluto! Chapeau.

 

Ora le note dolenti per Renzi, i consigli che gli vorrei dare: oggi l’Italia ha grossi problemi di sostenibilità e non abbiamo visto in questi ultimi anni una vera correzione delle storture che ci stanno mandando a ramengo, per lo meno sulla base delle attuali politiche renziane. Or dunque, quali sono i problemi principali? Prima di tutto fare crescita, questo sempre…

Citando poi le macro aree di intervento, secondo chi scrive il Belpaese ha un problema esterno/generale e due interni, ripetendo fino alla noia che il fine deve essere solo quello di fare crescita (positiva). Il primo problema, innegabilmente, i rapporti con l’Europa: l’austerità tedesca è inammissibile anche perché ormai è chiaro a tutti che è solo a vantaggio tedesco con l’obiettivo di far superare la crisi solo a Berlino oltre che ad indebolire i competitor tedeschi (ossia indebolire l’Italia, principale competitor manifatturiero di Berlino). Da questo cul de sac dobbiamo venirne fuori e la sfida alla Germania non sembra più prorogabile, aumentare le tasse non è un’opzione (il cross teso di un Tsipras che vuole rinnegare il rigore con il supporto USA va messo a frutto senza fallo, è un’occasione unica).

 

I principali problemi interni sono invece due, tasse e giustizia. Partendo dal primo, le imposte sono troppo alte, che una PMI paghi il 70+% di tasse tutto incluso non è solo insostenibile ma anche immorale. Chiaro che a causa del fiscal compact, ERF e che dir si voglia (baggianate europee sdoganate troppo allegramente in passato soprattutto da Monti, con cui prima o poi bisognerà fare i conti) le imposte non si possono abbassare. Ovvero è vitale, e ripeto vitale, sfidare l’EU tedesca uscendo anche dall’euro se necessario, nessuno di noi vuole diventare schiavo del debito sine die, Tsipras l’ha detto chiaramente e vale anche per l’Italia: i debiti statali dei periferici sono semplicemente troppo alti per essere rediminili ed il rigore non serve a nulla. Punto. Da qui la necessità di tagliare le tasse.

 

Un ragionamento da moderno Caronte è necessario per traghettarci dalle tasse al secondo problema, il funzionamento della Giustizia ed i giudici, contesti stranamente legati. Possiamo metterla così: oggi i giudici sono coloro che devono da una parte applicare le dure leggi anche penali per recuperare soldi utili a tenere in piedi questa folle baracca, dall’altra sono il simbolo delle pensioni alte, anzi altissime visto che i trattamenti di quiescienza/stipendi statali maggiori sono quelli dei Giudici Costituzionali e non quelle del Presidente della Repubblica, un chiaro conflitto di interesse. Il potere della magistratura è talmente grande in Italia che può anche influenzare la politica, pesantemente. Basti pensare a quanto successo con il padre di Renzi inquisito mentre il figlio stava discutendo su leggi di interesse della casta tribunalizia… Senza dimenticare che i giudici possono anche indirizzare l’economia, che dire delle inchieste Finmeccanica sulle forniture all’India, un marasma che ha causato all’Italia la perdita dell’appalto solo per poi vedere i supposti colpevoli assolti per corruzione internazionale. E che dire del caos in Algeria su Saipem, anche lì danni agli interessi di aziende italiane a causa della perdita degli appalti, ad oggi nessun segnale sui colpevoli (nei giorni scorsi è apparso un articolo sul Sole 24 Ore, prima pagina, in cui non – non so quale GIP l’abbia autorizzato – sono stati fatti filtrare dati su aperitivi, incontri e rimborsi spese di Scaroni con il presidente del Kazhakistan ed il lobbista svizzero…). Ma dico io, non si possono tenere segrete queste inchieste? Cui prodest tutto questo??? A pensare male viene il dubbio che dietro ci sia un contributo (magari) indiretto ad affondare le aziende sistemiche italiane… Sinceramente non capisco…

E che dire del problema della carcerazione preventiva in Italia (stigmatizzato a più riprese addirittura dal giudice italiano più importante del mondo, l’oriundo Justice Antonin Scalia, membro anziano della Corte Suprema USA): quasi il 20% della popolazione carceraria Italiana non ha nemmeno una condanna di primo grado… Ossia durante le indagini, in modo funzionale alle indagini si può finire in carcere (per pene superiori a 5 anni), Silvio Scaglia docet – poi assolto, il fatto non sussisteva se ricordo bene – … Follia! Non è che molti di questi personaggi sono/sono stati in galera solo per farli parlare? Sorge il dubbio, a pensare male… Ecco forse spiegato perché in Italia, la patria del Beccaria, non esiste il reato di tortura, magari perché se fosse introdotto i primi ad essere incriminati potrebbero essere proprio i giudici? Encore, sorge il dubbio… Guarda caso il Governo sta mandando avanti una modifica di queste storture con leggi in corso di approvazione su tortura e custodia preventiva (stesso relatore, del PD). Ricordando che con l’autoriciclaggio – 8 anni di pena massima – dal 1.1.2015 si potranno usare intercettazione di qualsiasi tipo e ad ampio spettro oltre alla carcerazione preventiva anche solo per reati supposti [ad esempio quelli di tipo fiscale, anche evasione]…  A ben guardare le pene massime in Italia per reati fiscali in teoria sono tra le maggiori in EU, fanno certamente paura… Tutti in galera dunque per recuperare soldi e mantenere tra le altre cose le alte pensioni, assurde sotto molto punti di vista? Sorge il dubbio, encore… La Germania né godrà certamente, traendo vantaggio dalla distruzione di una classe imprenditoriale italica che le ha sempre fatto competizione! Ah, dimenticavo, mi sembra che l’Italia sia l’unico paese occidentale a non prevedere la perseguibilità civile dei giudici – men che meno penale – nemmeno per dolo o colpa grave… Il cerchio si chiude, che dite? Forse dovremmo tutti chiederci chi pagherà le altissime rendite (pensioni, stipendi) statali da qui a 20 anni se chi fa crescita a quel punto se ne sarà andato avendo sporcato la fedina penale magari con 15 giorni di carcerazione preventiva utilizzata per chiudere sbrigativamente un’indagine per evasione fiscale…. Magari esagero ma attenzione che normalmente ci vedo lungo, qualcosa [o qualcuno] mi sta facendo guardare in tale direzione e normalmente…. In ogni caso – diciamolo – qualcosa che non funziona probabilmente c’è, eccome!

 

Ecco Renzi, questi sono in pillole i consigli che Le vorrei dare, consigli molto diversi da quelli che vediamo sui giornali tutti i giorni: se mancano le basi per fare impresa, se non si capisce che lo Stato deve essere sempre più onesto del cittadino (altrimenti si va verso la dittatura) è impossibile pensare di fare crescita futura in quanto mancano le condizioni al contorno… La crescita verrà ma l’humus socio-economico-amministrativo deve essere adeguato. Battaglia con la Germania per la flessibilità a parte, s’intende…

Jetlag per Mitt Dolcino


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