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Regno Unito: una controindicazione può fermare la accinazione dei giovani

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Un raro effetto collaterale dei vaccini Covid-19 potrebbe impedire ai bambini britannici  di prendere il vaccino, ha detto un esperto in un’intervista alla BBC, in un momento in cui il governo si domanda se sia opportuno vaccinare i bambini dai 12 ai 15 anni al ritorno dalle vacanze.

Il professor Calum Semple, che fa parte del gruppo consultivo scientifico per le emergenze (Sage), ha descritto la decisione che dovrà essere presa dal comitato congiunto sulla vaccinazione e l’immunizzazione (JCVI) come un “giudizio davvero difficile“.

Durante il programma BBC Breakfast ha affermato: “Abbiamo un equilibrio quasi perfetto  tra un raro effetto collaterale – che è molto, molto raro, che è la miocardite – e il basso rischio (da Covid) per i bambini stessi”.

Se tuttavia si prendono in considerazione i rischi di impatto sulla trasmissione alla società in generale e l’interruzione della scuola, quindi si ha una visione più ampia dei benefici della vaccinazione, ciò potrebbe spostare la decisione sulla vaccinazione dei giovani dai 12 ai 15 anni, ma questo è un giudizio davvero difficile“.

La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che riduce la capacità del cuore di pompare il sangue e provoca un ritmo cardiaco insolito. Il professor Semple ha affermato che opterebbe per una dose di vaccino solo per i giovani dai 12 ai 15 anni, se dipendesse da lui la scelta, ma ha anche affermato di essere “Felice” di non essere nell’organo governativo che dovrà prendere la decisione.  Ha detto: “Probabilmente farei una singola dose del vaccino per i giovani dai 12 ai 15 anni, come una tantum, per aiutare la salute pubblica in generale, spezzare le catene di trasmissione nella società. Il raro effetto collaterale di miocardite sembra essere associato più alla seconda dose che alla prima. Quindi probabilmente seguirei la strada della somministrazione di una sola dose, una tantum, e poi aspetterei che i bambini siano molto più grandi prima d’iniziare la doppia dose“.

Il problema non è di carattere organizzativo, ma medico, perché il ministro dell’Istruzione ha affermato che non ci sono problemi di spazi o di dosi. Vedremo cosa sarà deciso dal JCVI, il comitato ministeriale responsabile.


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