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Quota 100 anche in Germania? Effetti europei del governo giallo-verde (di Tanja Rancani

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La SPD (Partito Socialdemocratico) provoca gli alleati democristiani di Angela Merkel con una proposta che a noi suona molto famigliare. Si parla di niente meno della nostra quota 100, ma potenziata per le persone a basso reddito. E come da noi la discussione si basa su un cavillo del contratto di governo tra i due partiti di maggioranza. Questo prevede il susseguente aumento delle pensioni minime, finora lontane da poter garantire una degna pensione a persone che hanno contribuito oltre 35 anni, in lavori sottopagati ed usuranti.

Pare che proprio i fondi pensionistici a due pilastri tra contributo privato e statale, possono diventare il tallone d’Achille dell’alleanza di governo. Che i fondi pensione non siano sufficiente, è cosa nota da molto tempo e giustamente in fase elettorale si pensò a chi non poteva permettersi una vita dignitosa dopo il pensionamento, inserendo questa clausola nel contratto di governo. Gli anni passano e nulla accade, le pensioni dei lavoratori della fascia bassa resta immutata, mentre i prezzi sono in aumento, soprattutto quelli più pressanti quali gli affitti e i costi energetici. La SPD proprio di questi giorni si ricorda dell’appiglio e giusto per i primi dibattiti elettorali gli tira fuori dal capello, a sorpresa degli alleati democristiani.

L’aumento delle minime, che potremmo paragonare alla nostra pensione di cittadinanza, sarebbe di 447€/mese, in aggiunta alla pensione del fondo pensione. Una bella differenza per chi deve far tornare i conti con 544.70 Euro di minima nella cara Germania. Ovviamente la maggioranza è più che divisa sull’argomento e mentre la CDU fa orecchie da mercante, la SPD vedrebbe un aumento delle tasse sui redditi come soluzione all’integrazione della pensione, almeno per i più bisognosi.

La spaccatura si protrae anche nella popolazione dove una buona metà non vuole saperne di aumenti fiscali, mentre l’altra è concorda sul fatto che almeno per chi ha contribuito oltre 35 anni, un aumento della pensione è più che giustificata.

Si è espresso contrario anche il ministero delle finanze, che munisce il progetto avvertendo dal minore gettito fiscale e il possibile gap per gli anni a venire. Il ministero del lavoro d’altro conto, da dove effettivamente è partita l’iniziativa, resta convinto e deciso sul proprio programma e vuole attendere i prossimi dibattiti politici per ottenere il miglior finanziamento possibile. Non mancano ovviamente i richiami all’alleato di governo, che dovrebbe ricordare le promesse elettorali e quanto firmato nel contratto di governo. Intanto dagli uffici di Frau Merkel, non ce nessuna presa di posizione in riguardo. Entrambi i ministeri, uno a traino CDU e il ministero del lavoro maggiormente nella mano della SPD, annunciano una lotta serrata, confermando però che le discussioni siano a vantaggio della società e che finalmente dovranno essere affrontate.

Marco Buschmann della FPD (partito liberale) ha invece dichiarato in un intervista alla ZDF (la prima rete della televisione nazionale), che Hubertus Heil (SPD) cercherebbe di fare campagna elettorale alle spese delle generazioni a venire, (anche questa l’ho già sentita sulle reti nostrane!). Buschmann afferma che questa sia pura propaganda elettorale e che mai si arriverà ad un tale accordo, visto che l’iniziativa parte senza consenso dei partiti di maggioranza.

In un comunicato dalla CDU, espresso da Armin Laschet, si fa notare che nel contratto di governo si parlò solo di un aumento per i veramente bisognosi del 10%, dopo la verifica dell’effettiva esigenza. Ricordiamoci, si parla di nemmeno 550€ di minima, come se questa non sia un esigenza in Germania, dove già solo un monolocale costa sui 1000€ d’affitto. E continua Laschet, che sono contrari ad un principio di soldi a pioggia senza alcun criterio. Allora se ho capito bene sono 55€ in più solo a chi ne ha veramente bisogno? Una cifra insufficiente.

Non sarà una coincidenza che i media sono contro l’iniziativa di Hubertus Heil e che in maniera unanime lasciano intendere che questa proposta è irrealizzabile e surreale, esattamente come da noi.

Inutile a dire, che chi ha lavorato tanto e rischia di vedersi pensionato con poco più di 500 Euro, vorrà lavorare ben’oltre l’età minima, cercando di alzare il più possibile almeno la parte retributiva della pensione. Gli effetti negativi di queste politiche sia sui costi della sanità pubblica, come anche sull’economia reale sono evidenti, se ci aggiungiamo anche il fatto che questo influisce negativamente sull’occupazione, abbiamo fatto bingo. Sì diciamo che è la stessa situazione in tutt’Europa ed è uno dei motivi perché questa Unione Europea va cambiata profondamente!

L’iniziativa di Hubertus Heil prende spunto dalle richieste dei “Gelbwesten” tedeschi, che a gran voce richiedono un massiccio innalzamento delle pensioni minime, come anche un adeguata cura sanitaria per gli anziani. Conformemente con le richieste dei gilets jaunes, che queste misure le domandano in Francia. Cosa ha voluto fare questo governo in Italia, motivo per cui viene massacrato da sindacati, Confindustria, opposizioni e ovviamente dai media.

Misure come il reddito di cittadinanza, quota 100 o la pensione di cittadinanza provocano perché l’effetto è quello di alzare il reddito minimo e questo è il motivo della guerra spietata da parte di tutti quelli che lucrano sull’assenza di un reddito minimo dignitoso e ce ne sono tanti, anche in Germania!


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