Germania

Renania, la CDU vince ma non festeggia: l’AfD vola al 16% e scuote il sistema

Mentre la CDU tiene a fatica, un’onda di protesta premia l’AfD che triplica i consensi e vola al 16%. Crollano i Verdi e male la SPD: un avvertimento per l’intero sistema politico tedesco.

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Una vittoria che sa di sconfitta per l’establishment e di avvertimento per l’intera Germania. Le elezioni locali nella Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso e cuore industriale tedesco, consegnano una fotografia impietosa dello stato politico del paese.

La CDU del Ministro-Presidente Hendrik Wüst si conferma, sì, primo partito con il 34%, ma è una tenuta fragile, quasi impercettibile (-0,3% rispetto al 2020), che non può nascondere il vero terremoto politico: l’ascesa inarrestabile di Alternative für Deutschland (AfD). Il partito, spesso etichettato come “estrema destra”, non si è limitato a crescere: ha  triplicato i suoi consensi, passando da un modesto 5,1% a un impressionante 16%. Un balzo che lo consacra come una forza politica con cui, piaccia o no, i conti vanno fatti.

I numeri del terremoto politico

Se la politica fosse solo una questione di classifica, la CDU avrebbe di che festeggiare. Ma la realtà è ben più complessa, come dimostrano i risultati di questa prima proiezione, che ridisegnano gli equilibri di potere nel Land:

  • CDU: 34% (-0,3 punti percentuali) – Una stabilità che assomiglia a stagnazione.
  • SPD: 21,9% (-2,4 punti) – I socialdemocratici continuano la loro lenta emorragia di consensi.
  • Verdi: 12,4% (-7,6) – Il vero sconfitto della tornata. Un crollo verticale che ridimensiona drasticamente le loro ambizioni.
  • AfD: 16% (+10,9 punti) – Il vincitore indiscusso, capitalizza un malcontento sempre più diffuso.
  • Die Linke (Sinistra): 5,1% (+1,73punti) – Un segnale di vita a sinistra, soprattutto tra i giovani.
  • FDP: 3,4% (-2,2 punti) – I liberali sprofondano verso l’irrilevanza politica ed escono dalla rappresentanza

Land della Renania del Nord – Vestfalia

Le reazioni: tra preoccupazione e rassegnazione

Le dichiarazioni post-voto sono un perfetto esempio di come la politica tradizionale reagisca con un misto di sollievo e panico di fronte a questi numeri. Il “vincitore” Hendrik Wüst (CDU), pur definendo “fantastico” il risultato del suo partito, non ha potuto fare a meno di lanciare l’allarme sull’AfD: “Questo risultato non può lasciarci tranquilli”. Con una lucidità rara, ha collegato il voto di protesta a problemi concreti e tangibili, come gli “immobili fatiscenti nella regione della Ruhr e l’emigrazione dalla povertà”. Un’ammissione che il voto all’AfD non è solo ideologico, ma affonda le radici in un disagio economico e sociale che i partiti tradizionali non riescono più a intercettare.

Dall’altra parte, la co-presidente della SPD, Bärbel Bas, ha recitato il solito copione: il risultato è “negativo, ma non così negativo come previsto” e la soluzione è tornare a fare politiche “che muovano i lavoratori”. Una formula che suona stanca e che, evidentemente, non basta più. Ancora più sconsolata la reazione dei liberali dell’FDP, che tramite Christof Rasche si dicono “delusi” ma “non sorpresi”, quasi alzando bandiera bianca di fronte a una tendenza nazionale che li sta travolgendo. I Liberali sono stati devastati dal governo con la SPD e ormai escono dal panorama politico.

Un voto che spacca le generazioni

L’analisi dei flussi elettorali per fasce d’età è forse il dato più interessante. I partiti tradizionali, CDU e SPD, si confermano come partiti “per anziani”: quasi il 70% del loro elettorato ha più di 60 anni. Tra gli under 25, invece, questi due partiti messi insieme superano a malapena il 40%. I giovani guardano altrove: la Sinistra (Die Linke) diventa la terza forza tra gli under 25 con un notevole 18%, e anche i Verdi mantengono un certo appeal. L’AfD, curiosamente, mostra una penetrazione più omogenea, smentendo il cliché del partito votato solo da persone anziane e nostalgiche.

A completare il quadro l’ AfD entra in almeno due ballottaggi per l’elezione dei sindaci nella Ruhr.

Nella regione della Ruhr, in almeno due città si profila un ballottaggio con la partecipazione dell’AfD. A Duisburg e Gelsenkirchen, i candidati sindaco dell’AfD hanno ricevuto il secondo maggior numero di voti, dietro ai candidati dell’SPD.

Questo voto, in conclusione, non è solo una questione locale. È un campanello d’allarme che suona forte e chiaro per il governo federale di Berlino. Il crollo dei Verdi, pilastro della coalizione “semaforo”, e la crescita di una forza di opposizione così radicale, segnalano una profonda frattura tra una parte crescente della popolazione e la classe dirigente. Una frattura alimentata da un’economia che non gira e da problemi sociali che, evidentemente, non vengono risolti dalle solite ricette politiche.

Duisburg, dove l’AfD va al balottaggio per il sindaco

Domande e Risposte

 

1) Qual è il dato politico più significativo emerso da queste elezioni locali tedesche? Il dato più importante non è la tenuta della CDU come primo partito, ma la crescita esponenziale dell’AfD, che ha quasi triplicato i suoi voti raggiungendo il 16,4%. Questo risultato lo trasforma da partito di nicchia a una forza politica di primo piano nel Land più popoloso della Germania. Parallelamente, si registra il crollo dei Verdi, che perdono oltre 8 punti percentuali, e la continua erosione di consensi per SPD e FDP. Questo indica una forte polarizzazione e un voto di protesta contro i partiti della coalizione di governo federale.

2) Perché un’elezione locale in Renania Settentrionale-Vestfalia ha un’importanza nazionale? La Renania Settentrionale-Vestfalia non è un Land qualunque. È il più popoloso della Germania (quasi 18 milioni di abitanti) e un suo storico cuore industriale (la Ruhr). Per queste ragioni, è considerato un “test elettorale” fondamentale per misurare gli umori del paese. I risultati in questa regione spesso anticipano le tendenze politiche a livello nazionale. Un’avanzata così forte dell’AfD e un crollo dei partiti di governo in un’area così strategica è un segnale d’allarme diretto per la stabilità della coalizione guidata dal cancelliere a Berlino.

3) Quali potrebbero essere le ricadute concrete di questo voto sull’economia e la società tedesca? Le ricadute sono principalmente politiche, ma con effetti economici. In primo luogo, aumenta la pressione sul governo federale affinché affronti le cause del malcontento, come indicato dal premier Wüst: degrado urbano, infrastrutture e povertà. Potremmo assistere a un tentativo di aumentare gli investimenti pubblici in queste aree per arginare la protesta. In secondo luogo, la crescita dell’AfD potrebbe rendere più difficile la formazione di coalizioni governative stabili a livello locale, portando a una maggiore instabilità. Infine, il dibattito pubblico potrebbe inasprirsi su temi come l’immigrazione e la sicurezza, influenzando le future politiche nazionali.

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